marco travaglio e luca palamara

LE STRANEZZE DEL CASO “TOGHE SPORCHE” - TRAVAGLIO: “PALAMARA, CHE PER ANNI ERA TORNATO UTILISSIMO CON LA SUA CORRENTONA PER PROMUOVERE PROCURATORI COME PIGNATONE, TRASFERIRE MAGISTRATI SCOMODI COME DE MAGISTRIS DA CATANZARO, NUZZI, VERASANI E APICELLA DA SALERNO, FORLEO E ROBLEDO DA MILANO, TENTAR DI PUNIRE I DI MATTEO E I WOODCOCK, NOMINARE VICEPRESIDENTI IPERPOLITICIZZATI DEL CSM COME I PD LEGNINI ED ERMINI, DIVENTA UN APPESTATO CHE TUTTI FINGONO DI NON CONOSCERE. E C’E’ UN’ALTRA ANOMALIA…”

Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

 

LUCA PALAMARA PUBBLICA SU TWITTER LA FOTO CON MARCO TRAVAGLIO AL CONVEGNO DI UNICOST IN PUGLIA

Più leggiamo le cronache del nuovo scandalo Toghe Sporche, e più ci sorge spontanea una domanda: ma che ci azzecca il nuovo procuratore di Roma? Può darsi che le carte ancora segretate dell' indagine della Procura di Perugia, che indaga per corruzione sul potente pm romano e leader di Unicost Luca Palamara, nascondano orribili mercimoni per condizionare la nomina del successore di Giuseppe Pignatone alla guida dell' ufficio giudiziario più cruciale d' Italia.

 

Ma al momento non abbiamo letto una sola riga di verbale men che commendevole su quella nomina, né tantomeno sul favorito ad aggiudicarsela: Marcello Viola, ex pm antimafia di Palermo, poi procuratore a Trapani e ora Pg a Firenze.

giuseppe pignatone

 

Quel che abbiamo letto finora è che Palamara, insieme a imprenditori amici e forse corruttori legati all'Eni, avrebbe usato la sua influenza di capo della maggior corrente togata per piazzare a Gela e Perugia procuratori fedeli o corrotti e così depistare le indagini sull'Eni e innescarne una sul pm romano Paolo Ielo, che con Pignatone aveva correttamente trasmesso a Perugia le accuse sul suo conto. Uno scenario vomitevole, il più grave scandalo giudiziario dopo il caso Toghe Sporche del '96 su B., Previti, Squillante, Metta&C.

LUCA PALAMARA

 

Ma sulle trattative per la Procura di Roma, che han portato allo scrutinio in commissione (4 voti a Viola, 1 a Creazzo, 1 a Lo Voi), al momento non risulta nulla. A parte il fatto che magistrati, membri del Csm e politici ne parlavano per favorire amici e sfavorire nemici: nella migliore, anzi peggiore tradizione.

 

Naturalmente nessuno è nato ieri e tutti sappiamo come si procede (da sempre) in questi casi: i membri laici e togati valutano non solo i curricula dei candidati, ma anche le convenienze dei rispettivi partiti (i laici) e correnti (i togati). I procuratori uscenti ambiscono a scegliersi il successore e infatti Pignatone sponsorizza l'amico Lo Voi. E il Quirinale gioca la sua partita: lo faceva spudoratamente Napolitano, lo fa più discretamente Mattarella (anche lui pro Lo Voi).

francesco lo voi 1

 

Purtroppo per loro, la commissione del Csm ha deciso diversamente e ha premiato, dei tre favoriti, il meno implicato in giochi correntizi: Viola, tiepido iscritto a Magistratura indipendente, preferito a un membro più attivo della stessa corrente (Lo Voi) e a un esponente storico di Unicost (Creazzo, compagno di corrente di Palamara, ma anche di Pignatone). La cosa non è piaciuta. Infatti - combinazione - l'indagine vecchia di un anno su Palamara viene improvvisamente accelerata e guastata in tempo reale, con la divulgazione delle intercettazioni addirittura mentre sono in corso.

 

marcello viola procuratore generale firenze 2

Occhio alle date. L'accusa principale la mette a verbale l'ex pm corrotto Giancarlo Longo che, interrogato a Messina 11 mesi fa, dice di aver saputo da un terzo che Palamara incassò 40 mila euro per piazzarlo, peraltro invano, alla Procura di Gela. È questa accusa de relato di corruzione che, trasmessa a Perugia, consente di intercettare Palamara col Trojan previsto dalla nuova Spazzacorrotti (in vigore dall' 11 gennaio).

 

giuseppe creazzo

Il Trojan il 9 maggio immortala una riunione fra Palamara e altri tre: il deputato-imputato renziano Pd Luca Lotti (coinvolto nell' inchiesta Consip), il deputato renziano Pd Cosimo Ferri (ex magistrato, ex segretario di MI, ex sottosegretario alla Giustizia con Letta, Renzi e Gentiloni, che anche dal governo e dal Parlamento ha continuato a tirare le fila della sua corrente) e Luigi Spina (membro del Csm in quota Unicost, dimessosi perché indagato con Palamara). I quattro parlano della corsa per Roma e di un esposto al Csm su presunti conflitti d' interessi familiari di Pignatone e Ielo (inviso tanto a Palamara per aver innescato l' indagine a Perugia, quanto ai renziani per il caso Consip).

 

PAOLO IELO

Basterebbe aspettare un altro po' per ascoltare, in diretta dal Trojan, gli sviluppi delle presunte trame: invece i pm di Perugia scoprono subito - il 30 maggio, appena 20 giorni dopo la riunione - le carte, trasmettendole al Csm e perquisendo Palamara, che così sa di essere intercettato e può cambiare telefono.

 

Altra stranezza: la Procura di Perugia affida le indagini su Palamara al Gico della GdF di Roma, che lavora quotidianamente con i pm capitolini guidati fino all' altroieri da Pignatone (incluso Palamara). Così Palamara, che per anni e anni era tornato utilissimo con la sua correntona per promuovere procuratori come Pignatone, trasferire magistrati scomodi come De Magistris da Catanzaro, Nuzzi, Verasani e Apicella da Salerno, Forleo e poi Robledo da Milano, tentar di punire i Di Matteo e i Woodcock, nominare vicepresidenti iperpoliticizzati del Csm come i Pd Legnini ed Ermini, diventa improvvisamente un appestato che tutti fingono di non conoscere.

lotti in senato per la mozione di sfiducia

 

E si mena scandalo perché Ferri, col compare Lotti, continua a fare da deputato quel che aveva sempre fatto da sottosegretario nel disinteresse generale. La fiera dell' ipocrisia tocca il culmine con i tam-tam di chi vorrebbe azzerare il voto in commissione sul procuratore di Roma perché ha vinto il candidato "sbagliato" (Viola, anche se Unicost ha votato Creazzo); o addirittura azzerare il Csm (per eleggerne un altro con le stesse regole e mandare altri togati e altri laici a fare le stesse cose).

 

Certo, se si scoprisse che Viola trescava con qualche corrotto o indagato per avere voti con metodi scorretti, dovrebbe farsi da parte. Ma al momento, sul suo conto, nulla risulta. E nulla emerge di illecito o inopportuno sul voto in commissione a suo favore. Eppure i giornaloni continuano a insinuare che l' inchiesta per corruzione su Palamara riguardi il nuovo procuratore di Roma. A riprova del fatto che neppure i peggiori politici e i peggiori magistrati riescono a far peggio dei peggiori giornalisti.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…