donald trump 50 cent joe biden

SILENZIATO E MAZZIATO – DOPPIA FREGATURA PER TRUMP! LA CORTE SUPREMA BOCCIA IL PRESIDENTE SUL VOTO ANTICIPATO: IN PENNSYLVANIA CI SARANNO TRE GIORNI PER CONTARE I VOTI POSTALI OLTRE IL 3 NOVEMBRE – INTANTO LA COMMISSIONE SUI DIBATTITI HA DECISO CHE I MICROFONI DEI CANDIDATI SARANNO SPENTI QUANDO PARLA L’ALTRO, PER EVITARE INTERRUZIONI – I RAPPER NERI SI SCHIERANO CON TRUMP: DOPO KANYE WEST ANCHE 50CENT FA IL SUO ENDORSEMENT AL PRESIDENTE (VOGLIONO PAGARE MENO TASSE)

 

 

DONALD TRUMP JOE BIDEN BY EDOARDOBARALDI

1 – TRUMP-BIDEN CON IL SILENZIATORE: MICROFONI SPENTI PER IL DUELLO FINALE

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

Due argini, vedremo quanto efficaci, per riportare un po' di ordine nello scontro politico. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso degli avvocati trumpiani sulle procedure di voto in Pennsylvania, lo Stato che potrebbe risultare decisivo nella corsa alla Casa Bianca.

 

Biden Trump

I cittadini potranno continuare a esprimersi per corrispondenza e le buste dovranno arrivare entro e non oltre il 3 novembre, la data delle elezioni. Dopodiché le autorità statali avranno ancora tre giorni per il conteggio, che non dovrà quindi essere immediato come chiedeva il team legale di Donald Trump.

anthony fauci donald trump

 

È una decisione che potrebbe favorire Joe Biden. Anche se nelle ultime settimane i leader democratici hanno cambiato strategia, sollecitando i simpatizzanti ad approfittare della procedura dell'«early voting», presentandosi direttamente alle urne. È un'onda impetuosa. Stando ai dati di ieri, 20 ottobre, a livello nazionale hanno già votato circa 28 milioni di americani, solo cinque giorni fa erano 17 milioni.

 

george stephanopoulos joe biden town hall abc a philadelphia

I conti si faranno alla fine, ma l'impressione è che il Paese si stia mobilitando. Nel 2016 le schede furono 137,5 milioni; quest' anno potrebbero essere almeno 160 milioni, pari a un tasso di partecipazione intorno al 66%. Molto alto per gli standard Usa. Le macchine elettorali sono al massimo della potenza.

 

Trump, non si tiene: ha moltiplicato il numero dei comizi e le persone da insultare. Negli ultimi giorni ha detto che Biden e i suoi famigliari sono dei «criminali», che Anthony Fauci è «un disastro», mentre gli altri scienziati sono degli «idioti». Il virologo ha replicato in un'intervista, citando una battuta di Michael-Al Pacino nel «Padrino»: «Niente di personale, solo business.  Faccio il mio lavoro e cerco di prendermi cura del mio Paese. Tutto qui».

 

50 cent trump

Ieri Biden, 77 anni, ha annunciato che resterà a riposo fino a giovedì 22, quando si ritroverà faccia a faccia con l'avversario nell'ultimo dibattito televisivo, in programma a Nashville, nel Tennessee. La Commissione indipendente ha stabilito che il microfono dell'uno verrà spento, mentre l'altro risponderà alle domande della moderatrice, Kristen Welker di Nbc . Poi sarà ammessa la discussione incrociata, ma le interruzioni verranno scontate nel tempo complessivo a disposizione di ciascun candidato.

 

Trump ha accettato, malvolentieri: «Questi vincoli costituiscono un vantaggio per Joe e la giornalista Kristen Welker è da sempre contro di me». Oggi entrerà in gioco direttamente anche Barack Obama, con un comizio a Philadelphia. Nel partito democratico, però, c'è un problema. I leader dell'ala radical stanno facendo troppo poco.

kanye west tra donald e ivanka trump

 

Bernie Sanders ha tenuto una «town hall» virtuale in Arizona la settimana scorsa, e un «comizio drive in» in Michigan, quindici giorni fa. Siamo al minimo sindacale. Alexandria Ocasio-Cortez neanche quello. In sostanza quando è intervenuta nella corsa presidenziale lo ha fatto per protestare contro Kamala Harris, accusandola di aver sminuito la portata del suo «Green New Deal».

