andrea camilleri matteo salvini

STRAGALLI DELLA LOGGIA: “SIAMO UN PAESE AMMALATO DI RETORICA, SPECIE QUANDO C'È UN MORTO DI MEZZO. HO LETTO COSE INCREDIBILI SU CAMILLERI, TIPO CHE SAREBBE STATO UN MAESTRO DELL'UMANITÀ, CHE HA PASSATO LA VITA A DIFENDERE I DEBOLI E GLI OPPRESSI E COSÌ VIA CON I VOLI PINDARICI. NON ESAGERIAMO, È STATO UN BUON SCRITTORE MA NON ERA TOLSTOJ. NON MI MERAVIGLIEREI SE TRA CINQUE ANNI NESSUNO SI RICORDASSE PIÙ DI LUI SE NON COME L'INVENTORE DI MONTALBANO. SIAMO FATTI COSÌ”

Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”

 

ernesto galli della loggia

«Delle ultime puntate della commedia dei finti equivoci tra Di Maio e Salvini mi importa niente. Capisco che, in quanto italiano, sia rilevante anche per me dove va questo governo e come finirà la vicenda, ma non ho nulla in proposito da dire. Non sto a commentare o a inseguire l' ultimo tweet di nessuno».

 

Vedo, in effetti ultimamente scrive sempre meno di politica, cosa stravagante per un politologo: non le interessa più?

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

«Bisogna intendersi su cos' è la politica. Per me non sono le diatribe verbali a cui assistiamo tra Lega e Cinquestelle, quella è una parodia della politica e non merita analisi perché cambia di giorno in giorno, per poi non cambiare mai. Affrontare temi come la riforma della giustizia, il divario tra Nord e Sud, il crollo del sistema scolastico: questo dovrebbe voler dire occuparsi di politica. E i giornali potrebbero fare la loro parte».

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

 

Colpa dei giornali se si parla troppo di politica e se ne fa poca?

«I quotidiani si sono prima subordinati alla tv, e ultimamente anche a facebook e twitter: si limitano troppo spesso a ripetere le notizie dei tg o a rilanciare le dichiarazioni che i politici fanno sui loro social, ma così perdono importanza agli occhi dei lettori e dei politici stessi».

 

Cosa dovrebbero fare invece?

luigi di maio versione stalin

«Disinteressarsi delle esternazioni quotidiane dei politici, lasciandoli ai loro social e smettendo di appagarne la vanagloria, e invece iniziare loro, magari, a fare politica affrontando in chiave costruttiva i temi del Paese. Se cominciassero a farlo, i politici forse smetterebbero di tener conto solo della tv e tornerebbero a occuparsi di cose serie. Certo, capisco che è più semplice fare da megafono ai politici, ma alla lunga così si diventa marginali».

matteo salvini come donald trump 1

 

In vacanza, nel giorno del suo settantasettesimo compleanno, il professor Ernesto Galli della Loggia trova ci sia poco da festeggiare a livello nazionale. Non ha fiducia in questo governo ma neanche in quello che verrà, qualunque esso sia. È annoiato dal dibattito politico e perplesso di fronte a un Paese che non pare interessato a guarire i propri mali atavici, ma neppure a lenirli, al punto che ormai non se ne parla neppure più, ci si limita a tirare avanti alla giornata.

SALVINI DI MAIO SARDEGNA BY MACONDO

 

Non crede che i politici preferiscano facebook ai quotidiani perché così non sono chiamati a confrontarsi con un interlocutore?

«In parte può essere così, ma sono convinto che i leader passino ore su facebook perché credono davvero che la politica si faccia in questo modo. È la sola cosa che in un certo senso hanno imparato fare, e la fanno ignorando che il Paese se ne va per i fatti suoi».

 

E dove si sta avviando l' Italia?

«Al declino, come si evince dai principali dati economici e sociali. Abbiamo ancora la mafia e la camorra, i nostri studenti sono poco preparati, ci trasciniamo mali secolari. Abbiamo perso troppi treni, specie negli anni Ottanta, quando le cose andavano ancora bene».

salvini e di maio i meme sul no cinquestelle all autorizzazione a procedere per salvini

 

Ma non declina tutta Europa?

«Certo, dal momento che la storia è andata come è andata e siamo un continente diviso privo di alcun peso reale. Ma il declino italiano è particolare.

 

Veneriamo la Costituzione per ragioni ideologiche anziché riformarla.

Avremmo dovuto cambiare la forma di governo, non possiamo più avere il bicameralismo e una diarchia tra Palazzo Chigi e Quirinale di modo tale che ci ritroviamo poi premier per caso e solo di facciata come Conte. Anche la giustizia meritava una riforma capace di farle acquistare presso i cittadini il credito che aveva perduto e di fornire al Paese un servizio assolutamente essenziale».

