salvini meloni

SALVINI VS MELONI, FUORI I SECONDI! ALTRO CHE ABBRACCI E DISGELO, TRA I DUE VOLANO SCUDISCIATE STAVOLTA SUI MIGRANTI – LA "DUCETTA" INSISTE SUL BLOCCO NAVALE, IL "TRUCE" SI DICE CONTRARIO E INCASSA LA SPONDA DEL FORZISTA TAJANI – SULLA POSSIBILITA’ CHE LA MELONI DIVENTI PREMIER SALVINI SIBILA: "LA PARTITA NON È CHIUSA" – DAGOREPORT: "LE VARIABILI SONO TANTE MA TUTTE SPINGONO CONTRO MELONI PREMIER E L’INSEDIAMENTO DI UN GOVERNO DI SALUTE PUBBLICA O, MEGLIO, DI EMERGENZA NAZIONALE…"

https://m.dagospia.com/perche-le-diatribe-tra-giorgia-e-matteo-su-chi-sara-premier-sono-solo-logorroica-fuffa-per-il-colle-322516

Marco Cremonesi per il Corriere della Sera

 

Alla fine, per il centrodestra è già una buona notizia il fatto in sé. Ieri, a metà giornata, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati, sia pure rapidamente, con quasi un mese d'anticipo rispetto a quanto accadde 5 anni fa, quando si videro solo in extremis, a Catania, l'ultima notte di campagna elettorale.

salvini meloni

 

Ieri è andata in modo diverso. Entrambi erano in Sicilia, che di questi tempi vale doppio essendoci le regionali. Ed entrambi erano a Messina, il che ha valenza non marginale: se c'è una cosa su cui i due leader sono d'accordo è la necessità del ponte sullo Stretto. Salvini, terminato un evento al porto cittadino, ha raggiunto Giorgia al Circolo del tennis, dove di fronte a una tavolata con vista mare si sono fatti i selfie di rito e si sono scambiati soprattutto i convenevoli.

 

Non molto altro, perché la visita non è arrivata a durare mezz' ora, foto opportunity comprese. Tra cui l'immagine della tavolata postata da Ignazio La Russa («Brindisi d'amicizia») e in particolare uno scatto dei leader in un abbraccio che, ohibò, pare spontaneo, con Meloni dal sorriso scintillante. Commenta Salvini, postando la foto su ogni social: «Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche.

SALVINI E MELONI - ABBRACCIO A MESSINA - LA DIDASCALIA

 

Uniti si vince». Giorgia, dal canto suo, si limita a ritwittarla senza commento alcuno.

 

Ma in effetti il clima è cambiato. Fuori dalle cortesie, i due leader hanno deciso di coordinare le agende per coprire in modo più capillare il territorio nazionale, evitando la compresenza come è accaduto ieri a Messina. Si è anche accennato all'evento di chiusura della campagna elettorale, a Roma.

 

Data possibile giovedì 22 settembre, location da stabilire.

 

LE STRANE COINCIDENZE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI SALVINI E MELONI

Con Salvini che, dopo aver escluso la possibilità di un secondo governo Draghi, ha rinnovato il via libera alla presidente FdI: «Perché dovrei oppormi a un incarico a Giorgia Meloni? È la democrazia». Certo: «Con umiltà e scaramanzia, credo che la partita non sia chiusa. Non abbiamo ancora vinto niente: chi prende un voto in più degli altri deve avere l'onore e l'onere di governare il Paese. Se sarò io, sarà per me un'emozione».

 

Alcune frizioni restano. Meloni ribadisce la sua ricetta per il contrasto all'immigrazione illegale: «Blocco navale al largo della Libia in accordo con quel Paese. Che sia un atto di guerra lo dice soltanto chi non ha studiato». Salvini afferma che «per il problema degli sbarchi non occorrono i blocchi» e lavora al suo campo di battaglia: «basta riattivare i decreti sicurezza», quelli con il suo nome cancellati dal Conte II. Dalla sua parte si schiera l'azzurro Antonio Tajani, che chiude alla proposta di Meloni: «Il blocco navale non credo che sia, anche da un punto di vista giuridico, realizzabile».

 

E poi ci sono le bollette impazzite. La leader di FdI, forse già con lo spirito da Palazzo Chigi, non vuole scostamenti di bilancio, però si dice disposta «a parlare di qualsiasi soluzione che possa risolvere questo problema insieme alle altre forze politiche». Il leghista è invece assai più propenso al piano straordinario di aiuti da 30 miliardi: «Qualcuno dice di farlo senza scostamento di bilancio, ma i soldi non crescono sugli alberi».

 

SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI

Contrappunti che per il momento restano a margine. Salvini è assai soddisfatto del clima che ha trovato in Sicilia e ai suoi ha accennato al progetto di un partito che «possa rappresentare ancora di più un tetto comune sotto a cui persone di diversa provenienza si incontrano e collaborano. Così come la Lega è sempre stata». Mentre Meloni risponde agli artisti che in questi giorni l'hanno attaccata sui social: «È possibile che non esiste uno di loro che la pensa in maniera diversa? Secondo me no. È invece possibile che quelli che la pensano in maniera diversa non hanno il coraggio di dirlo». Poi aggiunge, rivolgendosi agli avversari: «Se sei sicuro spieghi che puoi fare meglio, non dici che gli altri sono impresentabili».

 

 

 

 

BERLUSCONI SALVINI MELONIBERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?