giuseppe conte luigi di maio

TERREMOTO 5 STELLE – DISINNESCATI DIBBA E CASALEGGIO, LA VERA BATTAGLIA È SULLA LEADERSHIP TRA CONTE E DI MAIO – SE L’EX BIBITARO TEME CHE CONTE OSCURI LA SUA POPOLARITÀ E L'AGIBILITÀ POLITICA NEL MOVIMENTO, IL PREMIER È PREOCCUPATO DI NON ESSERE PIÙ CENTRALE NEI GIALLOROSSI E DI NON AVERE IL PIENO APPOGGIO DEI GRILLINI – L’IRRITAZIONE DI BIDEN, L’IRRIVELEVANZA IN EUROPA, L’INSOFFERENZA DEL PD E L'ATTESA FINE DELLA PANDEMIA SONO GLI ELEMENTI CHE POSSONO MANDARE A CASA CONTE - LA PROSSIMA PRIMAVERA È IL VERO TEST PER CAPIRE SE L'ATTUALE GOVERNO POSSA ANDARE AVANTI

1 - CUCÙ

giuseppe conte e luigi di maio

Sebastiano Messina per “la Repubblica”

 

Neanche il grande Fortebraccio avrebbe immaginato gli Stati Generali del M5S celebrati su un palco virtuale, in una sala vuota dove una finta platea di manichini ascoltava i video registrati di oratori assenti. E alla fine la porta si è aperta, ma non è uscito nessuno. Erano tutti.

 

2 - LA PARTITA DI PALAZZO CHIGI

Claudio Tito per “la Repubblica”

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Il Movimento 5Stelle, almeno quello che abbiamo conosciuto dal Vaffa-day fino a qualche mese fa, non c' è più. Quella stagione non è stata però archiviata ieri, bensì quindici mesi fa alla nascita del secondo governo Conte e della maggioranza con il Pd. Ma da ieri non è più un Movimento.

 

È un partito. Con correnti, segreterie, direzioni, mediazioni e litigi, scontri e compromessi.

LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINO

È cambiato, la forza della politica lo ha trasformato. La potenza della realtà lo ha costretto ad accettare una evoluzione. Come si diceva nell' estate del 2019: si è costituzionalizzato. È entrato nel sistema, proprio quello che avrebbero dovuto aprire come una scatoletta di tonno.

 

luigi di maio a gerusalemme

Eppure, non basta questo a spiegare l' andamento e il merito della discussione che si è consumata in questi due giorni. Il cui esito, tanto fumoso e ambiguo, sarebbe stato elogiato persino nel convento di Santa Dorotea dove è nata l' omonima corrente democristiana. Ci sono infatti due "non detti" in grado di illuminare il nucleo più profondo del dibattito grillino.

 

Uno riguarda l' attuale esecutivo, il suo prossimo futuro, il destino di Conte e quello della legislatura. Il secondo tocca l' esistenza stessa dell' M5S. Perché, alle prossime elezioni sarà quella la vera sfida: rimanere in vita. O almeno farlo conservando una sufficiente capacita' di essere determinante.

luigi di maio vito crimi

 

Il gruppo "governista" guidato da Luigi Di Maio ha interpretato questo passaggio preparandosi ad un eventuale nuovo quadro politico. La vittoria di Biden in Usa e l' attesa fine della pandemia sono infatti due elementi che possono correggere l' equilibrio su cui si regge il secondo gabinetto Conte.

 

ALFONSO BONAFEDE ABBRACCIA LUIGI DI MAIO E DI BATTISTA GUARDA

In questo contesto, allora, la vera posta in gioco non è mai stata la nomina di un nuovo capo politico o la definizione di un organo collegiale che sarà soprattutto il luogo della compensazione tra correnti. Ma il capo delegazione al governo.

 

meme su luigi di maio abbronzato by terre impervie

Se tutto cambia con il nuovo Statuto, cambia anche il rappresentante grillino nei vertici dell' esecutivo. E l' obiettivo finale dei "governisti" e' proprio restituire quel ruolo a Di Maio. Perché è ormai chiaro che è l' unico incarico capace di influenzare davvero gli indirizzi della maggioranza. E soprattutto di offrire una postazione di vantaggio se la squadra di Palazzo Chigi dovesse entrare in crisi.

mike pompeo giuseppe conte

 

La tensione, ormai sempre più evidente, tra il capo della Farnesina e il premier, trae origine proprio dalle diverse aspettative. Dal timore di Di Maio che Conte ne oscuri la popolarità e l' agibilità politica nel Movimento; dalla preoccupazione del presidente del consiglio di non essere più centrale nei giallorossi e di non avere il pieno appoggio dei grillini.