TONINELLI DI MAIO SALVINI 19

 

Lo scandalo del Csm ha assestato un colpo definitivo alla credibilità della magistratura?

«La credibilità della magistratura era in caduta libera già da prima, e non potrebbe essere diversamente visto il cattivo funzionamento della giustizia stessa. Non esistono ospedali cattivi con medici rispettati, e così è per i tribunali».

 

Colpa della politicizzazione delle toghe?

Toghe Rosse

«La politicizzazione esiste ma è cosa, credo, che interessa soprattutto una minoranza della popolazione. Alla maggioranza interessa di più avere un processo in tempi brevi, equo, semplice e poco costoso. Se non ce l' ha, è allora, semmai, che comincia a fare caso alla politicizzazione dei magistrati».

 

Vuole anche lei la separazione delle carriere tra giudici e pm?

TOGHE

«Vorrei soprattutto un maggior uso della giuria, che consentirebbe ai cittadini di essere giudicati dai propri pari e obbligherebbe i magistrati, io credo, a una modifica culturale dei propri comportamenti e del proprio atteggiamento, troppo spesso castale».

 

Un argomento sul quale lei torna da tempo è la crisi dell' istruzione.

Il suo ultimo libro in merito, "L' aula vuota" (Marsilio), è un atto d' accusa pesantissimo al mondo della scuola. Non ritiene di avere un giudizio troppo negativo? In fondo non facciamo che sfornare cervelli in fuga che fanno gola all' estero...

scuola

«In ogni naufragio c' è qualcuno che si salva. Il fatto che abbiamo un certo numero di ottimi studenti che il nostro mercato del lavoro non sa valorizzare non cancella la realtà fotografata dagli ultimi test Invalsi: la preparazione media dei nostri ragazzi specie nel Mezzogiorno è penosa».

 

Colpa dei professori?

«No. Colpa soprattutto di 30 anni di riforme sbagliate che stanno dando i loro frutti. Non siamo riusciti a coniugare educazione di massa e scuola di qualità: l' equazione è fallita quando per motivi ideologici si è pensato che il punto decisivo fosse quello di "democratizzare" la scuola, di dare l' autonomia ai singoli istituti, e di rivedere radicalmente i programmi. E soprattutto che fosse una cosa molto progressista promuovere tutti».

camilleri

 

Allora è vero che lei è diventato un reazionario?

«Non m' importa che lo si pensi. Mi limito a osservare che sono un reazionario le cui idee vengono ripetute dieci anni dopo dai progressisti».

 

Questo significa che il mondo si sta spostando a destra?

«Ma lo sa che questa è una tipica affermazione di sinistra?».

 

Torniamo allora alla cultura: le celebrazioni per Camilleri le sono sembrate eccessive?

«Siamo un Paese ammalato di retorica, specie quando c' è un morto di mezzo. Ho letto cose incredibili su Camilleri, tipo che sarebbe stato un maestro dell' umanità, che ha passato la vita a difendere i deboli e gli oppressi e così via con i voli pindarici. Non esageriamo, è stato un buon scrittore ma non era Tolstoj. Non mi meraviglierei se tra cinque anni nessuno si ricordasse più di lui se non come l' inventore di Montalbano. Siamo fatti così».

andrea camilleri

 

SI è iscritto anche lei nel club degli anti-italiani?

«Ho combattuto una vita contro questa espressione. Io sono italiano, come lei e come tutti, ahinoi. E non esistono italiani buoni e italiani cattivi, siamo tutti sulla stessa barca».

 

Come si raddrizza questa barca?

«Con serietà e realismo, due elementi che in questi decenni sono mancati a tutta la società italiana, non solo alla classe politica. La serietà ti impone di parlare solo di cose delle quali hai conoscenza e che misuri in base al risultato, non alla demagogia.

marco travaglio saluta andrea camilleri

Il realismo è il suo parente stretto e ti obbliga a restare con i piedi per terra e non proclamare ad esempio, neppure per scherzo, la fine della povertà».

 

La società sta regredendo, con il ritorno a immense ricchezze e tragiche e sconfinate povertà?

«Non esageriamo. La globalizzazione è stata criminalizzata ma ha causato un abbassamento del tenore di vita solo in Europa. In Africa e Asia essa ha contribuito a tirar fuori dalla povertà assoluta due miliardi di persone. La ricchezza mondiale è cresciuta, ma c' è più gente con cui spartire la torta».

