matteo tiziano renzi telefono

RENZI, COME SI RIMETTE IL TAPPO ALLO CHAMPAGNE? - NIENTE ARCHIVIAZIONE PER BABBO TIZIANO: IL GIP RESPINGE LA RICHIESTA DELLA PROCURA, E IL 14 OTTOBRE ANDRÀ A PROCESSO. STESSA SORTE PER LOTTI, CHE SI PRENDE UN ALTRO CAPO DI IMPUTAZIONE - DOPO LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE PER CONSIP L'EX PREMIER AVEVA GIOCATO LA CARTA DEL VITTIMISMO. NON IMMAGINAVA CHE DI LÌ A POCO SAREBBERO CADUTE SULLA TESTA DEL BABBO ALTRE DUE TEGOLE…

 

Fabio Amendolara per “la Verità

 

tiziano renzi e laura bovoli al balcone di casa 1

Eravamo stati facili profeti. Nell' ultimo mese avevamo segnalato due volte il fatto che da nove mesi il gip Gaspare Sturzo non stesse mettendo il visto sulla richiesta d' archiviazione per Tiziano Renzi e altri nove indagati nell' ambito dell' inchiesta Consip. Anche perché dall' inchiesta sul Csm erano emerse chiaramente le scomposte manovre del Giglio magico per cercare di condizionare l' inchiesta. Tanto che il 16 giugno ci domandammo retoricamente: «Chissà se le intercettazioni di Luca Palamara complicheranno la sua (del gip, ndr) decisione».

 

Ieri è diventato ufficiale che Sturzo ha rigettato la richiesta della Procura di Roma, la quale nella scorsa primavera aveva dovuto confermare la richiesta d' archiviazione per Renzi senior e gli altri dopo l' arrivo di una nuova informativa dei carabinieri datata 25 marzo 2019 sul caso.

 

DUBBI

E proprio a giugno Sturzo deve essere stato assalito dai dubbi, infatti nel rigetto della richiesta d' archiviazione si legge che alla base della decisione ci sono gli atti che sono stati messi a disposizione del giudice, «a seguito di specifica richiesta» in data 25 giugno 2019. Carte che evidentemente gli inquirenti non gli avevano ancora messo a disposizione e che hanno portato alla clamorosa decisione.

MATTEO E TIZIANO RENZI

 

Ma già nella richiesta di archiviazione i magistrati, in un certo senso, avevano ammesso che qualcosa non tornava, avevano sottolineato «l' inverosimile ricostruzione dei fatti []» da parte di Renzi senior e avevano scritto che il babbo dell' ex premier aveva molto probabilmente incontrato l' imprenditore Alfredo Romeo (indagato principe dell' inchiesta Consip con l' accusa di corruzione) il 16 luglio 2015, nonostante l' avesse sempre negato. Ma aggiunsero che non vi erano elementi «per sostenere un suo contributo nel reato» compiuto da Carlo Russo, l' imprenditore toscano vicino alla famiglia dell' ex presidente del Consiglio.

 

E, così, Giuseppe Pignatone, a un passo dalla pensione, e l' aggiunto Paolo Ielo, avevano chiesto l' archiviazione. L' inchiesta però non finirà in un armadio della Procura di Roma. Il gip Sturzo ha adesso riaperto il caso e la camera di consiglio è fissata per il prossimo 14 ottobre, un' udienza in cui le parti potranno far valere le proprie ragioni alla luce delle nuove evidenze. Oltre che per babbo Renzi, che risponde del reato di traffico di influenze illecite, l' avviso di fissazione dell' udienza è stato notificato dal giudice ad altri nove indagati, tra i quali l' ex ministro dello Sport Luca Lotti per un episodio di rivelazione di segreto d' ufficio.

 

TIZIANO RENZI QUOTIDIANO NAZIONALE

Per l' ex sottosegretario è iniziata a maggio l' udienza preliminare davanti al gup Clementina Forleo con l' accusa di favoreggiamento. All' udienza di ottobre dovranno presentarsi inoltre il generale dell' Arma in Toscana all' epoca dei fatti, Emanuele Saltalamacchia (rivelazione del segreto d' ufficio), Russo (turbativa d' asta), Romeo e il suo consigliere, l' ex parlamentare di Futuro e libertà Italo Bocchino (entrambi per corruzione e turbativa d' asta), solo per turbativa d' asta l' allora amministratore delegato di Grandi stazioni, Silvio Gizzi, l' ex ad di Consip Domenico Casalino e il dirigente della centrale unica appaltante Francesco Licci. Per altri capi d' imputazione, invece, la Procura di Roma attende la pronuncia del giudice dell' udienza preliminare Forleo sulla richiesta di rinvio a giudizio di sette persone.

 

lotti tiziano renzi

Ma ora, con il no del gip, per babbo Renzi e company si riapre tutto. La questione che riguarda il papà del fu Rottamatore è legata a Russo e a Romeo. Secondo la ricostruzione dei carabinieri del Noe, Romeo si sarebbe rivolto a Russo per arrivare a Renzi, così da influire sull' ex amministratore delegato di Consip Luigi Marroni e aggiudicarsi appalti. Effettivamente, raccontò Marroni, babbo Renzi gli avrebbe chiesto, in almeno un paio di occasioni, di «dare una mano a Russo». Ma i pm nella richiesta di archiviazione scrissero: «Si sarebbe trattato, in base a quanto riferito dal Marroni, di una generica raccomandazione che non avrebbe avuto alcun esito».

 

Nel corso degli incontri, continuarono i pm, Russo avrebbe chiesto a Marroni «di intervenire in alcuni appalti Consip a favore di una società [] che a dire del Russo, interessava molto a Tiziano Renzi e all' allora senatore Denis Verdini». Secondo la versione di Marroni, «Russo avrebbe fatto pressioni su di lui spendendo i nomi di Renzi e Verdini, in grado, a dire dello stesso Russo, di influire sulla sua carriera». La Procura la interpretò come un «millantato credito» orchestrato da Russo in danno sia di babbo Renzi sia di Romeo.

 

IL ROTTAMATORE

MATTEO RENZI TIZIANO

Dopo la richiesta di archiviazione per Consip l' ex premier aveva giocato la carta del vittimismo: «Mio padre ha comprato una pagina a pagamento per annunciare che lascia tutto. Sono molto colpito da questo gesto di mio padre, considerando tutto ciò che gli è stato rovesciato addosso specie dalle altre forze politiche». Non immaginava che di lì a poco sarebbero cadute sulla testa del babbo altre due tegole: un' indagine per false fatturazioni (per le quali è a processo) e due inchieste per bancarotta (una delle quali ha portato Tiziano e la moglie Laura ai domiciliari).

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