SALUTAME AL DUCETTO: NIENTE TAGLI ALLA SPESA, ERGO MANOVRA DI TASSE – I RISPARMI SARANNO LIMITATI AD 1 MILIARDO – LA SPENDING REVIEW VA IN SOFFITTA. PADOAN S’AFFIDA ALLA CONSIP PER FA QUADRARE IL BILANCIO: ECCO PERCHE’ BABBO RENZI BRINDAVA…

Condividi questo articolo


 

Antonio Signorini per “il Giornale”

 

PADOAN PADOAN

Al ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan martedì è scappata una battuta ultra-keynesiana che pochi hanno notato. In sintesi: abbiamo messo un po' da parte i tagli alle spese perché sul Pil hanno effetti più depressivi delle misure sulle entrate. In altre parole, la spesa pubblica fa bene all' economia, tagliare le tasse no. Concetto in linea con la formazione del ministro, un po' meno con le impostazioni degli ultimi governi, di tutti i colori.

 

Dai concetti alle cifre, questo Def può essere considerato la pietra tombale sulle spending review tentate negli ultimi anni. Licenziati tutti i commissari che si sono cimentati nella dieta per la Pa, dei risparmi resta una traccia flebile nel documento che programma gli interventi di politica economica per i prossimi anni. La parola spending review c' è.

divorzio renzi padoan divorzio renzi padoan

 

«L' obiettivo del risanamento dei conti pubblici si baserà anche sull' avvio della terza fase della spending review, più selettiva e allo stesso tempo coerente con i principi stabiliti dalla riforma del bilancio», si legge nel Def. C' è anche un cifra: un miliardo di euro. Ma solo dalle amministrazioni centrali (cioè dai ministeri) e solo a partire dal 2018. Nella manovra correttiva i tagli alla spesa sono mera rappresentanza.

 

Quelli programmati per i prossimi anni arriveranno con successivo decreto. Come dire, non sono stati decisi. Entrare nel merito adesso, con l' iter della manovra da tutelare e un clima sempre più elettorale, sarebbe controproducente. L' impegno, molto vago, consiste nel «più esteso utilizzo degli strumenti per la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi, da parte della Pa, oltre che da un maggiore coinvolgimento degli enti locali».

abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi abbraccio tra maria elena boschi e matteo renzi

 

Ma proprio per parlare di enti locali e dintorni ieri si sono incontrati il ministro Maria Elena Boschi e Padoan. Come è noto, regioni e comuni non vogliono fare sacrifici. Semmai ora battono cassa. Sono il punto di riferimento del Partito democratico e un terminale sensibilissimo alle variazioni di spesa. Nel senso che governatori e sindaci la fanno pagare cara a chi riduce i loro bilanci.

 

Restano quindi da sforbiciare le amministrazioni centrali. I ministeri sono già sul piede di guerra per difendere i rispettivi bilanci. E pronti a dimostrare (spesso a ragione) che non ci sono più margini per ridurre i budget dei dicasteri. Stando al Def possono comunque dormire sonni tranquilli. La spesa della pubblica amministrazione, secondo il Def, non calerà. Al contrario aumenterà. Il quadro tendenziale (cioè a legislazione vigente) prevede che si riduca dello 0,1%: Quello programmatico (quindi quello che tiene conto dei provvedimenti del governo) che cresca dello 0,1%. C' è uno 0,2% di spesa in più.

 

BOSCHI E GENTILONI BOSCHI E GENTILONI

Se il deficit calerà (e il Def prevede che nel 2018 cali in modo considerevole) sarà solo grazie all' aumento delle entrate. Cioè delle tasse. In perfetto stile italiano-keynesiano. Difficile ancora digerire tutti i dati del Def (il documento è uscito ieri pomeriggio). Ma Unimpresa ha già fatto una valutazione arrivando proprio alla conclusione che della spending review non c' è traccia.