 

Il nostro anti-globalismo quindi è egoismo?

bruxelles i cortei dell'estrema destra contro il global compact 9

«No, è la reazione a un fenomeno inevitabile che le nostre classi dirigenti non hanno saputo né capire in tempo né gestire. In particolare la sinistra non ha capito le gravi conseguenze sociali della globalizzazione sul mondo del lavoro e sulla localizzazione delle produzioni industriali. La mancata previsione e gestione di questi problemi ha gettato nell' incertezza e nelle difficoltà economiche un parte importante della popolazione europea e posto le basi del disordine politico attuale. Anche lo scontro sull' immigrazione è figlio di una serie di errori fatti a proposito della globalizzazione e del multiculturalismo ritenuto suo presunto, inevitabile effetto».

papa francesco 4

 

L' immigrazione sta dilaniando il mondo cattolico. Papa Francesco è molto popolare, però le chiese continuano a svuotarsi e, tra chi ancora ci va, parecchi sono critici con il Pontefice dell' accoglienza

«Il calo dei fedeli è dovuto soprattutto, io credo, alla secolarizzazione che colpisce tutte le società occidentali, non lo legherei specificatamente a questo papato. Francesco si è molto esposto sul tema immigrati, assumendo una posizione radicale sull' accoglienza; giocoforza è stato divisivo. Ma il tema per la verità prescinde dalla fede, tant' è che troviamo atei pro-accoglienza e cattolici contro l' accoglienza».

 

Un cristiano non dovrebbe uniformarsi al pensiero del Pontefice?

matteo salvini

«Nello scontro sull' immigrazione non ci sono, a me pare, questioni religiose o teologiche in ballo. Esiterei molto a dire, ad esempio, che chi si oppone agli arrivi indiscriminati è un anti-cristiano. Il contrasto all' immigrazione indiscriminata è una questione molto importante che riguarda in special modo la vita quotidiana delle classi popolari di molte aree urbane del Paese. Come si fa a dire che chi vive nelle periferie e non vuole un campo rom vicino non è cristiano? Bisognerebbe trovarsi al suo posto e vivere le sue giornate per giudicare».

papa francesco

 

La crescita di Salvini è dovuta alla posizione sugli immigrati

«Non solo. È legata al fatto che il leader leghista riesce a intercettare e farsi paladino di temi forti legati ai problemi della gente. Questioni anche trasversali, tant' è che su sicurezza, pensioni e immigrati si è andato a prendere pure molti voti a sinistra».

 

Viceversa, come spiega il tracollo di M5S lei, che è tra gli elettori pentiti della Raggi?

PAPA FRANCESCO CON SERGIO MATTARELLA DOPO LA MESSA A SANTA MARTA

«Le ragioni del mio pentimento sul voto romano sono intuitive. Più in generale, penso che i grillini stiano perdendo consensi perché hanno fatto troppe promesse senza combinare alcunché. Specie al Sud, la loro roccaforte, alla fine si è dimostrato che non avevano alcuna ricetta salvifica oltre al reddito di cittadinanza che peraltro non riguarda affatto solo il Sud. E poi M5S è stato surclassato mediaticamente da Salvini».

 

Il governo è agli sgoccioli?

CENA DI FINE ANNO DEL GOVERNO

«Chi lo sa? Lo spettacolo quotidiano è stucchevole. Ma personalmente sono arciconvinto che anche se dovesse cambiare il governo e subentrasse, per esempio, un esecutivo M5S-Pd, o anche un governo tecnico, in realtà non cambierebbe nulla. Dappertutto mancano visione, coraggio e strumenti culturali, in più non ci sono né le risorse né gli strumenti istituzionali per governare bene, a cominciare dalla macchina dello Stato che fa acqua da tutte le parti».

 

il governo conte con mattarella

E la sinistra come sta, gli serviranno vent' anni per risorgere?

«Da quella parte non mi pare di vedere segnali confortanti. Anche lì il personale politico è in complesso quanto mai scadente. Direi che lo stato della sinistra ben riassume la crisi della classe dirigente politica e non solo politica nel suo complesso».

 

Attualmente la sinistra sta cavalcando il Russiagate, ma la vicenda pare non fare breccia nell' opinione pubblica: come se lo spiega?

governom by giorgio croce nanni

«L' elemento giudiziario è abusato. Gli italiani sono saturi e poco propensi ormai a credere a inchieste e complotti. La nostra opinione pubblica è storicamente abituata da decenni a vedere i partiti che ricevono finanziamenti dall' estero, perché dovrebbe scandalizzarsi proprio ora? Siamo un Paese con scarso orgoglio nazionale e un passato in cui il denaro di provenienza dubbia e straniera ha costituito un presupposto tacito della nostra quotidianità democratica».

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...