giuseppe conte concita de gregorio

"CONTE SI FA CONCAVO E CONVESSO, SI PORTA SU TUTTO. È COME IL BEIGE. NON STONA, NON LO NOTI" - CONCITA DE GREGORIO FA LA PERIZIA PSICHIATRICA A "GIUSEPPI": "PUÒ STARE AL FIANCO DI SALVINI O DI DI MAIO, DI TRUMP, DI BIDEN, DI MASTELLA. È COME I GATTI CHE STANNO CON CHI GLI DÀ DA MANGIARE MA NON SI AFFEZIONANO A NESSUNO. È COME I BAMBINI CHE TENDONO LA MANO SENZA GUARDARE CHI LI RIPORTA A CASA. DOMESTICO MA INACCESSIBILE. È DUTTILE, CONVIENE AGLI INVITATI. L'ALTERNATIVA, ANCHE PER IL COLLE, È CATASTROFICA. BEIGE IS THE NEW BLACK. THE NEW RED. È LO STESSO, ORA CHE LA SINISTRA NON C'È"

Concita De Gregorio per "la Repubblica"

GIUSEPPE CONTE DURANTE IL VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI GENNAIO 2021

 

Concavo e convesso, Conte si porta su tutto. È come il beige. Non stona, non lo noti. Può stare al fianco di Salvini o di Di Maio, di Trump, di Biden, di Mastella. Duttile, composto, sa usare le posate e non si offende se lo offendi. Autosufficiente, indifferente, è come i gatti che stanno con chi gli dà da mangiare ma non si affezionano davvero a nessuno.

 

Come i bambini che tendono la mano senza guardare in faccia chi li riporta a casa. Seducente proprio perché domestico ma inaccessibile - è del resto questo il principio del narcisismo: l' indifferenza a tutto quel che non riguardi te medesimo - il premier dalla piega di capelli impeccabile si presenta di fronte all' aula del Parlamento sovrano alle 12 e 13 minuti di un lunedì, 18 gennaio.

fiducia a conte alla camera

 

Ricorre Santa Margherita d'Ungheria, morta in sciopero della fame e della sete al culmine di una faida familiare e politica. Al contrario Conte è roseo in volto, in salute, ridente e apparentemente non interessato alla sua interna congiura familiare che non ha nessuna intenzione di riconciliare - come a ciascuno di noi a casa tocca continuamente invece fare - e che anzi liquida come «ferita incancellabile». Con Renzi ha chiuso. I suoi voti non li vuole, quand' anche.

giuseppe conte cerca i volenterosi

 

Il discorso beige dura un'ora, ed è il discorso di chi sa che a nessuno conviene tornare a votare, che se si torna a votare con un Parlamento dimezzato, da esito del referendum, i due terzi di quelli che sono qui oggi sarebbero a casa a guardare le prossime elezioni del presidente della Repubblica in tv - facile che lo decida la destra, nel caso - e sa che alla fine, oggi, al Senato, anche senza Italia Viva lui i suoi 155 senatori ce li ha, ha fatto i conti. Se i senatori renziani si astengono o escono dall' aula si abbassa il quorum, da 321 compresi i senatori a vita a 300, grosso modo. Per avere la fiducia basta la maggioranza dei votanti, e lui ce l'ha. O almeno crede, o almeno spera.

GIUSEPPE CONTE DURANTE IL VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI GENNAIO 2021

 

Mattarella può essere che si accontenti di un governo di minoranza, e da domani si vede: si riapre il mercato. 377 morti, ieri. 8824 nuovi casi. Siamo in pandemia, principale alleata di governo. Poi certo tutto può sempre succedere, in politica e nelle notti di Roma, ma non è che il premier non abbia lavorato, in questi giorni. Per esempio ieri è entrato in aula tenendo in mano il libro di Piera Aiello, «Maledetta mafia».

 

Uscito nel 2012 per le edizioni San Paolo, sempre massimo rispetto per l'editoria vaticana, e tuttavia non una novità editoriale. Deve averglielo dato la stessa Piera Aiello prima di entrare in aula: ex parlamentare Cinquestelle, ora nel Misto, collaboratrice di giustizia, uscita dal Movimento in polemica con il ministro Bonafede per scarsa attenzione all' antimafia. Un voto è un voto.

giuseppe conte 2

 

Conte il suo lavoro lo ha fatto, non ha lasciato soli gli avvocati di grido, i cardinali, i generali, gli sherpa della comunità di Sant' Egidio, i dinosauri della Prima Repubblica. Ed è perciò avendo fatto i compiti che Chance il giardiniere, Eterna Repubblica, ben riposta l'immagine di Padre Pio nel portafogli si presenta alla Camera vestito come il testimone della sposa. Perché per un decimo almeno di par condicio qui qualche riga bisogna pur dedicarla all' abbigliamento, altrimenti risulterebbero stucchevoli le decine di articoli dedicati al vestito blu elettrico che indossò al giuramento la ministra Teresa Bellanova, era solo un anno e rotti fa.

