mark rutte con il suo cane

UN RUTTE PER GRADIRE - IL PREMIER OLANDESE VERSO IL QUARTO MANDATO MA IL SUO GOVERNO EUROFALCO DOVRA' FARE I CONTI CON "DEMOCRATICI66", LA FORMAZIONE PRO-EUROPA (CHE POTREBBE AVERE IL MINISTRO DELLE FINANZE SFANCULANDO L'ANTI-ITALIANO, HOEKSTRA) - IN NETTO CALO LA DESTRA POPULISTA DI GEERT WILDERS E I VERDI - IL MISTERO SULLA SUA VITA PRIVATA: DI LUI NON SI CONOSCONO AMORI NE' AMICIZIE PERSONALI. LA SUA UNICA PASSIONE? LA BICICLETTA…

1 - OLANDA VINCE RUTTE MA DOVRÀ MEDIARE CON I LIBERALI PRO UE

Marco Bresolin per "la Stampa"

 

il re willem alexander e mark rutte

Il partito liberale di Mark Rutte conserva saldamente il primo posto alle elezioni politiche olandesi, proiettando il premier verso il quarto mandato. Ma la vera vincitrice si chiama Sigrid Kaag, leader dei Democatici66: la formazione socioliberale pro-Ue che balza al secondo posto e si candida ad avere un ruolo-chiave nella futura coalizione che sosterrà il prossimo governo. Possibile una riconferma nella maggioranza dei cristiano-democratici guidati da Wopke Hoekstra, il ministro delle Finanze uscente, noto per le sue posizioni rigoriste. Ma con un ruolo decisamente ridimensionato a favore dei D66.

il re willem alexander e la moglie maxima d olanda con mark rutte

 

In netto calo anche la destra populista di Geert Wilders. Questo è il quadro che emerge dei primi exit-poll pubblicati ieri sera alla chiusura dei seggi, rimasti eccezionalmente aperti per tre giorni per garantire il rispetto delle misure sanitarie. Bisognerà attendere oggi per avere i dati definitivi, ma le primissime rilevazioni dicono che - nonostante gli scandali - i liberali di Rutte (Vvd) restano al comando con 36 seggi, tre in più rispetto al 2017.

 

Al secondo posto salgono i Democratici66, anche loro liberali, ma con un'impronta più "di sinistra" e decisamente a favore di una maggiore integrazione europea. La formazione di Sigrid Kaag, che già faceva parte della maggioranza uscente, dovrebbe conquistare ben 27 seggi, 8 in più rispetto a quattro anni fa. Scavalca i cristiano-democratici (Cda), che scendono da 19 a 14 seggi, ma soprattutto il partito della libertà di Geert Wilders, che scivola al terzo posto (17 seggi anziché 20).

MARK RUTTE CON IL SUO CANE

 

Per avere la maggioranza nella Camera bassa sono necessari 76 seggi e se questi numeri fossero confermati una coalizione formata da Vvd, D66 e Cda arriverebbe giusto un passo sopra la soglia minima per poter governare. Per questo gli analisti fanno notare che con ogni probabilità servirà l'ingresso di almeno un altro partito o forse due, anche per poter evitare di finire in minoranza al Senato.

 

Della maggioranza uscente faceva parte anche l'Unione cristiana (CU), che dovrebbe ottenere 4 seggi (ne aveva 5). Secondo una prassi più o meno consolidata, il primo partito della coalizione ottiene il premier (Rutte), mentre il secondo è destinato a guidare il ministero delle Finanze. Se così fosse, per l'Italia sarebbe un'ottima notizia, visto che spetterebbe ai socioliberali.

 

MARK RUTTE CON UN LABRADOR

Nelle scorse settimana la leader dei Democratici66 aveva criticato duramente Mark Rutte per la sua rigidità durante i negoziati a Bruxelles per il Next Generation EU. Aveva definito il suo atteggiamento «molto miope» perché secondo lei «i Paesi Bassi hanno bisogno dell'Europa e i benefici superano i costi».

 

Significherebbe un netto cambio di passo rispetto alla gestione del "falco" Hoekstra, che in questi anni si è sempre scontrato duramente con i suoi omologhi italiani al tavolo dell'Eurogruppo. Il panorama politico olandese è estremamente confermato e i primi dati dicono che potrebbero entrare in Parlamento ben 17 partiti. Tra questi, dovrebbero conquistare tre seggi gli europeisti di "Volt", presente in diversi Paesi Ue e al suo esordio assoluto in un Parlamento nazionale.

