TALMENTE FUORTES CHE SI TAGLIA CON UN GRISSINO - TRAVAGLIO FA IL CONTROPELO ALL'AD RAI: "HA INIZIATO A SFORNARE IDEE GENIALI, COME IMPORRE IL 'LEI'. ERANO ANNI CHE SI DENUNCIAVA LA VERA PIAGA DELLA RAI: TUTTI SI DAVANO DEL TU O DEL VOI. L'INFORMAZIONE SARÀ IMPRONTATA ALL'OTTIMISMO PERCHÉ "LA RAI DEVE TORNARE A UNA NARRAZIONE POSITIVA". OGGI, COM'È NOTO, TG E TALK SONO ARMI IMPROPRIE LANCIATE H24 CONTRO I POTERI COSTITUITI..."

-

Condividi questo articolo


Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano"

 

MARCO TRAVAGLIO. MARCO TRAVAGLIO.

A metà luglio, appena Carlo Fuortes fu nominato ad della Rai, fu salutato con tappeti di saliva dall'intera stampa nazionale, come del resto il nominante Mario Draghi. Il quale, essendo il genio onnisciente e infallibile che sappiamo, non poteva che aver nominato un altro genio.

 

Infatti Fuortes - che, a dispetto del cognome da tanguero, è nato a Roma - iniziò subito a sfornare idee geniali, come Repubblica notò col dovuto risalto: "Ribattezzato in azienda Napoleone per la postura con la quale si aggira nel palazzo - mano sul petto quando parla, piglio decisionista - Fuortes ha già inviato a tutti i direttori le lettere con i tagli da fare Ha vietato ai membri del Cda di parlare con l'esterno e con le strutture interne.

 

CARLO FUORTES CARLO FUORTES

Ha imposto il 'lei' a chiunque, dall'ultimo degli uscieri ai top manager. Una rottura di prassi consolidate che la dice lunga sul nuovo corso del servizio pubblico. E sulla mission ricevuta da Draghi".

 

Erano anni che si denunciava la vera piaga della Rai: tutti si davano pedestremente del tu o del voi. Ci volevano i Migliori, col nuovo corso e la mission, per imporre finalmente il lei.

 

Ora, risolto il problema principale, restano i dettagli. L'informazione sarà improntata al più sfrenato ottimismo perché - ripete Fuortes - "la Rai deve tornare a una narrazione positiva". Oggi, com' è noto, tg e talk sono armi improprie lanciate h 24 contro i poteri costituiti.

 

Inchieste sul ruolo di Draghi nel bidone Mps-Antonveneta, reportage à gogo sulla trattativa Stato-mafia, non-stop sul Ruby-ter, inseguimenti ai commercialisti della Lega, renziani perseguitati da domande sulle complicità del Rinascimento Saudita nell'11 Settembre, interviste a pm e vittime di reati sulla schiforma Cartabia, speciali sulle tangenti americane di Fca e sugli scandali vaticani, rubriche fisse di Greta Thunberg sulla transizione ecologica di Cingolani dal fossile al nucleare.

CARLO FUORTES CARLO FUORTES

 

Ora basta: "narrazione positiva". Non c'è neppure bisogno di inventare nuovi ordini: basta copiare le veline del Minculpop, che 90 anni fa abolirono la cronaca nera (nessun furto, rapina od omicidio nel paradiso fascista) e toccarono vette ineguagliabili di humour involontario: "Notare come il Duce non fosse stanco dopo 4 ore di trebbiatura", "Non occuparsi della Garbo", "Non pubblicare fotografie del pugile Carnera a terra".

 

Uno dei gerarchi meno proni, Leandro Arpinati, quando il Duce gli comunicò la nomina di Achille Starace a segretario del Partito nazionale fascista, protestò: "Ma è un cretino!". "Sì", rispose la Buonanima, "ma è un cretino obbediente". Poi, a Salò, ebbe un lampo di sincerità: "Come si fa, in un Paese di servitori, a non diventare padrone?". La Rai ovviamente non c'entrava, ma solo perché si chiamava Eiar.

CARLO FUORTES MARINELLA SOLDI CARLO FUORTES MARINELLA SOLDI carlo fuortes saluta la sindaca raggi foto di bacco carlo fuortes saluta la sindaca raggi foto di bacco

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…