giuseppe conte luigi di maio

"L'ESITO DEL VOTO AL QUIRINALE DIRÀ CHI HA VINTO E CHI HA PERSO TRA DI MAIO E CONTE" - MASSIMO FRANCO: "I DUE SONO AGLI ANTIPODI NEL RAPPORTO CON DRAGHI. FIN DALL'INIZIO, CONTE E I SUOI SEGUACI LO HANNO ATTACCATO QUASI AVESSE "USURPATO" PALAZZO CHIGI. DI MAIO, AL CONTRARIO, NON NASCONDE IL SUO APPREZZAMENTO PER DRAGHI, ULTIMAMENTE RICAMBIATO: SE NON ALTRO PERCHÉ È IL MINISTRO DEGLI ESTERI DEL SUO GOVERNO, MA FORSE ANCHE PERCHÉ CAPISCE CHE POTREBBE RIVELARSI UN ANTIDOTO ALLE URNE ANTICIPATE"

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

luigi di maio e giuseppe conte

 

Le contorsioni grilline sulle candidature al Quirinale fanno girare la testa. Ma non devono ingannare. Dietro il rosario dei nomi, al di là dell'idea di «una donna presidente»,fino al rilancio di un secondo mandato di Sergio Mattarella, affiorano due costanti inconfessabili: il conflitto mai sopito tra il leader Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio; e il tema delle elezioni anticipate. Sono discriminanti che attraversano i gruppi parlamentari. Emergono sulla stampa e sui siti grillini. E rivelano manovre e veleni destinati a condizionale le votazioni per il capo dello Stato.

 

LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE

A prima vista, la confusione che regna nel Movimento è una metafora di quella dell'intero Parlamento. D'altronde, il M5S esprime la maggioranza relativa dei seggi. E, per quanto ogni elezione successiva al 2018 ne abbia rivelato a dir poco il dimezzamento, rimane decisivo: se non altro come potenziale massa di manovra. Per questo è corteggiato un po' da tutti: perfino da Silvio Berlusconi, fondatore e capo di FI con ambizioni quirinalizie. Berlusconi vede il disorientamento e il timore di un voto anticipato, considerato da gran parte degli eletti e delle elette del M5S come un capolinea.

 

luigi di maio giuseppe conte e la card per il reddito di cittadinanza

E il contrasto tra Conte e Di Maio ha origine in primo luogo da un atteggiamento diverso nei confronti delle urne. L'ex premier, mai eletto né candidato a un'elezione, ha detto di recente di volere entrare in Parlamento «dalla porta principale», e cioè con la legittimazione delle urne.

 

E l'ha dichiarato rifiutando di presentarsi in una sfida suppletiva a Roma: forse anche perché i sondaggi non erano rassicuranti e all'altezza della sua popolarità. Il suo «no» fu visto, perfino tra i Cinque Stelle, come un'opzione per il voto anticipato: prospettiva che gli permetterebbe di comporre le liste inserendo persone di fiducia. E dopo gli attacchi subiti nelle ultime ore dai gruppi parlamentari grillini, si comprende meglio come una prospettiva del genere possa non dispiacere a Conte, a rischio di «commissariamento».

luigi di maio giuseppe conte e la card per il reddito di cittadinanza

 

Di Maio, invece, è il portavoce di deputati e senatori che sono terrorizzati da una fine anticipata della legislatura; e che, pur non ammettendolo, si sono pentiti della legge costituzionale fatta approvare dal M5S per ridurre di un terzo il numero dei parlamentari. Per la maggior parte di loro, significherebbe non tornare mai più alle Camere. Dunque, il voto nel 2023 diventa una questione quasi esistenziale.

 

LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE - PRIMO CDM DEL CONTE BIS

A questo si aggiunge un rapporto con Mario Draghi agli antipodi. Fin dall'inizio, Conte e i suoi seguaci lo hanno attaccato in modo pregiudiziale: quasi avesse «usurpato» Palazzo Chigi. Di Maio, al contrario, non nasconde il suo apprezzamento per Draghi, ultimamente ricambiato: se non altro perché è il ministro degli Esteri del suo governo, ma forse anche perché capisce che potrebbe rivelarsi non un acceleratore ma un antidoto alle urne anticipate. L'esito del voto al Quirinale dirà chi ha vinto e chi ha perso tra i due.

giuseppe conte luigi di maio

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…