 

beppe grillo luigi di maio

Basti pensare a quel che è accaduto pochi giorni fa, quando il presidente francese Macron ha convocato un vertice europeo sul terrorismo escludendo l' Italia. Uno schiaffo. In una situazione fisiologica, capo del governo e ministro degli Esteri si sarebbero dovuti consultare per approntare una risposta o una protesta. E invece niente.

 

CARLA RUOCCO ALESSANDRO DI BATTISTSA VIRGINIA RAGGI LUIGI DI MAIO

Tra i due silenzio assoluto. Il gelo è infatti calato da tempo. E si riproduce ad ogni occasione: dalle nomine fino alla gestione del Covid. L' ex capo politico può contare sull' addio sostanziale di Casaleggio e sul sostegno di Grillo. «Lui è la nostra carta», ripete spesso il comico genovese che dopo gli Stati Generali ha intenzione di organizzare uno di quei summit a casa sua per mettere fine ai litigi e placare Di Battista.

 

luigi di maio sergey lavrov 2

Con il medesimo obiettivo il capo delle Feluche ha compiuto una mossa, ribadita ieri, del tutto innovativa per i pentastellati: individuare una «famiglia politica europea» cui collegarsi. I liberali o, addirittura, i socialisti. Uno schema che "normalizza" l' M5S, lo rende potabile e soprattutto conciliabile a livello internazionale. Soprattutto spera di rendere "potabile" lui stesso.

 

LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI BY EDOARDOBARALDI

La prossima primavera, del resto, è il vero test per capire se l' attuale governo possa andare avanti. Il nuovo presidente americano sarà entrato in carica, si saranno svolte (a meno di rinvii causa Covid) le elezioni nei cinque comuni più importanti d' Italia, sarà stata testata l' alleanza tra Pd e M5S, presumibilmente la morsa del Coronavirus si sarà allentata e la politica si troverà alla vigilia del semestre bianco (il periodo in cui non si possono sciogliere le Camere in attesa dell' elezione del nuovo capo dello Stato). E, appunto, tutti cercano di prepararsi ad un possibile dopo-Conte. Di collocarsi nella posizione migliore.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

Di Maio lavora per essere di nuovo il capo delegazione, il premier per comporre un filo del dialogo con Biden, e Di Battista dopo aver scommesso ancora su Trump prova a evitare che il suo ex amico di Pomigliano entri nel direttorio e torni ad essere la voce grillina dentro il governo.

 

LUIGI DI MAIO IN VERSIONE ANDREOTTI BY EDOARDOBARALDI

Se questa è la prima battaglia, quella di breve periodo, c' è anche quella sul lungo periodo.

Un conflitto silenzioso ma dirompente. Perchè il 32 per cento conquistato nel 2018 è pressochè un miraggio. I parlamentari pentastellati nella nuova legislatura rischiano di essere un quarto degli attuali. E ben pochi sono contenti di andarsene. Di Battista accetta di entrare nel direttorio per questo e per lo stesso motivo insiste sul limite dei due mandati. Usa la clausola anti-Pd per galvanizzare gli ortodossi.

 

NICOLA ZINGARETTI E LUIGI DI MAIO BY CARLI

Se il tema del tetto agli incarichi verrà sfumato e trattato nel tempo (alla fine verrà confermato ma prevedendo alcune deroghe), non sarà lo stesso per le alleanze. I governisti sanno che la vocazione maggioritaria per l' M5S è ormai la via per la scomparsa minoritaria. Lo scontro di questi mesi sull'"alleanza strutturale" è tanto inutile quanto superato.

 

crimi raggi

I grillini non possono che individuare un alleato. Che può essere "funzionale" anziché "strutturale". Ma comunque inevitabile, con la legge proporzionale o senza di essa. Se nel 2018 per i grillini l' accettazione di una coalizione era la condizione per formare il governo, nel 2023 potrebbe essere quella per non cadere nel mare indistinto della marginalità.

 

Nel frattempo hanno trascurato un questione fondamentale: capire cosa sia davvero il M5S, rintracciarne la natura. Perché la protesta del "vaffa" non aveva bisogno di politica, il governo sì.

luigi di maio nicola zingarettiNICOLA ZINGARETTI ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L'INCONTRO CON LUIGI DI MAIO

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)