toti berlusconi carfagna

IL SUICIDIO DI FORZA ITALIA - CACCIANDO TOTI E ALLONTANANDO LA CARFAGNA, BERLUSCONI HA TOLTO ALMENO 2-3 PUNTI PERCENTUALI AL SUO PARTITO (CHE ORA E’ AL 5% E RISCHIA DI SCENDERE SOTTO LA SOGLIA DI SBARRAMENTO DEL 4%) - BRUNETTA: “E’ UN ESITO FALLIMENTARE E TOTALMENTE INADEGUATO” - OSVALDO NAPOLI: “SE IL CAVALIERE NON SI RIESCE A RINNOVARE, MEGLIO CHIUDERE…”

Ugo Magri per “la Stampa”

 

giovanni toti in tuta con berlusconi

Non ha nemmeno dato a Toti il tempo di dimettersi: gli ha levato direttamente l' incarico di coordinatore nazionale. E per non lasciare sola al comando la Carfagna, che gli avrebbe creato problemi con il Nord ma soprattutto con Salvini, il Cavaliere ha destituito pure lei, considerata la pupilla dei suoi occhi, fino al giorno prima blandita per telefono («desidero che tu resti coordinatrice unica») ma pugnalata ieri all' ora di pranzo con un comunicato che azzera entrambi gli incarichi, senza pietà.

 

Berlusconi ha poi cercato di farsi perdonare infilandola senza nemmeno informarla dentro un comitato di presidenza creato lì per lì, di cui faranno parte Anna Maria Bernini, Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e Antonio Tajani. Però Mara ha avuto una reazione che, comunque la si voglia giudicare, privilegia la dignità. Gli ha detto di no, del contentino ne farà a meno perché questa maniera di procedere «è il modo migliore per uccidere Forza Italia e io non farò parte del suo comitato di liquidazione», è stata la pubblica risposta.

toti carfagna

 

Uno scatto di orgoglio che ha avuto due conseguenze. Il telefonino di Mara è stato intasato dai messaggi di solidarietà, mentre il sito ufficiale Facebook di Forza Italia è stato letteralmente sommerso dalle proteste. A sera pare che Silvio si sia in parte pentito della sua decisione e, come spesso capita ai grossi personaggi, ne abbia attribuito la colpa a quanti gli stanno intorno. Ma ormai la frittata è fatta.

 

QUORUM A RISCHIO

Proprio ieri circolavano stime riservate su quanto potrà costare, in termini elettorali, questo harakiri berlusconiano. Secondo calcoli attendibili, basati sui sondaggi delle ultime ore, senza Toti al comando Forza Italia perderà 2 punti secchi che potranno diventare 3 se (come appare altamente probabile) il governatore della Liguria metterà in piedi un nuovo movimento.

toti carfagna

 

Dopo quanto è successo, il partito berlusconiano viaggia intorno al 5 per cento e, in caso di elezioni, rischierebbe addirittura di non superare la soglia di sbarramento del 4. L'anziano leader dovrà molto combattere per riportare in Parlamento un pugno di fedelissimi. Poi, naturalmente, da Arcore la raccontano all' insegna dell'ottimismo.

 

Considerano una genialata l'idea di federazione centrista lanciata mercoledì da Berlusconi, trovano bellissimo il nome Altra Italia che dovrebbe battezzarla e molto nuovo il progetto di mettere insieme i partitini moderati (sebbene se ne parli inutilmente da almeno quattro anni). Toti si è scatenato già di prima mattina con pesante sarcasmo, «Altra Italia mi sa tanto di passato, magari non ci pagheremo il bollo come le auto d'epoca, ma difficilmente andremo da qualche parte».

matteo salvini silvio berlusconi

 

LE REGOLE DEL TAVOLO

Idem sulla democrazia interna: la propaganda berlusconiana insisterà molto sul percorso deciso a maggioranza di tre contro due dal Tavolo delle regole che ieri s'è riunito per la seconda e ultima volta; ma pure qui di originale c'è giusto la possibilità di eleggere democraticamente i capetti locali, quelli regionali e pure i membri di un futuro direttorio nazionale con compiti però solo ed esclusivamente organizzativi. Già, perché resteranno in capo a Berlusconi tutti i «i poteri di indirizzo politico e la compilazione delle liste per le elezioni», dunque leadership a vita.

 

osvaldo napoli

Toti pretendeva di fare le primarie, Carfagna si sarebbe accontentata di qualcosa meno; ma al Tavolo è prevalsa la linea realista interpretata dalla Bernini, dalla Gelmini e da Tajani, consapevoli che tanto Berlusconi non avrebbe mai accettato niente di rivoluzionario, inutile cavalcare illusioni.

 

La Carfagna se n'è andata già prima che finisse la riunione, «grazie per quanto avete fatto, grazie davvero», ha sibilato. Renato Brunetta, che non ha peli sulla lingua, lo giudica «un esito fallimentare e totalmente inadeguato». Michaela Biancofiore esplode: «Basta esporsi al ridicolo». E Osvaldo Napol implora il Cavaliere: «Se non si riesce a rinnovare, meglio chiudere».

intervento di annamaria berninimaria stella gelmini sua legge sull'abilitazione nazionale

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."