LA SATIRA NON TIRA PIU’ - IL "NEW YORK TIMES" NON PUBBLICHERÀ PIÙ VIGNETTE POLITICHE - LA DECISIONE SEGUE LE ACCUSE DI ANTISEMITISMO RELATIVE A UNA CARICATURA DI TRUMP CIECO CON LA KIPPAH E NETANYAHU CANE GUIDA. MA I VIGNETTISTI TEMONO PER LA LIBERTÀ D'ESPRESSIONE: "FORSE DOBBIAMO INIZIARE A PREOCCUPARCI"

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MARTA ALLEVATO per www.agi.it

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Il New York Times ha annunciato che non pubblicherà più vignette politiche nella sua edizione internazionale, dopo le polemiche scaturite da una caricatura del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e del presidente, Donald Trump, tacciata di antisemitismo. La dirigenza del quotidiano newyorkese ha spiegato che l'iniziativa partirà dal 1 luglio e durerà un anno, allineandosi così con l'edizione Usa, dove da tempo non si pubblicano vignette di carattere politico.

 

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Pubblicata ad aprile, la controversa caricatura ritraeva Trump come un cieco con la kippah, guidato da un cane con la stella di David al collo e il cui volto era quello di Netanyahu. La vignetta aveva scatenato le critiche e lo sdegno della comunità ebraica, con l'ambasciatore di Israele all'Onu che l'ha paragonata ai contenuti antisemiti, diffusa dalla rivista megafono della propaganda nazista, Der Sturmer.

 

"Forse dobbiamo iniziare a preoccuparci"

Uno dei principali vignettisti del Nyt, Patrick Chappatte, in un post sul suo blog, si è detto preoccupato per la libertà d'espressione. "Negli ultimi anni", ha scritto, "alcuni dei migliori disegnatori hanno perso il posto perché gli editori hanno ritenuto il loro lavoro troppo critico di Trump. Forse dobbiamo iniziare a preoccuparci".

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