roberto fico dario franceschini antonio bassolino vincenzo de luca

LE STRADE DEL RIMPASTO PASSANO DA NAPOLI - LA POSSIBILE CANDIDATURA DI ROBERTO FICO COME SINDACO DELLA CITTÀ PARTENOPEA PER SALDARE L’ALLEANZA PD-5 STELLE POTREBBE SCATENARE L’EFFETTO DOMINO: FRANCESCHINI HA LANCIATO LA SUA OPA ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA (DA USARE COME TRAMPOLINO PER IL COLLE) - DE LUCA NON GRADISCE E SPINGE SU GAETANO MANFREDI, CHE PER ORA RISPONDE PICCHE - L'INCOGNITA BASSOLINO…

 

roberto fico beve una birretta 2

Conchita Sannino per www.repubblica.it

 

La crisi di governo è sospesa, ma non vanno in vacanza le manovre per puntare a un cambio di squadra. E non tutte le strade - su questo versante - passano per Roma. "Nessun rimpasto. Se ne parla dall'anno prossimo", è la battuta che accompagna via chat i parlamentari che staccano la sera dell'antivigilia, dopo le votazioni sulla manovra alla Camera.

 

ROBERTO FICO

A meno che Napoli, è la chiosa, non aiuti i desideri di Natale ad avverarsi. Passa infatti per la capitale del Sud la chance di un cambio di poltrone nell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. La partita delle amministrative è alle porte, a cominciare dal dilemma della data: rinviarle a luglio, come hanno già cominciato a pensare i leader, oppure provare a giugno? 

 

ROBERTO FICO E GIUSEPPE CONTE

Ma sullo scacchiere delle grandi città che tornano al voto - Roma, Milano, Torino, Bologna e appunto il capoluogo campano -  si gioca l'ultima possibilità di redistribuire i pesi delle forze di maggioranza a Palazzo Chigi. E quella possibilità ha un nome e un cognome: Roberto Fico. E un indirizzo: San Giacomo, il palazzo sede del Comune, affacciato sulle navi del porto.

 

dario franceschini con la mascherina

Se infatti il presidente della Camera continuerà ad accarezzare, come sembra, il progetto di correre come sindaco di Napoli, saldando così l'alleanza tra Pd e 5 Stelle, l'elezione per lo scranno più alto di Montecitorio diventerebbe un formidabile pretesto per smuovere altre pedine al governo.

 

vincenzo e piero de luca

Su quella poltrona, già dall'estate scorsa, Dario Franceschini ha lanciato un'opa. La terza carica dello Stato sarebbe per il titolare del Mibact un eccezionale trampolino anche per eventuali e più alti Colli. Ma quel che è certo è che, intorno alle valutazioni di Fico, si muovono parallele altre aspirazioni. Come la corsa verso un sottosegretariato di Piero De Luca, figlio del governatore-sceriffo della Campania, o quella di Gennaro Migliore, già sottosegretario alla Giustizia nel governo Renzi.

luigi di maio al matrimonio di valeria ciarambino

 

"A parole, tutti confermano quello che Conte sta ripetendo da ore: non ci sarà nessun cambio. Ma la verità è che molti aspettano la decisione dell'esponente grillino", conferma un big dei dem, consapevole che Zingaretti sta facendo di tutto per rinnovare, almeno a Napoli l'alleanza di governo.

 

Di Maio e il segretario Pd ne hanno parlato già: il ministero degli Esteri ha dato il via libera all'operazione, persino i suoi colleghi in Regione Campania hanno adottato toni meno aggressivi contro De Luca, che pure non ha mai lesinato attacchi o battute scomposte all'opposizione di Valeria Ciarambino, capogruppo dei 5 Stelle.

 

piero de luca maria elena boschi

Ma ora l'input è: chiudere l'accordo. Ipotesi che vede proprio nel presidente della Regione il nemico numero uno. Non a caso è stato suo figlio in queste ore, il deputato Piero, a cercare una via d'uscita e un candidato sindaco assai più gradito a "papà", premendo sul ministro dell'Università Gaetano Manfredi (in verità già in pole, da mesi, come nome autorevole) pur di allontanare lo spettro di Fico alla guida del Comune.

consultazioni sergio mattarella con roberto fico

 

Ma l'ex rettore della Federico II avrebbe risposto, per ore, picche: pur essendo stato nominato in quota Conte, e non rispondendo direttamente al Nazareno, per stile e cultura politica non se la sente di diventare un intralcio.

 

giuseppe conte vincenzo amendola

Resta l'ipotesi del collega di governo Amendola - impegnato però con successo sul fronte caldissimo dei rapporti con l'Europa sul Recovery Fund - mentre Roberto Fico, 46enne,  per storia e percorso già vicino ad alcuni "compagni" della sinistra antimafia della prima ora , ha ammesso candidamente: "Ci sto pensando". Riuscirà, Zingaretti, a vincere l'opposizione di De Luca che ha sempre battuto il pugno sul tavolo negli ultimi mesi, fino ai rapporti freddi e alla generale disapprovazione romana sui suoi toni di oggi?

 

ZINGARETTI E DE LUCA

E' un risiko, che si giocherà nei prossimi mesi. Napoli al centro della grande battaglia delle amministrative: proprio mentre il centrodestra starebbe per schierare (colloqui già avvenuti con i leader Berlusconi e Salvini) un pm anticamorra come Catello Maresca,. E la sinistra potrebbe addirittura essere disorientata dalla discesa in campo di Antonio Bassolino, determinato a conquistare quella riabilitazione politica che il Pd non gli aveva concesso dopo le 19 assoluzioni dai processi.   Tutte le strade portano a Napoli. Almeno dall'anno prossimo, subito.

roberto fico vincenzo de luca figlioroberto fico

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."