virginia raggi roberto gualtieri giuseppe conte

CON-TE O CONTRO DI TE? – LA DESISTENZA DI “GIUSEPPI”, CHE A ROMA NON VUOLE METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE A GUALTIERI, FA DRIZZARE I CAPELLI ALLA RAGGI: “ADESSO CHIEDO AIUTO A GRILLO” - LA POSSIBILITÀ CHE I DUE STIANO TRAMANDO SUL SOSTEGNO DEL M5S AL BALLOTTAGGIO AL PIDDINO, IN CAMBIO DEL SEGGIO DI ROMA-CENTRO PER L’AVVOCATO DI PADRE PIO, È STATA SMENTITA, MA LA SINDACA SI È MOLTO INFASTIDITA – INTANTO I FUORIUSCITI FILO-DIBBA SCRIVONO A TRAVAGLIO

GIUSEPPE CONTE ALLA FESTA DI COMPLEANNO DELLA RAGGI

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

Nel M5s raccontano che la reazione dell'entourage di Virginia Raggi sia arrivata proprio dopo aver letto la smentita, diffusa mercoledì da Giuseppe Conte, della notizia di uno scambio tra il nuovo leader del Movimento e il candidato sindaco di Roma del Pd Roberto Gualtieri: a Gualtieri il sostegno grillino al ballottaggio, a Conte un seggio blindato a Montecitorio, quello di Roma Centro, ora occupato dall'ex ministro dell'Economia.

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Ed ecco che mentre il presidente pentastellato smentiva, ribadendo l'appoggio alla Raggi per la corsa al Campidoglio, negli ambienti più vicini alla sindaca saliva la febbre della rabbia. La stessa prima cittadina è descritta come molto infastidita dall'atteggiamento dell'ex premier.

 

enrico michetti roberto gualtieri virginia raggi carlo calenda foto di bacco

Blando l'entusiasmo in vista della campagna elettorale, strategico il rapporto con Gualtieri, insufficiente la rettifica dettata alle agenzie. Più si avvicina la fase calda della sfida romana e più cresce l'insofferenza della sindaca per gli incroci pericolosi tra Conte e il Pd. «Adesso chiedo aiuto a Grillo», è il messaggio che arriva dal bunker del Campidoglio.

 

grillo raggi

Il Garante potrebbe essere la variabile impazzita nel percorso verso il voto del 3 e 4 ottobre, un fattore perturbante per la leadership contiana. Da Roma si riproporrebbe subito il dualismo che stava mandando gambe all'aria la rifondazione del M5s. Grillo e Conte. Il comico in prima linea, l'avvocato a fare il compitino.

 

alessandro di battista virginia raggi

Attento a non pestare i piedi a Gualtieri, perché l'ex titolare del Mef nel Conte bis è uno degli interlocutori privilegiati nel Pd per il neo leader stellato. Impossibile, dunque, che il giurista foggiano vada all'attacco del candidato del centrosinistra. Con un Pd spaccato e un Enrico Letta incerto, Conte deve coltivare i rapporti nel campo dem se vuole credere nel sogno del ritorno a Palazzo Chigi.

DI BATTISTA CONTE 1

 

Non strappare ancora, senza piegarsi al governismo filo-Draghi. Questo è il mantra dell'ex premier. Il cunicolo angusto in cui si muove Conte per evitare di trasformarsi in una meteora dei Palazzi. Il Fatto Quotidiano è un asset cruciale per i contiani. Proprio il quotidiano diretto da Marco Travaglio è l'obiettivo di una lettera polemica dei deputati di Alternativa c'è, gli ex grillini passati all'opposizione.

Di Battista Travaglio

 

«Dispiace che un attento osservatore di ciò che accade dentro e fuori dai palazzi della politica, quale lei è non si sia affatto reso conto che in questi mesi ci siamo battuti per impedire diverse nefandezze portate avanti da questo Governo», scrivono gli ex M5s a Travaglio. «Non si è reso conto che nessuna miglioria è stata apportata all'improcedibile riforma Cartabia e soprattutto che chi racconta trionfalmente di averla migliorata, in realtà non ha fatto proprio un bel nulla?», il siluro a Conte.

 

Post Andrea Severini

E sul sottosegretario Claudio Durigon, oggetto di una campagna del Fatto per costringerlo alle dimissioni: «È da maggio che chiediamo con una mozione di sfiducia le dimissioni di Durigon, ma solo adesso diventa urgente il suo allontanamento».

 

Più che al Campidoglio, Conte ha la testa in Puglia. La sua regione per l'avvocato è un laboratorio politico. A partire dalle prossime amministrative. A ottobre andranno al voto 54 comuni pugliesi (13 sopra i 15mila abitanti tra cui Foggia) e i contiani, con l'aiuto dell'avvocato amico di Guido Alpa Luca Di Donna, si stanno muovendo per organizzare liste civiche. Si punta a coinvolgere professionisti, avvocati, imprenditori. La società civile di Conte, oltre il M5s e con uno sguardo alle liste delle politiche.

VIRGINIA RAGGIVIRGINIA RAGGIgiuseppe conte roberto gualtieri 15VIRGINIA RAGGIvirginia raggi foto di baccola sindaca virginia raggi foto di bacco (2)giuseppe conte roberto gualtieri 14alessandro di battista virginia raggi alessandro di battista virginia raggi virginia raggi andrea severini foto di bacco (3)grillo raggivirginia raggi foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."