beppe sala duomo

SALA FINISCE IN GABBIA (SALARIALE): ''UN DIPENDENTE PUBBLICO DEL NORD DEVE GUADAGNARE DI PIÙ DI UNO DEL SUD, A PARITÀ DI MANSIONI. IL COSTO DELLA VITA È DIVERSO E NON È GIUSTO MANTENERE GLI STIPENDI IDENTICI'' - IL SINDACO DI MILANO ANCORA UNA VOLTA RIACCENDE LA POLEMICA, ANCHE NEL SUO STESSO PARTITO - BIANCHI (SVIMEZ): ''PROPOSTA VECCHIA E SUPERATA. BISOGNEREBBE DISTINGUERE TRA CENTRI URBANI E PERIFERIE, LUOGHI DISAGIATI E POSTI 'COMODI'''

 

 

1. SALA: ''UN DIPENDENTE DEL SUD NON PUÒ GUADAGNARE COME UNO DEL NORD A PARITÀ DI MANSIONI''

Maurizio Gianattanasio per il ''Corriere della Sera - Milano''

 

beppe sala legge se stesso

Dopo la Sardegna e le polemiche con il presidente Solinas sulla presenza dei turisti milanesi nell' isola, tocca alla Calabria. Si apre un nuovo fronte di polemiche dopo le parole del sindaco Beppe Sala. Questa volta a finire sotto accusa sono le frasi pronunciate dal sindaco durante l' intervista con i Giovani Democratici di due giorni fa. A domanda sulla difficile situazione del lavoro soprattutto per i giovani, Sala prima risponde «che spesso dietro gli stage si nasconde lo sfruttamento del lavoro giovanile». Poi punta il dito sulle diverse condizioni di vita al Nord, rispetto al Sud.

 

Sala parla dei dipendenti pubblici e non nomina mai le gabbie salariali, ma il riferimento concettuale è chiaro.

«È sbagliato che il dipendente pubblico guadagni gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria. È sbagliato perché il costo della vita è diverso».

Non c' è un riferimento diretto alla gabbie salariali, argomento che negli anni ha provocato polemiche e divisioni, c' è comunque il riferimento a un dato oggettivo: il diverso costo della vita tra il Nord e il Sud.

 

Quanto basta per riaccendere le polemiche. È stato così anche questa volta. Ad aprire il fuoco amico, il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola. La sua è una bocciatura tout court: «Non voglio polemizzare con lui - ha detto Amendola nel suo intervento alla Conferenza del Pd di Napoli -, ma il problema non sono le gabbie. La proposta non è una scelta condivisa dai sindacati, non solo dalla politica. La pubblica amministrazione deve essere trasformata, e con il decreto semplificazioni stiamo lavorando per eliminarli i ritardi, le burocrazie, ma è una responsabilità nazionale, non delle singole parti del Paese».

 

imen jane beppe sala

Interviene anche un altro ministro. Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud che con Milano non è mai stato tenero. È di qualche mese fa la polemica sulla città che riceva tanto ma non restituisce abbastanza. Anche questa volta non si lascia sfuggire l' occasione per dare una bacchettata al capoluogo lombardo.

«Quella sulle gabbie salariali è una discussione arcaica».

 

Anche lui parla da Napoli dove si è tenuta la conferenza del Pd. Provenzano - senza nominare il sindaco Sala - ha detto: «Come facciamo a valutare la produttività di un lavoratore di Scampia, oppure di in quartiere di Palermo, senza servizi? Questo lavoratore dovrebbe essere pagato il doppio per la socialità del suo lavoro».

 

beppe sala al mare

Colpisce che le parole del sindaco Sala siano riuscite a mettere d' accordo anche governo e opposizione. Se l' esecutivo boccia, Fratelli d' Italia con la deputata Wanda Ferro va all' attacco: «A parità di mansioni, secondo Sala, un lavoratore di Reggio Calabria dovrebbe avere una retribuzione minore rispetto ad un lavoratore di Milano. Non ci meraviglia che da sinistra vengano proposte ricette economiche che coincidono con quelle che la grande finanza internazionale cerca di imporre all' Italia. Chissà se quella di Sala è una posizione condivisa dal governo, chissà cosa ne pensano i Cinque Stelle».

 

Detto fatto. In una curiosa congiuntura politica arrivano le dichiarazioni di fuoco della deputata Cinque Stelle, Federica Dieni: «Le ultime affermazioni di Beppe Sala sono a dir poco allucinanti. Per il sindaco di Milano, che per giunta è un autorevole esponente del progressismo nazionale, dovrebbero esistere due Italie, in ognuna delle quali il lavoro dovrebbe avere un certo grado di dignità: alto al Nord, basso al Sud».

