fibra ottica franco bassanini luigi gubitosi francesco starace vincent bollore' roberto gualtieri fabrizio palermo rete unica

DALLA RETE UNICA AI MATERASSI DIVISI - ORA SI TRATTA UN COMPROMESSO TRA GUBITOSI E PALERMO: TIM DETERREBBE LA MAGGIORANZA, MA LA GOVERNANCE SAREBBE UN SISTEMA DI MAGGIORANZE QUALIFICATE CHE IMPEDISCA AD UN SOLO AZIONISTA DI DETTARE LA LINEA - MA BASSANINI NON CI STA: “LA RETE UNICA, NEUTRALE, INDIPENDENTE, CONTROLLATA DA CDP RESTA LA SOLUZIONE PREFERIBILE. SE TIM NON CI STA, TUTTI GLI ALTRI FARANNO DA SOLI” – LA SOLUZIONE A DOPO L’ESITO DELLE REGIONALI…

1 - TIM CDP, ORA SI TRATTA SÌ AL CONTROLLO COMUNE SULLA NUOVA RETE UNICA

R.E. per “la Stampa”

 

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

Dopo un'estate di schermaglie, a una manciata di giorni dal consiglio di amministrazione di Tim che dovrà dare il via libera alla maxi-offerta del fondo americano Kkr, la strada per la rete unica sembra tracciata. Il percorso di massima su cui stanno discutendo l'ex monopolista e Cassa depositi e prestiti, che possiede il 50% di Open Fiber, porterebbe alla creazione di una società terza: l'azienda guidata da Luigi Gubitosi deterrebbe la maggioranza, ma la governance sarebbe condivisa.

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

 

L'ipotesi dovrebbe prevedere un sistema di maggioranze qualificate che impedisca ad un solo azionista di dettare la linea. Tutta l'operazione è soggetta ai pareri delle autorità di regolazione, un passaggio fondamentale. Su questo schema è al lavoro da giorni Cdp, che ha cercato una sintesi tra le diverse posizioni degli attori in campo.

 

Le prossime tappe

fabrizio palermo

Il primo passaggio è il 31 agosto. Il cda di Tim dopo aver ricevuto sostanzialmente il nulla osta del Mef, molto probabilmente darà il via libera alla società FiberCop nella quale confluirà la rete secondaria dell'ex monopolista , ossia i cavi in rame o fibra che vanno dagli armadi su strada fino alle case. Al momento della creazione, la società sarà posseduta al 58% dall'operatore guidato da Luigi Gubitosi, al 37,5% dal fondo infrastrutturale Kkr e al 4,5% da Fastweb.

luigi di maio domenico arcuri fabrizio palermo

 

A quel punto potrebbe partire il percorso per l'ingresso di Cdp. Nonostante a livello di dichiarazioni le posizioni restino distanti, le «diplomazie» sono al lavoro per cercare una soluzione di compromesso. «La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da Cdp resta la soluzione preferibile. L'estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile, ma resta una subordinata: se Tim non ci sta, tutti gli altri faranno da soli» ha avvisato ieri il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini.

 

roberto gualtieri teresa bellanova giuseppe conte roberto fico suonano il tamburo

Ma i passi avanti ci sono stati e il mercato ci scommette. «I commenti rilasciati dal Mef in queste ultime ore - scrivono gli analisti di Equita - offrono a nostro avviso una strada percorribile e di ragionevole compromesso per trovare un'intesa. La posizione espressa dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri prevede infatti un forte ruolo pubblico, non escludendo il controllo almeno iniziale da parte di Tim nella società della rete ma con forti garanzie sulla governance».

 

gualtieri

Inoltre il Mef, rilevano, «non vede nell'operazione FiberCop un ostacolo al deal, che quindi potrebbe ricevere un via libera dal Cda di Tim del 31 agosto». Per l'investment bank, infine, «l'avvio di un processo formale di cessione da parte di Enel della quota in Open Fiber rappresenterebbe a nostro avviso un nuovo passo verso l`accordo sulla rete unica. Ci aspetteremmo che Tim-Kkr possano infatti presentare una contro-offerta a Enel per la partecipazione».

 

2 - LA MOSSA DI TIM SULLA RETE UNICA: DIRITTO DI VETO A CDP SULLE STRATEGIE

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

LUIGI GUBITOSI FRANCO BASSANINI

Il conto alla rovescia è iniziato. Lunedì prossimo il consiglio dei amministrazione di Tim, se non ci saranno colpi di scena, darà il via all'operazione FiberCop con l'ingresso degli americani di Kkr e di Fastweb. Eppure non è detto che qualcosa non possa ancora accadere. In corso ci sono ancora colloqui tra Tim e Cdp, portati avanti al massimo livello dall'amministratore delegato del gruppo telefonico, Luigi Gubitosi, e il numero uno della Cassa, Fabrizio Palermo.

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che di Cdp è azionista di riferimento, ha già in qualche modo avallato la nascita di FiberCop, giudicandola comunque come un primo passo verso quella rete unica tra Tim e OpenFiber sponsorizzata dal governo. FiberCop, insomma, nascerà e sarà controllata da Tim con la maggioranza delle azioni. Ma si cerca comunque di creare le condizioni affinché anche la Cassa possa mettere un piede nell'azionariato della società nella quale sarà conferita la rete secondaria in rame del gruppo telefonico.

 

LOGO KKR

In che modo? Gualtieri ha posto condizioni precise sulla governance, che vorrebbe pubblica a prescindere dalla quota di partecipazione nel capitale da parte di Cdp. E vorrebbe dei presidi regolatori che ne garantiscano l'indipendenza dalle strutture commerciali di Tim, più di quanto non avvenga già oggi.

 

LE DISTANZE

Dunque, la domanda è: quanto sono distanti su questi punti le posizioni di Tim e Cdp? Nei colloqui con Palermo, Gubitosi avrebbe prospettato la possibilità di assegnare alla Cassa un diritto di veto all'interno del consiglio di amministrazione, su tutte le decisioni strategiche che riguardano FiberCop e sulle scelte di investimento. Scegliere quali città, quali quartieri e quali palazzi cablare portando la fibra fin dentro casa, è di fatto la principale scelta strategica che FiberCop dovrebbe compiere.

report servizio su open fiber

 

Ed è anche la questione che sta più a cuore al governo. Ma c'è un punto che risulta centrale per mandare a buon fine la trattativa in corso: trovare una soluzione che permetta, alle Authority delle comunicazioni italiana ed europea, di qualificare FiberCop come un operatore non verticalmente integrato che garantisce la parità di accesso a tutti gli altri fornitori di servizi sulla rete.

report servizio su open fiber 2

 

Solo se questo requisito sarà soddisfatto, la nuova società potrà ottenere delle condizioni regolatorie incentivanti per gli investimenti, ossia il passaggio al calcolo delle tariffe utilizzando il meccanismo della Rab, che remunera il capitale investito per costruire la nuova rete a banda larga. Ed è questa anche una delle condizioni poste dall'Enel di Francesco Starace per partecipare con l'apporto di Open Fiber.

 

report servizio su open fiber 1

Che la posizione espressa da Gualtieri abbia smosso le acque ormai è assodato. Le posizioni di Franco Bassanini, presidente di OF, e del vice ministro Stefano Buffagni, ormai appaiono minoritarie. Cdp a questo punto, se il negoziato che è ancora considerato particolarmente complicato andrà in porto, potrebbe entrare con una quota anche ridotta (5-10%) in FiberCop, dando vita al primo embrione della società della rete unica italiana. 

 

open fiber fibra ottica

 

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...