CONTE E RUTTE

 

Male i Verdi, che incassano 8 seggi rispetto ai 14 di quattro anni fa. Stessa dinamica per i socialisti. Stabili i laburisti (9 seggi). Due seggi anche per Denk, partito che rappresenta gli interessi degli immigrati, in particolare turchi. Meglio del previsto il Forum per la Democrazia di Thierry Baudet: la formazione della destra populista elegge 8 deputati grazie ai voti dell'elettorato corona-scettico. Tra le new entry potrebbe esserci anche BIJ1, che si batte contro le discriminazioni

 

rutte

2 - BICI, MELE E PADELLE MARK, PREMIER FRUGALE SENZA AMORI NÉ AMICI CHE GOVERNA DA 11 ANNI

Andrea Nicastro per il "Corriere della Sera"

 

Una bici, una mela e una padella. La fama del vincitore delle elezioni olandesi gira attorno a quest' insolita triade. Mark Rutte, 54 anni, è a capo del partito alfa dei Paesi Bassi.

In un Parlamento di formazioni mignon il suo Vvd, Partito popolare per la libertà e la democrazia, giganteggia come numero di seggi, ma non abbastanza.

 

MARK RUTTE ANGELA MERKEL

Per confermarsi leader per l'undicesimo anno consecutivo, Rutte avrà bisogno di limare le differenze, tessere alleanze, trovare la sintesi. Per questo gli serve la bicicletta. Rutte va al lavoro pedalando, si ferma al bar per un cappuccino. A gennaio è salito in sella persino per andare dal re a dimettersi. Ha legato la bicicletta alla rastrelliera, si è aggiustato il ciuffo ed è entrato a Palazzo reale.

RUTTE KURZ MERKEL

 

La bici è ciò che fa del premier l'olandese della porta accanto. Quello di cui ti puoi fidare. Il leader di buon senso che ha quell' in più che gli deriva dall'aver sposato il bene pubblico. Di lui non si conoscono amori, amicizie personali. «Non ho tempo», si giustifica. Deve governare. Preciso, puntuale, tecnocrate. Uno che studia i dossier, non per primeggiare, ma per il Paese. E qui entra in gioco la mela.

 

kelder rutte

Nel febbraio 2020, l'ultimo Consiglio europeo in presenza doveva decidere sul primo bilancio pluriennale dopo la Brexit. Senza il freno della Gran Bretagna, l' Unione poteva finalmente scegliere la strada della maggior integrazione oppure quella di rimanere un'unione soprattutto commerciale. Rutte, orfano dell'appoggio di Londra, si è giocato il tutto per tutto per evitare quella che per gli olandesi è la china di un'Europa super Stato. Si è presentato con un libro su Chopin e una mela. Il libro serviva a passare le ore notturne a dire no. Un no fermo e deciso, ma con stile romantico e paneuropeo.

 

HOEKSTRA E RUTTE

La mela serviva invece a far capire che in quelle sale, tra tanti illustri colleghi, l' Olanda avrebbe voluto un po' più di sana frugalità. Non servono bilanci faraonici, debiti, tasse comuni per essere felici. Basta una mela, appunto.

 

Con il premier olandese, maestro delle alleanze, il gruppo dei «Paesi frugali» ha saputo imporsi. Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia, Paesi Baltici e, appunto, Paesi Bassi hanno fatto fronte contro i grandi indebitati (Francia, Italia e Spagna) lasciando alla Germania il ruolo di mediatore. In marzo i Recovery Bond che Roma avrebbe tanto desiderato non sono passati. Ci sono voluti i lockdown e il crollo del Pil per aprire (in luglio) la strada alla mutualizzazione del debito europeo. Incredibilmente con anche Rutte tra i firmatari. E siamo alla padella. Il premier olandese è soprannominato Mr. Teflon, come la superfice antiaderente. Tutto gli passa sopra senza attaccarsi.

 

HOEKSTRA E RUTTE

I Recovery Bond erano indigeribili a marzo, ma davanti alla recessione, Mark Teflon ha spiegato agli euroscettici olandesi che non esiste in natura qualcosa che assomigli allo «splendido isolamento».

 

Non per la Gran Bretagna e non a maggior ragione per la piccola Olanda con il 70% di export verso i Paesi Ue. L' opposizione olandese è scivolata via. Era il momento giusto perché succedesse. Anche gli scettici olandesi non potevano immaginarsi gli unici a bloccare la solidarietà continentale davanti al Covid, davanti ad una recessione capace di sgretolare i più fragili e tirare a fondo gli altri. Il fiuto di Rutte per l' aria che tira, gli ha permesso di capirlo: ha firmato e nessuno l' ha rimproverato. La prossima volta Rutte riproverà a bloccare Supereuropa, ma nel frattempo Mark Teflon Rutte sarà di nuovo leader.

mark rutte 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)