cavalieri ordine malta

SACRO DISORDINE DI MALTA - I CAVALIERI DELL'AMERICA DEL SUD COALIZZATI COI TEDESCHI CONTRO QUELLI DELL'AMERICA DEL NORD. NEMMENO LA MESSA IN MEMORIA DEL BEATO GERARDO, IL FONDATORE, È RIUSCITA A PLACARE GLI SCONTRI SOTTERRANEI NELL'ORDINE CAVALLERESCO PIÙ ANTICO DEL MONDO. DOPO LA MORTE DI GIACOMO DALLA TORRE DEL TEMPIO DI SANGUINETTO A NOVEMBRE VERRÀ ELETTO IL NUOVO GRAN MAESTRO. E IN BALLO C'È IL CONTROLLO DI UN ORGANISMO ARTICOLATO E RICCHISSIMO

 

Franca Giansoldati per www.ilmessaggero.it

 

papa franceco con matthew festing 1

I cavalieri dell'America del Sud contro quelli dell'America del Nord. Chi l'avrebbe detto. Nemmeno la messa celebrata l'altro giorno in memoria del Beato Gerardo – il fondatore dell'Ordine di Malta - è riuscita a mitigare gli scontri sotterranei nell'ordine cavalleresco più antico del mondo. Scontri che proseguono carsici in vista dell'appuntamento di novembre, quando verrà prima eletto il nuovo Gran Maestro – dopo la morte di Giacomo Dalla Torre – e, solo in seconda battuta, verrà approvata la nuova costituzione, praticamente la vera posta in gioco sulla quale si misurano opposte fazioni.

 

 

 

GIACOMO DELLA TORRE DEL TEMPIO DI SANGUINETTO

In ballo c'è il controllo di un organismo internazionale articolato e ricchissimo.

Il cardinale Angelo Becciu, incaricato dal Papa di controllare ogni fase della riforma in atto, celebrando la messa, durante l'omelia, ha strigliato i cavalieri: “

«La Chiesa ha fiducia in voi, non deludeteci! Il mondo vi guarda!» facendo riferimento al bisogno di trovare la quadra su come rafforzare la parte spirituale dei cavalieri professi (Il Signore chiede una forte testimonianza alla verità del Vangelo: siate degni della spirituale genealogia in cui il Signore vi ha collocati!). Parole severe che sembrano persino fare riferimento ad una deriva un po' intrigante e opaca denunciata anche dal penultimo Gran Maestro, l'inglese Matthew Festing.

 

 

albrecht freiherr von boeselager ordine di malta

L'ultimo atto degli scontri dei nobili cavalieri ha come protagonisti i Presidenti delle Associazioni in Sud America: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Ecuador, Paraguay, Perù e Uruguay. I cavalieri hanno preso carta e penna per lamentarsi con il cardinale Becciu e rispondere così pan per focaccia ai cavalieri dell'America del Nord, autori di una sorta di denuncia sull'attività poco chiara dei cavalieri tedeschi e dell'attuale referente, il Gran Cancelliere Boeselager. A difesa di quest'ultimo i cavalieri dell'America del Sud non hanno esitato a coalizzarsi e firmare una lettera congiunta.

 

«Il tono della lettera ci rattrista perché pone ostacoli indesiderati e improduttivi nel lungo e complesso processo di riforma avviato dal Governo dell'Ordine, di concerto con Sua Eminenza, Delegato Speciale del Santo Padre presso l'Ordine di Malta, per rafforzare l'unità dell'Ordine e rinvigorire le sue fondamenta religiose basate sullo spirito melitense. Ci auguriamo che le consultazioni con la Santa Sede possano progredire rapidamente per facilitare la distribuzione a tutte le Associazioni nazionali della bozza esistente della riforma costituzionale e del Codice riveduto».

pellegrinaggio giubilare dei cavalieri dell ordine di malta (4)

 

La posizione dei cavalieri sudamericani è favorevole a rivedere la composizione dei Cavalieri Professi (quelli che emettono voti di povertà e castità e obbedienza) incoraggiando «l'inclusione di giovani uomini disposti a rafforzare il futuro carisma dell'Ordine».

