jÉrÔme fenoglio macron

"SCIOGLIERE IL PARLAMENTO E' UN COLPO DI TESTA, MACRON PER AMOR PROPRIO FA RISCHIARE UNA CRISI DEMOCRATICA” - IL DIRETTORE DI "LE MONDE", JÉRÔME FENOGLIO, PUNTA IL DITO CONTRO L’EGO ESPANSO DEL TOYBOY DELL’ELISEO: "HA UN NARCISISMO MOLTO PRONUNCIATO ED È CIRCONDATO DA POCHISSIME PERSONE, NON TUTTE ALL'ALTEZZA DEL RUOLO. TROVARSI A COABITARE CON IL PARTITO DI LE PEN SAREBBE UN PROBLEMA PERSINO MORALE" - LA SINISTRA FRANCESE GIÀ SI SPACCA: GLUCKSMANN FUORI DAL PATTO CON MELENCHON...

Francesca Schianchi per la Stampa - Estratti

 

jerome fenoglio

All'indomani della dichiarazione choc del presidente francese, ha scritto un editoriale dal titolo «Evitare il peggio». Dal suo ufficio senza porta affacciato sulla Senna, il direttore di Le Monde, Jérôme Fenoglio, nonni piemontesi di Cortemilia, fa un quadro desolante della situazione che si è venuta a creare oltre le Alpi.

 

Lei ha criticato la decisione presa dal presidente Macron: una scommessa di cui la Francia è la posta in gioco, ha scritto.

«È così. In un momento tanto complicato, mentre in Europa si combatte una guerra e ci sono sfide enormi da affrontare come la transizione energetica, il presidente per hybris, per amor proprio, aggiunge il rischio di una crisi politica, direi democratica».

 

Pensa sia una questione di hybris?

macron

«Penso che sì, ci siano questioni personali attorno alla sua costruzione del potere. Macron ha un narcisismo molto pronunciato ed è circondato da pochissime persone, non tutte completamente all'altezza del ruolo, quindi in una sorta di isolamento. E poi ama essere in campagna elettorale: è sempre stato un eccellente candidato, più difficile è la gestione del potere».

 

Secondo lei ha preso la decisione confidando nel soccorso del fronte repubblicano, tutti contro Le Pen?

«Dopo la brutta sorpresa di scoprire che lo scioglimento dell'Assemblea nazionale era stato preparato da tempo e nascosto a quasi tutto il governo, è difficile interpretare cosa sta avvenendo, rischiamo di non avere tutti gli elementi. Se si prende per buono quel che dice, pensa di poter vincere con la sua forza persuasiva e raccogliere attorno al suo campo le persone che non sono di estrema destra».

jerome fenoglio

 

Il fatto però è che il presidente dei Repubblicani, Eric Ciotti, ha proposto per la prima volta un accordo tra il suo partito e il Rassemblement national.

«È inaudito. È l'ultimo atto di un disastro assoluto che va avanti da qualche anno: da quando la destra repubblicana s'è messa a inseguire il Rn sui temi, in particolare sull'ossessione per l'immigrazione, annullando sempre di più le differenze. Passano il tempo a parlare del problema dell'identità dei francesi, ma hanno perso loro la propria identità. E oggi è l'ultimo atto di un suicidio».

 

(...)

Come le sembra il nuovo volto del Rn, Jordan Bardella?

«Nella politica francese si è fatto strada il meccanismo del dégagisme, far uscire di scena quelli che ci sono (qualcosa di simile alla rottamazione, ndr). Ecco, Bardella è la nuova incarnazione del dégagisme: giovane, politicamente vergine, molto presente sui social. Non ha molto da dire ma ha un côté nuovo che corrisponde alla voglia immatura di una parte dei francesi di cambiare facce: "Questo non lo abbiamo ancora provato, vediamo come va"».

 

Scommetterebbe su Bardella primo ministro?

«Non ho molta voglia di fare una scommessa, dopo che già il presidente ne ha fatta una… Faccio fatica a credere che questa rapida campagna elettorale possa rilanciare il partito al potere. C'è il rischio molto grande di due ipotesi».

MACRON SCIOGLIE IL PARLAMENTO

 

Quali?

«Se il Rn non fa uno score alto come alle Europee, ci sarà un Parlamento senza maggioranza chiara e un governo ingovernabile. E tra le due, è l'ipotesi che preferisco».

 

La peggiore?

«Il Rn che trionfa anche alle legislative e arriva alla maggioranza assoluta. Una catastrofe».

 

E la coabitazione Macron all'Eliseo e Bardella a Palazzo Matignon.

«Un inedito molto pericoloso. La coabitazione è possibile in una logica di destra-sinistra.

bardella marine le pen

Ma coabitare con un partito di cui si disapprova completamente l'orientamento politico, il posizionamento in rapporto alle istituzioni, all'Europa, pone un problema che non è solo politico ma diventa persino morale. Macron si troverebbe a coabitare con un partito i cui principi sono opposti a quello che deve essere la nostra democrazia».

 

È impossibile, di fronte a un trionfo del Rn e un'altra sua débâcle, che Macron possa dare le dimissioni?

«Già la scelta di sciogliere il Parlamento la considero un colpo di testa, per cui nulla è scontato. Ma le dimissioni non sarebbero per niente nella logica delle istituzioni francesi».

 

 

(...)

 

 

UN PATTO ELETTORALE PER UNIRE LA SINISTRA FRANCESE.

Anais Ginori per repubblica.it - Estratti

 

IL DISCORSO ALLA NAZIONE DI EMMANUEL MACRON DOPO LE EUROPEE

Un breve comunicato per annunciare un patto elettorale che dovrebbe unire la sinistra francese ma in realtà sta già aprendo nuove divisioni. “Chiediamo la formazione di un nuovo fronte popolare che riunisca in una forma senza precedenti tutte le forze umaniste, sindacali, associative e cittadine della sinistra”, scrivono in un comunicato diffuso ieri sera il partito socialista, il partito comunista, gli Ecologisti e La France insoumise di Jean-Luc Mélenchon.

 

Il Fronte Popolare è un riferimento all'unione di sinistra che ha governato la Francia alla vigilia della seconda guerra mondiale. I firmatari della nota arrivata a sorpresa, appena ventiquattro ore dopo l'annuncio di elezioni anticipate, affermano di voler “costruire un'alternativa a Emmanuel Macron e combattere il progetto razzista dell'estrema destra”.

marine le pen jordan bardella

 

(...)

 

Ieri sera Glucksmann era andato in tv per suggerire che l'ex leader del sindacato moderato Cfdt, Laurent Berger, fosse candidato a primo ministro in caso di vittoria. Un'idea che non è stata menzionata nel comunicato diffuso ieri dai quattro partiti della gauche. Glucksmann si è chiamato fuori, annunciando che Place Publique al momento non partecipa alle discussioni per il «Fronte Popolare». Il partito socialista ha avviato un divorzio lampo dal suo candidato alle europee per blindare la sicurezza della rielezione dei suoi deputati

IL DISCORSO ALLA NAZIONE DI EMMANUEL MACRON DOPO LE EUROPEE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...