maurizio landini mario draghi

SCIOGLIERE FORZA NUOVA? SI PUÒ! – MARIO DRAGHI CI STA PENSANDO: LA LEGGE SCELBA CONSENTE AL GOVERNO DI FARLO, MA LA DECISIONE VA BEN PONDERATA PER NON RISCHIARE DI INFIAMMARE ANCORA DI PIÙ LE PIAZZE – SALVINI HA GIÀ DETTO DI ESSERE CONTRARIO. MA DOPO LA VIOLENZA DI SABATO NULLA È ESCLUSO, E SAREBBE MOLTO DIFFICILE PER I MINISTRI DELLA LEGA VOTARE CONTRO. LA VISITA DEL PREMIER ALLA CGIL, LE LODI AI DIPENDENTI E L’ABBRACCIO CON LANDINI - VIDEO

 

Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"

 

maurizio landini mario draghi

Con un tweet lanciato da Palazzo Chigi subito dopo la visita nella sede della Cgil devastata dalla furia squadrista, Mario Draghi ha promesso che non ci sarà «nessuna tolleranza contro intimidazioni ed episodi di violenza».

 

Quella della fermezza assoluta è la linea che il premier ha illustrato nell'incontro di mezz' ora con Maurizio Landini, al quale ha voluto portare, a due giorni dall'assalto, la solidarietà del governo e del Paese intero alla Cgil e a tutti i sindacati, «presidio di democrazia». Draghi arriva alle 12.15 davanti alla sede di corso Italia, violata sabato dagli estremisti di destra.

 

maurizio landini mario draghi

L'abbraccio con Landini sotto le bandiere rosse è simbolico, i dipendenti applaudono, i fotografi scattano. Il presidente varca con emozione e rispetto la soglia della Cgil. È visibilmente, profondamente colpito. Passa sotto il grande quadro di Guttuso rimasto intatto, si ferma davanti alla tela di Ennio Calabria squarciata e ascolta in silenzio il racconto di Landini: i vetri rotti, le fotocopiatrici spaccate a calci, le macchie di sangue sul pavimento...

giuliano castellino e roberto fiore assalto alla cgil

 

E Draghi, che aveva visto i video e le foto delle stanze devastate, loda i dipendenti: «Avete fatto un miracolo!». Durante l'incontro - in cui c'è spazio anche per parlare di Pnrr, legge di Bilancio, pensioni, reddito e sicurezza sul lavoro - Landini anticipa al premier che sabato alla manifestazione unitaria la Cgil chiederà «un provvedimento per lo scioglimento delle forze politiche che si richiamano al fascismo, come prevede la Costituzione».

no green pass a roma 7

 

Draghi ascolta, poi rassicura: «È un tema che abbiamo presente, ne discuteremo». A Palazzo Chigi la discussione è iniziata domenica ed è già nel vivo. L'ipotesi a cui si lavora è netta: sciogliere Forza nuova con un decreto legge del governo. Draghi è irritato perché le forze dell'ordine hanno faticato a contenere i violenti e vuole scongiurare che le proteste di piazza possano degenerare ancora.

 

Nulla è deciso, ma nelle stanze della presidenza del Consiglio si stanno facendo tutti gli approfondimenti, di carattere giuridico e di opportunità. La scelta troverebbe fondamento nella legge Scelba del 20 giugno 1952, che consente al governo «in casi straordinari di necessità e di urgenza» di agire per decreto-legge se un movimento usa la violenza «quale metodo di lotta politico» o «denigra la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza».

ROMA NO VAX SEDE CGIL

 

Il tema è politicamente esplosivo, Draghi si muove con estrema cautela. Un simile provvedimento va studiato nei minimi dettagli, perché nella storia d'Italia un partito politico non è mai stato sciolto con un decreto legge del governo. Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 dal ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani, ma a seguito di una sentenza.

LANDINI DRAGHI

 

Per Palazzo Chigi tutte le strade sono aperte. Se però le indagini della magistratura dovessero dire che i movimenti neo-fascisti hanno attentato alle istituzioni e possono farlo ancora, il decreto di urgenza e necessità diventerebbe la via maestra.

 

Sul fronte politico lo scoglio è il centrodestra, che contesta la mozione del Pd per lo scioglimento di Forza nuova. Salvini ha detto di essere contrario al decreto. Ma se la democrazia fosse in pericolo, sarebbe assai difficile per i ministri della Lega votare contro. L'altro problema che Palazzo Chigi si trova ad affrontare sono i dubbi del Viminale.

 

no green pass a roma 5

Ai piani alti del ministero dell'Interno si respira il timore che un decreto, che arrivasse con i responsabili dell'assalto alla Cgil ancora in carcere, possa infiammare le piazze della protesta. Ma se Draghi si convincerà che le istituzioni corrono rischi tirerà dritto, come ha fatto su altri dossier politicamente caldi. «Ho la sensazione che ci sarà una risposta democratica molto forte», sospirava Landini dopo l'incontro con Draghi. Il quale ha lasciato la Cgil tra gli applausi, salutando con la mano alzata: «Buon lavoro a tutti».

NO VAX SEDE CGIL 19ROMA SCONTRI ASSALTO ALLA SEDE CGIL maurizio landini mario draghi 2

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...