voto sedicenni

"NON MI PIACE IL VOTO AI SEDICENNI" - MICHELA MARZANO: "COS'È CHE CI RIMPROVERANO I PIÙ GIOVANI? DI NON VOTARE A 16 ANNI OPPURE DI NON POTER OTTENERE UN POSTO DI LAVORO NONOSTANTE SI DIPLOMINO E SI LAUREINO? SONO CONVINTA CHE IL COMPITO DELLA POLITICA, INVECE DI ANDARE A CACCIA DI NUOVI VOTI, SIA QUELLO DI DARE A TUTTI E TUTTE GLI STRUMENTI ADEGUATI PER CRESCERE E FORMARSI UNO SPIRITO CRITICO: FARE LO SFORZO DI ASCOLTARE INVECE DI PARLARE SEMPRE; CAPIRE INVECE DI PONTIFICARE"

Michela Marzano per “La Stampa”

 

michela marzano

A parte l'ex premier Mario Monti, sembrano tutti d'accordo con la proposta di Enrico Letta di far votare tutti e tutte già a partire da 16 anni. È favorevole persino Matteo Salvini, nonostante gli sia andata di traverso l'idea di rimettere al centro del dibattito la questione dello ius soli. E allora perché faccio così fatica a unirmi a quest' unanime consenso? Cos' è che non capisco quando Letta dice che è un modo per prendere sul serio i più giovani, le loro idee e i loro interessi?

 

Intendiamoci. Sono anch' io profondamente convinta che i ragazzi e le ragazze vivano oggi una situazione molto più difficile rispetto a quella che abbiamo vissuto noi quando avevamo la loro età. So perfettamente che di fiducia nel futuro, tra i più giovani, ce n' è ben poca.

 

Così come percepisco bene la loro paura e il loro disincanto, il loro sconforto e la loro diffidenza nei confronti degli adulti. Per non parlare poi della rabbia della "generazione Greta", che è forse la risposta più ovvia di fronte all' impotenza, soprattutto quando ci si sente talmente trasparenti da non credere più nel proprio valore.

 

minorenni sui social

Ma siamo sicuri che, per sentirsi nuovamente ascoltati e visti, i nostri ragazzi e le nostre ragazze si accontentino del voto ai sedicenni? Siamo certi che è questo che vogliono, cercano, chiedono, talvolta urlano, oppure si tratta di una soluzione semplice a un problema ben più complesso, e che dovrebbe costringere noi adulti a rimetterci davvero in discussione, riflettendo su tutto ciò che non siamo stati capaci di dare ai nostri figli e ai nostri studenti?

 

Cos' è che ci rimproverano veramente i più giovani? Di non votare a 16 anni oppure di non poter ottenere un posto di lavoro nonostante si diplomino e si laureino? Di non sentirsi rappresentati in Parlamento oppure di imporre loro il nostro narcisismo, quello che ci porta a dire sempre "io" senza lasciare spazio al "tu"?

MINORENNI E SOCIAL NETWORK

 

Cos' ha fatto l' ex premier Giuseppe Conte per andare incontro a tutti quei sedicenni e diciassettenni tagliati fuori dalla didattica a distanza perché privi di computer o tablet oppure senza una connessione internet sufficientemente stabile? Oltre a voler concedere loro il voto, si ha in mente di riscrivere i programmi scolastici, e quindi di discutere con loro di diritti e di giustizia distributiva, di uguaglianza e di memoria, di crisi ambientale e di utilizzo responsabile dei social - formando prima di tutto i loro insegnanti - oppure si pensa di buttarli nell' arena politica senza strumenti, magari senza nemmeno suscitare in loro il desiderio di esserci?

 

michela marzano

Immagino già le obiezioni: "sei antica", "sei fuori moda", "sei paternalista". E forse "antica" e "fuori moda" lo sono anche. Lo ero già quand' ero adolescente, figuriamoci ora. Ma paternalista no, non lo sono mai stata e non comincerò certo adesso. Anzi. Se c' è qualcosa in cui credo profondamente è proprio l' autonomia, che è l' esatto contrario del paternalismo.

 

Per potersi autodeterminare, però, bisogna averne la possibilità. E per averne la possibilità, si deve necessariamente passare attraverso l' educazione. Non ho mai osato nemmeno pensare che i giovani siano "choosy" o "viziati", come hanno invece dichiarato alcuni di coloro che oggi applaudono Enrico Letta. Penso l' opposto. Molti di loro, negli ultimi anni, sono stati costretti a lasciare l' Italia, a dimenticare in fretta e furia la propria madre lingua, ad adattarsi e lottare lontano da casa. Tanti sono sfiduciati e non ci credono più che, un giorno, avranno pure loro la possibilità di mostrare quanto valgono e realizzarsi.

MINORENNI E SOCIAL NETWORK

 

Alcuni sono totalmente all' abbandono. Ma, proprio per questo, sono convinta che il compito della politica, invece di andare a caccia di nuovi voti, sia quello di dare a tutti e tutte gli strumenti adeguati per crescere e per formarsi uno spirito critico: fare lo sforzo di ascoltare invece di parlare sempre; capire invece di pontificare; permettere ai ragazzi e alle ragazze di diventare cittadini consapevoli invece di adularli chiamandoli, come ha fatto Salvini, "informati" e "svegli". E se la si smettesse di strumentalizzare la "generazione Greta" e si iniziasse a costruire un Paese in grado di non sacrificare le generazioni future e capace di aprire loro un orizzonte di speranza?

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