 

 

2. «IDEA SBAGLIATA, IL SETTENTRIONE CRESCE SOLO SE SI ESCE TUTTI DAL SOTTOSVILUPPO»

Diodato Pirone per ''Il Messaggero''

 

«È una proposta vecchia e sbagliata». Luca Bianchi, economista e direttore della Svimez, l' associazione che promuove il Sud, liquida così la sortita del sindaco di Milano Giuseppe Sala che ieri ha detto di considerare ingiusto pagare allo stesso modo un dipendente pubblico che lavora a Milano rispetto a un impiegato nel Sud.

 

Dottor Bianchi, perché è così negativo sulla sortita di Sala?

beppe sala e le frecce tricolori

«Quella di Sala è una proposta fuori luogo e collegata a un dibattito che si è esaurito più di vent' anni fa».

 

Perché non starebbe in piedi?

E' evidente che gli affitti a Milano sono diversi da quelli di un piccolo centro meridionale...

«È sbagliato utilizzare meccanicamente il costo della vita come un parametro di retribuzione. Avremmo retribuzioni a coriandolo perché è evidente che il costo della vita di Milano è diverso anche da quello delle valli bergamasche. Alcune fratture di costo passano fra tutte le grandi città e i piccoli centri che le circondano».

 

E poi?

«Beh le gabbie salariali sono sparite da un cinquantina d' anni.

C' erano negli anni 50 e 60 ma non mi pare che abbiano portato particolari vantaggi né al Sud né al Nord. Non funzionavano allora figuriamoci se possono avere effetti positivi nell' economia attuale che viaggia a velocità digitali».

Resta il fatto che il costo della vita al Nord è più alto di quello del Sud.

«Il punto vero di differenziazione, però, non è questo».

 

E qual è?

«C' è un tema di servizi pubblici molto più efficienti al Nord che nel Sud. Va detto che nel Sud quasi non ci sono scuole a tempo pieno e che molto spesso il livello della sanità pubblica è così basso che spinge una parte dei malati a farsi curare al Nord. Ma questi nodi aggrovigliati da anni non è che si risolvono abbassando i salari dei dipendenti pubblici del Sud. Anzi sarebbe sbagliato anche a livello macroeconomico perché i tagli deprimerebbero la domanda».

Sala rimette in evidenza un tema di compenso differenziato del lavoro.

«Ma che i salari debbano essere collegati in qualche modo al merito o alla produttività è un discorso diverso da quello delle gabbie salariali».

giuseppe provenzano foto di bacco

 

Cosa significa in concreto?

«Che un docente che insegna nelle periferie di una città, nelle periferie difficili che esistono al Nord come al Sud, forse andrebbe premiato rispetto a un suo collega che ha classi facili. Spiace che una proposta di differenziazione geografica dei salari venga da una figura che ha anche un valore simbolico e politico come il sindaco di Milano. E' una spia di cattivo stato di salute politica se un esponente di spicco del centro-sinistra diffonde posizioni accantonate persino dalla Lega».

 

E allora qual è il nodo da sciogliere per il Sud?

«La contrapposizione Nord-Sud ha sempre fatto male a tutte e due le parti del Paese. Alla retorica del sacco del Nord si contrappone il rivendicazionismo meridionale con il risultato di tenere il Nord nell' area di subfornitura della manifattura tedesca e il Sud in uno stato di sottosviluppo».

 

E dunque?

«Se ne esce solo con la collaborazione fra le due parti. Lo sviluppo del Sud è interesse del Nord come capì la classe dirigente che uscì dal dopoguerra. La soluzione dei problemi del Sud è un pezzo della soluzione dei problemi di tutta l' Italia».

 

Dunque è dannoso tagliare i salari del Sud?

«Il problema delle nostre produzioni oggi non è il costo del lavoro ma il valore aggiunto che dipende dalla qualità. Oggi nel Sud i salari nel privato sono già inferiori a quelli medi del Nord perché la produttività del sistema economico meridionale è inferiore del 20% rispetto a quella del Nord, perché le imprese sono mediamente più piccole e perché le infrastrutture sono deboli e i costi più elevati».

ITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUD

 

E come se ne esce?

«Con investimenti privati che sappiano cogliere le enormi potenzialità del Sud come posizione logistica e come opportunità green, e con un grande piano di investimenti pubblici in infrastrutture e qualità della vita. Il Covid ha obbligato una parte di ospedali del Sud ad aiutare quelli del Nord. Sarebbe fondamentale ora alzare il livello dell' assistenza sanitaria nel Sud. Ne guadagnerebbe anche il Nord».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...