 

 

 

In questo contesto magmatico ormai è chiaro che il passaggio più rilevante resta l'approvazione di una nuova costituzione dalla quale dipenderà il futuro dell'istituzione. Dal punto di vista politico l'approvazione di nuove regole per riformare il governo e ridisegnare le figure che dovranno gestire gli asset patrimoniali dell'Ordine per i poveri resta la vera partita in gioco.

 

Il blocco tedesco già a ridosso della morte di Dalla Torre si era portato abbondantemente avanti con il lavoro di revisione costituzionale tanto che aveva pronto un testo e si apprestava a farlo approvare attraverso un Capitolo Generale Straordinario calendarizzato per novembre ma senza le dovute consultazioni.

 

papa francesco con matthew festing

I cavalieri americani e canadesi, quasi un terzo del totale, non avevano esitato a denunciare in Vaticano il tentativo tedesco di «bloccare il loro ruolo legittimo di partecipare alla riforma» e il loro diritto a vedere le bozze che erano «state preparate a loro insaputa». Denunciavano tra l'altro anche una riunione carbonara fissata dai tedeschi, in Svizzera, per settembre, e considerata risolutiva per procedere verso le nuove costituzioni. In Vaticano di quella riunione nessuno era stato informato e così è dovuto intervenire di peso il cardinale Becciu, previo placet papale, per ripristinare il rispetto delle regole e fare saltare il summit.

 

Prima di arrivare all'approvazione della nuova costituzione l'Ordine di Malta dovrà eleggere un nuovo Gran Maestro o, in alternativa, un Luogotenente del Gran Maestro, figura di transito e di garanzia, probabilmente per il tempo necessario alla approvazione della costituzione. Dopodiché con le nuove regole si procederà ad indire nuovamente altre elezioni con una base elettorale più ampia.

 

Per essere designati Gran Maestro al momento è necessario essere cavalieri professi (osservando castità, povertà e obbedienza) e avere sangue blu da ambo i rami genealogici da almeno quattro secoli. Una caratteristica che ovviamente restringe molto il bacino elettorale, spesso per via dell'età avanzata dei cavalieri. Da qui la necessità di introdurre altri criteri puntando molto sulla spiritualità.

 

pellegrinaggio giubilare dei cavalieri dell ordine di malta (3)

Dopo la morte di fra Giacomo dalla Torre ai vertici è subentrato temporaneamente un Luogotenente, un nobile ottuagenario portoghese che, a causa del Covid, ha seguito dal Portogallo come meglio poteva tutte le fasi della riforma. In questa situazione di eccezionalità il blocco tedesco avrebbe dimostrato un piglio decisionista e la volontà di voler continuare a dirigere i giochi fino a quando non è stato stoppato.

 

Il nome di Boeselager in passato è stato al centro delle cronache. Quattro anni fa l'allora Gran Maestro, Matthew Festing – persona integerrima ma debole nel governo – fu costretto dal Papa a farsi da parte solo perché aveva messo Boeselager con le spalle al muro per una imbarazzante vicenda legata alla distribuzione di profilattici e pillole abortive nelle zone di guerra gestite dal Malteser – il braccio umanitario dell'Ordine di Malta – contravvenendo al Magistero. Fu aperta una inchiesta interna.

 

le dame dell ordine di malta (9)

L'allora prefetto della Congregazione della Fede, il cardinale Muller scrisse che le «iniziative promosse dal Malteser International contrastavano con la dottrina della Chiesa circa la contraccezione che costituisce un atto intrinsecamente non onesto. Per quanto riguarda la distribuzione di tali mezzi a persone non sposate occorre ribadire che una simile iniziativa pur potendo diminuire il pericolo di trasmissione dell'infezione dell'aids all'interno di un comportamento sbagliato non è permessa alle istituzioni cattoliche al fine di evitare lo scandalo presso i fedeli e l'impressione che si approvino comportamenti contrari alla dottrina della Chiesa». Festing chiese così a Boeselager di dimettersi ma a farne le spese fu il Gran Maestro. Quasi un intrigo di corte che negli anni ha scavato fossati. La guerra dentro l'Ordine continua senza esclusione di colpi.

le dame dell ordine di malta (6)gli assistiti dall ordine di maltacavalieri dell ordine di maltale dame dell ordine di malta (8)

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...