caro bollette gas

QUESTE BOLLETTE CALANO O NO? - SPUNTA UNA NUOVA NORMA NEL DECRETO ANTI-RINCARI APPROVATO IERI DALLA CAMERA, PER FAR SCENDERE (DAVVERO) IL SALASSO - PER LUCE E METANO CAMBIA IL CALCOLO: IL CONTO PUÒ SCENDERE FINO AL 40%, SARÀ L'ARERA A FISSARE LE TARIFFE DA FAR PAGARE IN BASE AI COSTI REALI DI ACQUISTO DEL GAS SOSTENUTI DAGLI IMPORTATORI - UN MODO PER EVITARE CHE SI ACCUMULINO EXTRAPROFITTI, COME QUELLI GENERATI IN QUANTITÀ IN QUESTO MOMENTO DI GUERRA...

Roberta Amoruso per “Il Messaggero

 

rincaro energia e aumento delle bollette 9

Spunta una nuova norma salva-bollette nel Decreto anti-rincari approvato ieri dalla Camera. Oltre ai prezzi calmierati per Pmi e imprese energivore sul pacchetto di gas di produzione nazionale e su una quota rotonda di energia rinnovabile, arriva anche un correttivo importante agli strumenti a disposizione dell'Arera per fissare le tariffe da far pagare in bolletta.

 

D'ora in poi a bilanciare le impennate dei prezzi del gas, spinti anche da una buona dose di speculazione, saranno i costi reali di acquisto del gas sostenuti dagli importatori. Un modo come un altro per evitare che da una parte si accumulino extraprofitti, come quelli generati in quantità in questo momento di guerra, e che dall'altra si scarichino tutte le tensioni dei prezzi su famiglie e imprese.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 8

Salvo poi far intervenire il governo con 20 miliardi di aiuti, come ha fatto negli ultimi nove mesi. Una norma anti-inflazione, ma anche para-speculazione, secondo altri, destinato a salvare le bollette dei prossimi mesi, visto che negli ultimi dieci anni il prezzo del gas viaggiava su una media di 60 euro per megawattora, il 40% in meno. Fino a tanto può arrivare lo sconto possibile in bolletta.

 

Non un vero tetto ai prezzi per tutti, come chiede Confindustria, ma qualcosa di molto vicino. Se nel 2021, infatti, una famiglia media spendeva 1.770 euro all'anno tra gas e luce, nel primo trimestre del 2022 il costo (annualizzato) è salito a 3.161 euro grazie alla speculazione.

rincaro energia e aumento delle bollette 7

 

E va ricordato che l'ultima decisione dell'Arera di fine marzo di tagliare le tariffe del 10% utilizzando «misure straordinarie» che hanno bilanciato le follie dei prezzi, seguiva una serie di rincari senza precedenti: sei trimestri di rincari culminati nel +55% della luce e il +41,8% del gas arrivato a gennaio scorso.

 

Attenzione, però, d'ora in poi spetterà sempre all'Arera valutare in piena autonomia quanto far pesare nelle nuove tariffe il costo del gas rispetto alle fluttuazioni dei prezzi legate al mercato Ttf di Amsterdam, tenendo conto anche degli scenari futuri su aspettative e consumi.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 6

LE NUOVE REGOLE

Dunque l'articolo 18-bis del Decreto approvato alla Camera modificherà anche la Legge del 95 che definisce compiti e poteri dell'Arera introducendo «il rinvio al reale costo di approvvigionamento delle materie prime oltre che all'andamento di mercato tra i parametri in relazione ai quali l'Autorità stabilisce e aggiorna le tariffe».

 

In questo modo, sarà un po' più facile affrontare i prossimi mesi, e il prossimo inverno, nel caso in cui l'Europa non sciolga le riserve sulla fissazione di un tetto europeo ai prezzi del gas. Perché è ormai chiaro a tutti, Autorità ed economisti che i valori del gas rimarranno alti.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 5

Almeno intorno a 100 euro per megawattora (in linea con i valori attuali) dicono i future di mercati.

 

Non saranno gli oltre 300 euro toccati a marzo, ma si tratta comunque di un prezzo ben lontano dai 20 euro fotografati dal mercato un anno fa.

 

Del resto, «il distacco dal gas russo non è un tema sul tavolo, oggi», ha assicurato il premier Mario Draghi. Ma nonostante gli sforzi del governo per sostituire in tempi accelerati il metano di Putin, gli alti prezzi del metano rimangono un macino negli scenari che circolano degli ultimi giorni sul tavolo del governo.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 4

E dopo la decisione del governo di dare più poteri all'Autorità guidata da Stefano Besseghini, affidandogli di raccogliere anche tutti i contratti pluriennali firmati dagli importatori di gas, era naturale che si arrivasse a utilizzare i dati del costo di acquisto del gas, molto più basso, che ritrovare un equilibrio.

 

«L'Arera ha il potere per chiedere che chi importa gas presenti i contratti. Sono convinto che siano contratti pluriennali e quindi viene smarcata l'ipotesi che non ci forniscano più gas. Anche i prezzi di acquisito saranno completamente diversi da quelli che stanno seguendo oggi l'impazzimento dei mercati», ha detto ieri il presidente di presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, tornando sulla necessità di un tetto al prezzo del gas italiano.

 

Il ministro Cingolani 2

Lo stesso ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha evidenziato in modo chiaro la differenza inaccettabile tra i costi del gas e i prezzi di rivendita a famiglie e imprese ancorati a quelli di Amsterdam. Il punto è che per anni il costo dell'energia espresso da questi contratti è andato di pari passo con quello di mercato (a marzo 2021 entrambi erano su 0,2 euro per metro cubo), ma da luglio scorso le cose sono cambiate, stando ai numeri dell'Agenzia delle Dogane.

 

rincaro energia e aumento delle bollette 3

Mentre il costo del gas era fotografato sempre a 0,2 euro a luglio, quello di mercato era già raddoppiato, per arrivare al picco di 1,6 a febbraio scorso, mentre il costo reale rimaneva a quota 0,6. Una distorsione che la nuova norma salva-bollette dovrebbe correggere.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?