luigi di maio vito crimi agriturismo cobragor

DALLA SCATOLETTA DI TONNO AL RISOTTO CON ZUCCA – MINISTRI E SOTTOSEGRETARI A CINQUE STELLE SFRECCIANO CON LE LORO AUTO BLU PER ARRIVARE IN UN AGRITURISMO ALLE PORTE DI ROMA, DOVE CRIMI LI HA RIUNITI IN “CONCLAVE” - DOVEVANO FARE DELLA POLITICA UNA CASA DI VETRO E INVECE SI BARRICANO AL RIPARO DA OCCHI INDISCRETI - IL MENÙ DA 25 EURO A PERSONA E L’IRRITAZIONE CRESCENTE PER CONTE CHE VUOLE SMANTELLARE IL REDDITO DI CITTADINANZA (GLIELO CHIEDE L’EUROPA)

 

1 – IL MENU

Dal “Corriere della Sera”

 

luigi di maio

Per il conclave grillino è stato predisposto un menu da 25 euro a persona. Partenza con un antipasto a base di frittata cipolle, pecorino col miele, lenticchie in insalata. Poi i primi: risotto con zucca e guanciale croccante e orecchiette melanzane, pomodori secchi e scaglie di pecorino. A seguire, arista con patate al forno e friggitelli. Dulcis in fundo, crostata di pesche.

 

2 – IL CONCLAVE DEL M5S: «SEGRETERIA IN FRETTA» LE CRITICHE A CASALEGGIO

Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

ministri m5s all agriturismo cobragor

Un conclave al riparo delle orecchie rapaci dei cronisti, in un agriturismo alle porte di Roma, proprio come fece Beppe Grillo nel lontano 2013. Stavolta il gran cerimoniere è il capo provvisorio Vito Crimi, che ha chiamato a raccolta ministri e sottosegretari dei Cinque Stelle, in una tappa del percorso, che si annuncia estenuante, verso gli Stati generali. L'appuntamento è delicato e a porte sbarrate. Si devono decidere il percorso e la governance.

 

vito crimi

L'idea che si affaccia è che gli Stati generali rischiano di durare molto, troppo. L'opzione tre, quella scelta dagli eletti via mail, prevede che si parta dal basso, con riunioni locali e poi a poco a poco, dopo la presentazione di documenti, si vada a costruire un percorso che arrivi fino alla nomina di una leadership, che si vuole collettiva. Ma «bisogna fare in fretta» dicono in molti.

 

carlo sibilia luigi di maio federico dinca

Lo aveva detto Luigi Di Maio nei giorni scorsi, lo ripete Crimi in una pausa dei lavori: «Serve una struttura ben definita e che tutto sia fatto in tempi rapidissimi». Un'idea potrebbe essere quella di invertire i termini della questione: anticipare la nascita della segreteria collegiale e solo dopo partire con il dibattito. Ma molti sono contrari ed è probabile che si faccia solo in fretta, chiudendo la partita globalmente a fine ottobre.

pierpaolo sileri

 

Contrari a una scelta preliminare dei leader sono i 30-40 parlamentari dell'area Parole guerriere : «Prima di parlare di facce per la futura governance, si deve procedere all'individuazione di mozioni puntuali». Crimi nega che ci sia irritazione nei confronti del Pd: «Alzata di testa? Non mi sembra che ci sia da alzare la testa. Noi siamo insieme al governo e facciamo le cose insieme, non sto percependo questo alzare la testa da parte del Pd».

federico dinca sergio costa

 

In effetti, l'irritazione è più diretta verso il premier Giuseppe Conte che in poche ore, dopo il voto delle Regionali che ha premiato i dem, ha smantellato - o dato l'impressione di farlo - molti dei capisaldi del Conte 1 e del Movimento, a cominciare dal reddito di cittadinanza. Anche se il capo politico ora prova a minimizzare: «Il reddito di cittadinanza va completato. Manca ancora tutta la parte legata alle politiche attive del lavoro. Non lo abbiamo mai nascosto».

 

alfonso bonafede 2

Di Maio, dentro, avrebbe aggiunto: «Dovevamo attaccare, non giocare in difesa». Crimi annuncia un'accelerazione sulla riforma del fisco: «Dobbiamo riaprire il tavolo, è uno di quei temi che era stato aperto prima dell'arrivo del Covid e dobbiamo tornare a discutere, perché interessa tutti, famiglie, artigiani, commerciati».

 

L'impressione è che i 5 Stelle abbiano paura di trasmettere l'immagine di un partito ripiegato su se stesso, che discute di beghe interne.

Così è, in effetti, visto che anche ieri si è fatta una specie di seduta di autoanalisi, lamentando gli scarsi risultati ottenuti alle ultime elezioni e lo scarso appeal del Movimento. E si è contestato l'«eccessivo ruolo politico» assunto da Davide Casaleggio e da Rousseau: «Non deve più scegliere i candidati». Quello che è certo è che proprio per nascondere il travaglio del passaggio di governance e il calo dei consensi, il Movimento avrà bisogno di moltiplicare le proposte.

 

agriturismo cobragor

Va in questa linea il rilancio della riforma fiscale, ma anche il taglio dello stipendio dei parlamentari, altra tappa annunciata da Di Maio nella lotta anti «privilegi». Giuseppe Brescia ricorda che è in cantiere anche il referendum propositivo: «È fermo al Senato, ma è una priorità. Alla Camera l'abbiamo approvato, può essere migliorato ma va accelerato l'esame». Quanto al bicameralismo, il presidente della Commissione affari costituzionali non è per l'abolizione: «Per noi è un valore che una Camera corregga l'altra».

