salvini sondaggi

SOGNO O SONDAGGIO? – CAROLA RACKETE E LE ONG TIRANO ACQUA AL MULINO DI SALVINI E TRAINANO LA LEGA VERSO IL 40% - NEI PRIMI GIORNI DI LUGLIO, IN CONCOMITANZA CON LA VICENDA DELLA “SEA WATCH”, IL CARROCCIO RAGGIUNGE IL MASSIMO STORICO DEL 38% (+4 RISPETTO ALLE EUROPEE) – M5S STABILE AL 17%, FORZA ITALIA ANCORA IN CALO AL 6,5% ORMAI È SUPERATA STABILMENTE DALLA MELONI (8%), IL PD RINCULA AL 24%

 

 

Antonio Noto* per www.quotidiano.net

*direttore Noto Sondaggi

 

SONDAGGI LUGLIO 2019 - LEGA AL 38% DOPO LA VICENDA CAROLA RACKETE

A circa 40 giorni dalle elezioni europee, i dati delle intenzioni di voto continuano a registrare oscillazioni significative. Nei 90 giorni successivi alle urne si potenziano i trend già in atto: se un partito ha guadagnato consenso, l’incremento aumenta ancora di più nei mesi successivi, così al contrario per le liste sconfitte si registra una diminuzione delle percentuali. Anche nel day after delle elezioni europee si ripropone lo stesso trend, cioè quei partiti che sono usciti rafforzati nell’urna oggi vedono il consenso in vertiginosa crescita a danno di quelle liste che invece alle consultazioni europee si sono depotenziate. Nell’ordine, i ‘magnifici 3’ che attualmente risultano maggiormente premiati dalle intenzioni di voto sono la Lega, FdI e Pd, anche se con dimensioni diverse tra loro.

MEME - CAROLA RACKETE COME LA ISOARDI IN BRACCIO A SALVINI

 

Il partito di Salvini nei primi giorni del mese di luglio, in concomitanza con la vicenda dalla nave Sea Watch, ha raggiunto il massimo del 38%, aumentando di quasi 4 punti rispetto al risultato delle europee. È bene chiarire, però, che questo incremento si è spalmato nel corso degli ultimi 40 giorni e non si è verificato esclusivamente in seguito allo scontro tra Salvini e la comandante Carola. Anche se proprio durante questa vicenda il consenso alla Lega è aumentato di circa 1 punto in una settimana.

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI BY CARLI

 

In termini di flussi di voto questo incremento del 4% in 40 giorni è stato generato principalmente da due fattori: il continuo calo di Forza Italia e l’appeal esercitato nei confronti di una quota di elettori che si astennero lo scorso 26 maggio. Ovviamente è impossibile prevedere, con lo strumento sondaggistico, se l’entità di tale consenso nei prossimi mesi è destinato ad aumentare o a diminuire, ma è innegabile che seppure la Lega voli su alte quote, fino all’anno scorso impensabili, è ancora su valori rischiosi per poter raggiungere l’obiettivo di Salvini, quello di avere la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento, superando abbondantemente la soglia del 40%.

matteo salvini luigi di maio

 

Forse è proprio la valutazione di questo rischio l’elemento che ha influito nel raffreddare la possibilità che il leader leghista possa generare una crisi di governo per andare al voto anticipato a fine settembre. In questo caso la finestra prevede un’eventuale rottura entro il 20 luglio, ma a ragionare con il contesto attuale questo scenario sembra poco probabile. Salvini per giocare d’azzardo deve sentirsi con le spalle coperte di poter conquistare almeno un punto in più del 40%. Per questo ha bisogno di altro tempo e al contempo la crisi del M5S sta diventando un terreno fertile per far aumentare i consensi alla Lega.

 

CAROLA RACKETE NELLA COPERTINA DELLO SPIEGEL

Un altro partito che dalle urne europee è uscito vincente è Fratelli d’Italia. Anche la Meloni ha realizzato negli ultimi 40 giorni un miracolo: sorpassare Berlusconi. Infatti a fronte delle varie difficoltà di trovare una quadra all’interno degli azzurri, il che sta producendo un decremento dei consensi tanto che oggi Forza Italia è quotata al 6,5%, FdI ha raggiunto l’8%. Anche in questo caso il sorpasso si è verificato un po’ alla volta e non è solo da ascrivere agli ultimi eventi come la possibile scissione di Toti.

zingaretti suda all'assemblea pd 1

 

Appena dopo dieci giorni dal voto Ue i due partiti erano appaiati, poi con il passare del tempo si è consolidato sempre di più il voto a favore di FdI. Tra i ‘magnifici 3’ che hanno incrementato le preferenze rispetto alle europee c’è anche il Pd, anche se il trend negli ultimi giorni è stato un po’ altalenante. Nelle scorse settimane ha raggiunto il massimo (riferito all’era Zingaretti) del 25% ma poi negli ultimi giorni è ritornato sul 24%, comunque +1,3% rispetto alle Europee. Infine il M5S: non si registrano segni di ripresa e continua a essere stabile sul 17%.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”