 

kim kardashian e trump 5

2 – LE STAR DI COLORE DELLA MUSICA RAP VOTANO TRUMP

Giovanni Longoni per “Libero Quotidiano”

 

Dopo Kanye West, un'altra stella della musica nera, "50cent", nato Curtis James Jackson III, si schiera con il "razzista" Trump. E, come nel caso di Mr. Kardashian, pure stavolta di mezzo ci sono i quattrini. Lunedì, su Instagram, "50cents" ha pubblicato una tabella fornita dall'entourage del candidato democratico che mostra le aliquote fiscali più alte per Stato nell'ambito del piano fiscale che ha in testa Biden.

 

50 cent contro biden

Se vince l'ex vice di Obama, un residente dello Stato di New York verrebbe tassato con un'aliquota (per i redditi più elevati) del 58%, mentre alla città di New York - dove il rapper risiede - toccherebbe una scure fiscale del 62%. «Ma che cazzo! Votate per Trump. Io me ne vado», si è sfogato "50cents", il cui patrimonio nel 2012 era stimato da Forbes attorno i 110 milioni di dollari. «Fanculo New York, tanto i Knicks (la squadra di basket cittadina, ndr) non vincono mai comunque. Non mi interessa se a Trump non piacciono i neri; il 62%? Biden sei fuori di testa».

 

Il post, manco a dirlo, ha raccolto enormi consensi incassando 332.413 "like". Ma chi è più razzista fra i due contendenti alle elezioni presidenziali del 3 novembre? Il repubblicano che invoca legge e ordine contro i manifestanti Black Lives Matter che mettono a ferro e fuoco le città americane oppure il democratico che in primavera aveva affermato: «Se un americano di colore vota per Trump allora vuol dire che non è un vero afroamericano»? Biden aveva dovuto scusarsi per la pessima uscita; ma la cosa più incredibile è che Joe sia stato attaccato per il suo passato ambiguo sul tema razziale proprio dalla donna che il partito gli ha messo accanto cone aspirante vicepresidente.

 

50 cent e donald trump al party di vanity fair del 2011

Fu proprio Kamala Harris, nel dibattito teletrasmesso da Nbc nel giugno 2019, a rinfacciare all'ex senatore del Delaware la sua passata collaborazione con due politici segregazionisti per affossare la pratica del "busing", cioè l'uso degli autobus scolastici per trasportare allievi neri nelle scuole dei quartieri a maggioranza bianca, in modo da creare classi interrazziali.

 

50 cent con donald trump

Biden si difese, come al solito, con poco nerbo ma poi qualcuno nel partito ebbe l'idea di zittire la Harris offrendole la poltrona più alta cui potesse ambire. E oggi a passare per nemico dei neri è il miliardario della multirazziale New York le cui politiche fiscali ed economiche hanno fatto molto non solo per la classe media di colore ma anche per gli strati più bassi; mentre Joe assurge al ruolo di difensore dei diritti civili afro.

 

joe biden

È soltanto uno degli aspetti strani di questa campagna elettorale in cui al presidente in carica viene riservato un (giusto) duro trattamento da parte dei media, mentre allo sfidante nessuno fa domande che potrebbero diventare imbarazzanti. L'America si avvia forse ad avere il presidente più noioso della sua storia. riproduzione riservata Curtis James Jackson III, in arte rapper "50cents" è nato nel Queens 45 anni fa.

 

donald trumpkanye west incontra trumpdonald trump kanye westtrump e kanye platinatokanye west come trump50 centjoe biden contro trump che si toglie la mascherina joe biden contro trump che si toglie la mascherinaDONALD TRUMP JOE BIDENalec baldwin e jim carrey imitano trump e bidenjoe biden trump balla con kanye

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…