 

Ma si dovrebbe assegnare al Parlamento in seduta comune solo il compito di votare la fiducia al governo e la sfiducia costruttiva. E questa potrebbe essere anche la tesi portata avanti da Di Maio che, parlando con Fabio Fazio, ha incluso la riforma del bicameralismo tra le priorità.

luigi di maio

 

2 – DALLO STREAMING ALLA FUGA IN CAMPAGNA CON L'AUTOBLU IL CREPUSCOLO DEI GRILLINI

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

«Siamo tornati alle origini», dicono più o meno tutti con Crimi più degli altri, «e ora ripartiamo da quelle». Ma se i 5 stelle - chiusi a conclave in un agriturismo - fossero davvero tornati alle origini, arriverebbero a cavallo di un bucolico asino. O arriverebbero in zoccoli francescani magari azionati a idrogeno nel loro nuovo ritiro, dentro il verde semi-periferico vicino all' ospedale San Filippo Neri, e non in autoblu.

 

alfonso bonafede

E sarebbero muti davanti ai giornalisti, e non ciarlieri ma per non dire niente, se non cose del tipo: «Il movimento è sempre il movimento». Anche se precipitato dal 30 al 10 per cento. I ministri ci sono tutti in questo agriturismo dal nome un po' inquietante: Cobragor. Di Maio vuole il direttorio allargato, e non un capo unico, ma sa che nel direttorio il capo sarà lui. Bonafede assicura ai colleghi: «Al massimo tra un mese faremo gli Stati Generali».

 

E comunque ieri s' è deciso - ma non definitivamente - che gli Stati Generali dal 15 ottobre potrebbero durare fino a marzo. Ossia diluiti nel tempo (5 mesi, congresso extra-large!) per ammazzare il tempo e non decidere davvero? Questo lo strano crepuscolo stellato. Venato da recriminazioni verso Conte che ha semi-abolito il Reddito di cittadinanza e ciò non fa felici i grillini («Discuterne in Parlamento») ma accetteranno pure quello.

sergio costa 3

 

TODO MODO

Ma è il contenitore, più che il contenuto della giornata, a colpire. Il movimento che doveva aprire ossia sventrare la «scatoletta di tonno» chiamata Parlamento s' è chiuso in un agriturismo di periferia. Con tanto umido ma senza quelle pareti di vetro - «Faremo della politica una casa di vetro» - che stando alla predicazione originaria dovevano rappresentare il simbolo di un altro modo di fare politica: quello della trasparenza.

 

Altro che arcana imperii, solo streaming e guai a chi - da Letta e Bersani che docilmente ci si sottoposero - cercava di sfuggire all' occhio nudo del popolo a cui far vedere tutto. Chez Cobragor si vede solo un partito ormai tradizionale («Subito una segreteria politica che prepari gli Stati Generali», è la proposta che unisce tutti) e impauritissimo.

 

vito crimi 5

Dallo streaming a Todo Modo, cioè l' Eremo di Zafer, l' albergo dove si blindarono nel romanzo di Leonardo Sciascia ministri e politici democristiani per fare misteriosi riti spirituali? Andiamoci piano con i grandi paragoni. Qui il livello è un altro. Ma a giudicare per esempio dal volto soddisfatto della viceministra Castelli, s' è mangiato bene.

 

Per 25 euro a persona: antipasto a base di frittata di cipolle, pecorino col miele, lenticchie in insalata. Poi risotto con zucca e guanciale croccante e orecchiette con melanzane, pomodori secchi e scaglie di pecorino, arista con patate al forno e friggitelli. Dulcis in fundo, crostata di pesche. E quanto saranno fischiate le orecchie, tra una portata e l' altra a Casaleggio. Rispetto alle origini, i commensali vogliono rinunciare a Casaleggio (inteso come Davide) o almeno a Rousseau (inteso come piattaforma): «Ha assunto un ruolo troppo politico. Basta candidati scelti con i clic».

sergio costa

 

Agli albori della loro avventura parlamentare, nel 2013, i pentastellati si riunirono in un agriturismo con Grillo e Casaleggio padre. Ma ci arrivarono in autobus. «Ora la casta siamo noi?

 

Beh, un po' sì», ridacchiano alcuni ministri: «Ma che cosa c' è di male?». Nulla ovviamente. «La mia non è un' autoblu», precisa il sottosegretario Carlo Sibilia: «E' solo una semplice auto di servizio». E Bonafede: «Il M5S è cresciuto e accetta nuove sfide. Siamo qui per parlarne».

vito crimi 1

 

La sfida è quella di diventare partito tradizionale e un anziano cronista vedendo arrivare i «cravattoni» stellati sbotta: «Evviva, c' è odore di Udeur!». E guarda caso, ai colleghi, Di Maio mastellianamente caldeggia il proporzionale con sbarramento al 3 per cento con le preferenze (una parola averle, però). Lo streaming qui dentro non c' è. Mentre fuori il Dibba ha i social. E da lì, mentre Di Maio e gli altri sono nel bucolico bunker, i tifosi di Ale sparano via web sul quartier generale il tormentone anti-direttorio: #AdessoDibba.

alfonso bonafede federico dinca riccardo fraccaro pierpaolo sileri 2riccardo fraccaromanlio di stefano

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...