 

La spesa pubblica crescerà di 24 miliardi di euro nel triennio 2017-2019. E niente tagli al fisco, con le tasse destinate a salire di 3 miliardi. Le uscite dal bilancio pubblico aumenteranno rispettivamente di 5,4 miliardi, 10,8 miliardi e 8,2 miliardi nei tre anni. Un Def di preparazione alle elezioni. Non di riforme.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - VANNACCI SARÀ LA CILIEGINA SULLA TORTA O LA PIETRA TOMBALE PER MATTEO SALVINI, CHE TANTO LO HA VOLUTO NELLE LISTE DELLA LEGA, IGNORANDO LE CRITICHE DEI SUOI? - LUCA ZAIA, A CUI IL “CAPITONE” HA MOLLATO UN CALCIONE (“DI NOMI PER IL DOPO ZAIA NE HO DIECI”), POTREBBE VENDICARSI LASCIANDO CHE LA BASE LEGHISTA ESPRIMA IL SUO DISSENSO ALLE EUROPEE (MAGARI SCEGLIENDO FORZA ITALIA) - E COSA ACCADREBBE SE ANCHE FEDRIGA IN FRIULI E FONTANA IN LOMBARDIA FACESSERO LO STESSO? E CHE RIPERCUSSIONI CI SAREBBERO SUL GOVERNO SE SALVINI SI RITROVASSE AZZOPPATO DOPO LE EUROPEE?

DAGOREPORT - COSÌ COME IL SESSO È LA PARODIA DEL DELITTO, LA “MILANESIANA”, RASSEGNA “IDEATA E DIRETTA DA ELISABETTA SGARBI” (SORELLA DI), È LA PARODIA DELLA CULTURA GLAMOUR, CHIC, RADICAL-COLTA, AMICHETTISTICA DEL NOSTRO PAESE - OGNI ANNO UN TEMA (QUEST’ANNO “TIMIDEZZA”), UNA PAROLA COSÌ OMNICOMPRENSIVA CHE CI CACCI DENTRO QUEL CHE TI PARE, DAL NOBEL ALL’AMICO, DAL GIORNALISTA UTILE PER LA RECENSIONE ALLO SCRITTORE INUTILE: OVVIAMENTE, PRIMUS NON INTER PARES SUO FRATELLO VITTORIONE - LEI SCEGLIE, LEI FA, PRESENTA, OBBLIGA GLI SPETTATORI, ANCHE SE HANNO PAGATO IL BIGLIETTO, AD ASCOLTARE LA SUA BAND EXTRALISCIO: “È INUTILE CHE FISCHIATE…” – L'EVENTO NON BASTA: CI AGGIUNGE I SUOI FILM. E SU TUTTE LE LOCANDINE DELLE SERATE (TUTTE), LA METÀ SINISTRA È OCCUPATA DALLA FOTO (SEMPRE LA STESSA) DELLA SGARBI; POI, IN PICCOLO, I NOMI DEGLI OSPITI...

DAGOREPORT - ARIECCOLA, PIÙ SPREGIUDICATA E PREGIUDICATA CHE PRIA: FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI - UNA SETTIMANA FA IL “DOMANI” HA SQUADERNATO L’ENNESIMO CAPITOLO SULLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI CHE VEDE AL VOLANO LA PAPESSA ALLA VACCINARA. PROVE? NISBA: SOLO BLA-BLA SU CHAT, SULLA CUI AUTENTICITÀ LA CHAOUQUI NON HA CONFERMATO NÉ SMENTITO - CHE COINCIDENZA: TALE POLVERONE È ARRIVATO ALLA VIGILIA DALL’USCITA DEL SUO LIBRO DEDICATO A MARIA GIOVANNA MAGLIE, PRESENTATO IN COMPAGNIA DI MATTEO SALVINI (UNA DELLE SUE TANTE VITTIME: NEL 2022 FU LEI A ORGANIZZARE IL FAMIGERATO VIAGGIO IN POLONIA IN CUI IL LEADER DELLA LEGA FINÌ SBERTUCCIATO PER AVER INDOSSATO LA T-SHIRT DI PUTIN) - RITRATTO AL CIANURO: “INFORMAZIONI FALSE, MINACCE E RANCORE HANNO MOSSO I SUOI PASSI''