silvio berlusconi giorgia meloni

LA REPUBBLICA DEI PIZZINI - MA CHE ERRORE DI INGENUITÀ! BERLUSCONI CONOSCE BENE LE PROSPETTIVE DELL'AULA E CON IL SUO PIZZINO INSULTANTE RIVOLTO A GIORGIA MELONI SI È MESSO A FAVOR DI TELECAMERA - SCRITTO A CARATTERI CUBITALI, GRANDI QUASI COME IL SUO EGO AMMACCATO, IL FOGLIETTO PASTICCIATO ERA MESSO IN UNA POSIZIONE TROPPO GHIOTTA PER I FOTOGRAFI - NELLA STORIA PARLAMENTARE, DA COSSIGA A MARIO MONTI, IN TANTI HANNO FATTO UN USO STRATEGICO DEL PIZZINO PARLAMENTARE

Goffredo Buccini per www.corriere.it

 

silvio berlusconi giorgia meloni

In fondo sono finestre sulla nostra anima, i pizzini: lasciate aperte talvolta per sbaglio, talaltra proprio perché ci si guardi dentro. E certo fa molta differenza politica stabilire se i cinque punti di censura vergati da Berlusconi contro Giorgia Meloni e lasciati lì, in quel foglio pasticciato sul banco del Senato in favore di zoom fotografico, siano sfuggiti al suo ego ammaccato o siano, com’è più plausibile, un deliberato preavviso di divorzio esibito urbi et orbi.

 

berlusconi appunti su meloni

Ma, di sicuro, sono già una crepa nell’epica forzista: perché datano senza pietà il nostro eroe che, tre legislature fa, nel 2008, all’apice del successo politico e di una ritrovata effervescenza emotiva, era estensore di ben altri messaggi alle colleghe in piena seduta parlamentare: «Care Nunzia e Gabry, state molto bene insieme! Grazie per restare qui ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione vi autorizzo ad andarvene… molti baci a tutte e due!!!», scriveva, sottolineando la parola «autorizzo» e firmandosi «il vostro presidente».

GLI APPUNTI DI SILVIO BERLUSCONI SU GIORGIA MELONI

 

Chissà se un po’ di quella strategia da attempato sciupafemmine avrebbe alleviato o aggravato la crisi nel nuovo centrodestra di governo. La storia della nostra Repubblica — prima , seconda o terza che sia — è comunque costellata da pezzetti di carta, coriandoli di trattative e minacce, amori e rancori, che passano di mano in mano, suscitando curiosità, polemiche, talvolta sorrisi.

 

Clemente Mastella ne ricorda una precisa liturgia che poteva costituire notizia in sé: «Tu davi il biglietto al commesso e tutti nell’emiciclo ne seguivano con lo sguardo il percorso per scoprire il destinatario e da lì il senso politico eventuale. Cossiga era un grande estensore di pizzini. Anche Andreotti lo era».

SILVIO BERLUSCONI CON GLI APPUNTI SULLA MELONI AL SENATO

 

Il Picconatore si dilettava a distribuire salaci commenti durante i fluviali interventi di Romano Prodi, strappando un sorriso perfino al prodianissimo Parisi (ma non a D’Alema, che alla lettura pare non facesse vibrare nemmeno un pelo del baffo). Persino per il Divo scudocrociato non tutto era politica politicante. Se ne ricordano sulfurei messaggi su Emma Bonino, «metà Giovanna D’Arco e metà Vispa Teresa» e irridenti bigliettini a Ingrao per gli scarsi voti raggranellati dal Pci nel suo paese natale, Lenola: 7 su 3000!

LA LISTA DEI MINISTRI CHIESTI DA BERLUSCONI - ZOOM DI TGLA7

 

Mutuati dal codice di comunicazione mafioso («carissimo Zio», scrivevano i picciotti a Binnu Provenzano ricevendone ordini segreti sui pezzetti di carta, pizzini in siciliano, appunto), nell’elusivo gergo della politica questi sussurri d’inchiostro hanno subìto spesso un rovesciamento di senso. Si nasconde per mostrare, magari senza assumersene diretta responsabilità. «Nel caso di Berlusconi e Meloni non ci sono dubbi, il pizzino era in favore di telecamera», ridacchia Claudio Velardi, altro navigatore di lungo corso in questi mari: «Ma talvolta è frutto di ingenuità».

 

LA LISTA DEI MINISTRI CHIESTI DA BERLUSCONI - TGLA7

Caso di scuola, manco a dirlo, è Enrico Letta che, assai prima di scoprirsi occhi di tigre prese un notevole abbaglio esponendosi in un sostegno a Monti degno di un’accaldata cheerleader: «Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede di interagire per la questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!».

LA LISTA DEI MINISTRI CHIESTI DA BERLUSCONI - TGLA7

 

Si era nel novembre del 2011 e il professore in loden, appena nominato premier tecnico con l’incarico (consueto) di salvare l’Italia, lesse il biglietto in favore di fotografi, forse per inesperienza, forse per malizia. E Letta, allora numero due del Pd, fu sommerso dagli aspiranti viceministri: «Aiuto! Mai più letterine in vita mia», giurò sui social.

cossiga

 

Berlusconi aveva pochi giorni prima concluso la sua ultima travagliata permanenza a Palazzo Chigi con un altro pizzino famoso, sugli «8 traditori» sfilatisi dalla maggioranza all’atto di votare per il Rendiconto generale dello Stato. Poiché alle nostre latitudini riusciamo spesso a rendere gravi le cose non serie e grottesche quelle serie, le incursioni fotografiche produssero una sorta di fatwa parlamentare contro i colleghi muniti di zoom o telecamera, con tanto di immancabile codice di autoregolamentazione. «Che davvero si tratti di pizzini è ora provato da questa voglia dilagante di proteggerli per regolamento», annotò Francesco Merlo su Repubblica.

 

cossiga

E tuttavia tali reiterati tentativi di bavaglio liberticida non hanno mai funzionato davvero, come provano gli ultimi nostri giorni avvelenati. Anzi, questo nascondere per scoprire non fa altro che alzare la curiosità e la pressione politica sugli scritti galeotti o clandestini dei nostri rappresentanti, come nella danza dei sette veli, che per gli anglosassoni ha assunto anche il senso di metafora della rivelazione graduale, di spogliarello dell’informazione.

 

il pizzino di enrico letta di augurio a mario monti

«Una volta, finite le riunioni, i cronisti si mettevano a frugare nei cestini. Le notizie erano lì, nei pizzini incautamente gettati via», ricorda Velardi. E sugli alberi c’erano ancora le sorbe… Ma quando Renzi, da premier, provò a circuire un Di Maio ancora in modalità vaffa («Scusa l’ingenuità, caro Luigi,ma è impossibile confrontarsi? Giusto per capire, voi fate sempre così?»), quello mise tutto su Facebook, chiosando: «Basta con questi biglietti berlusconiani, ci vediamo alla prova dei voti, davanti al Paese intero». Otto anni dopo, «Giggino» è fuori dal Parlamento e i pizzini del Cavaliere ancora ci fanno battere il cuore.

SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLIZLATAN IBRAHIMOVIC SILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI IGNAZIO LA RUSSA SENATO 1

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…