 

giorgia meloni

Decine forse centinaia di articoli dedicati al coraggio e al femminile orgoglio, al body shaming e due, forse tre sul fatto che Bellanova era con evidenza l'ariete di Renzi nel nuovo governo: lo ha fatto nascere, ha provato a farlo morire e vediamo come va. Dunque gli abiti. Conte indossa il completo del testimone della sposa, si diceva, o del padrino di cresima. Rassicurante, pochette e cravatta azzurra, riga dei capelli a destra - il lato in cui la mano regge il microfono.

 

GIUSEPPE CONTE DURANTE IL VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DI GENNAIO 2021

Alle cinque del pomeriggio, nella replica, incespica, farfuglia, sta in affanno sul fiato e racconta, lui 'Giuseppi', la «calorosa telefonata con Biden». Vabbè. Restiamo alla mattina. Chi gli ha suggerito o rivisto il discorso gli ha spiegato che bisognava dire: cosa si è fatto, cosa c' è da fare. E così ha preso quattordici sinceri applausi, cinque più timidi, otto sonori buu da destra, nell' inventario. Parole chiave.

 

«La gravità dell' ora», con eco sinistra ma speriamo immemore. Il peso dei soldi: ci sono 209 miliardi in ballo, e si sa, è questo il punto. Grazie alle forze di opposizione, la mano tesa: chiunque voglia favorire è ben gradito. Basta così con Renzi, no alla gestione del potere come tornaconto personale - un affondo classico, un sempreverde. Poi: Disagio. Mi sento a disagio «a spiegare una crisi di cui io stesso non ravviso il plausibile fondamento». Profondo sgomento. Empatia con chi ci ascolta da casa: la gente muore, la gente non ha lavoro, le imprese chiudono.

giuseppe conte

 

Si volta pagina. Grazie ai sindacati (mai con grazia ricevuti, molto sofferti. Ma grazie). Forza alle donne, applausi, mai davvero tenute in conto. Ora le notizie. Mi impegno per una legge proporzionale, un occhiolino all' Udc e alle forze minori: mi impegno per una riforma del titolo Quinto, le competenze Stato Regioni. Caspita. Il grande buco nero, specie in materia di Sanità, di questi mesi. Il governo però avrebbe potuto avocare a se i poteri, secondo Costituzione, ma non lo ha fatto. Nessuno, nel dibattito che segue, entra nel merito. Peccato, pazienza. Seguono Libia, Balcani, Cina, Stati Uniti. Rivoluzione verde e digitale.

 

riccardo molinari

Appello ai «liberali, europeisti, popolari, socialisti». Volenterosi, insomma. Disponibili. Costruttori. Un cenno a Mattarella, un appello finale ai cittadini: abbiate pazienza per questo «gesto di irresponsabilità che ci ha precipitato in una condizione di incertezza». Il premier parla al popolo, non al Parlamento, in diretta tv. Un giorno magari capitalizzerà il consenso. Niente sui russi che processano l'oppositore Aleksey Navalnyj, troppo compromettente. Niente su Regeni, l' Egitto, ma - dirà l' uomo beige - non era quella la sede.

 

maria elena boschi ettore rosato

Ok. Siamo in Eterna Repubblica, non la prima nè seconda nè terza. Siamo nella notte delle trattative. È questione di vita o di morte, c'è il Covid, la gente non capisce perché ci sia una crisi e il premier, francamente, neppure. Sia data fiducia al testimone della sposa che, ben educato, chiede, con franchezza: Aiutateci. Ha un completo impeccabile. È ben introdotto, duttile. Conviene agli invitati, a conti fatti. L' alternativa, anche per il Colle, è catastrofica. Ci fu già Bertinotti, anni fa, a deflettere. Fu quello che fu. Chi ricorda, ricorda. Beige is the new black. The new red. È lo stesso, ora che la sinistra non c' è.

maria elena boschi total blackvittorio sgarbi dice a conte di andare in cinagraziano delrioangela rosaria nissoliluigi di maiomaria elena boschi

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...