giovanni toti 22

TOTI MOLLA LA POLTRONA? - IL GOVERNATORE (AI DOMICILIARI PER LE ACCUSE DI CORRUZIONE) PENSA ALLE DIMISSIONI GIÀ NEI PROSSIMI GIORNI: SI SENTE ABBANDONATO DAL CENTRODESTRA – LO HANNO INFASTIDITO LE DICHIARAZIONI CON LE QUALI IL PRESIDENTE AD INTERIM DELLA GIUNTA LIGURE, IL LEGHISTA ALESSANDRO PIANA, HA SOLLEVATO DUBBI SUL RIGASSIFICATORE A VADO LIGURE, A FAVORE DEL QUALE TOTI SI È MOLTO BATTUTO - L’INCONTRO SALTATO CON SALVINI NON È STATO PIÙ RIPROGRAMMATO - LO SCENARIO DEL VOTO IN AUTUNNO

Giuseppe Guastella per il Corriere della Sera - Estratti

 

GIOVANNI TOTI VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024

Potrebbero essere gli ultimi giorni di Giovanni Toti alla guida della Regione Liguria. Più dei due mesi e mezzo che ha già trascorso agli arresti domiciliari, resistendo tenacemente e con orgoglio protestandosi innocente, più della drammatica possibilità di restare rinchiuso ancora a lungo nella sua casa di Ameglia (La Spezia),

 

a convincerlo che vanno prese seriamente in considerazione le dimissioni è il «vuoto politico» che, al di là delle manifestazioni di solidarietà di facciata, prova intorno a sé con la netta sensazione di essere stato abbandonato dagli alleati di centrodestra, dice chi è a stretto contatto con lui collocando la decisione «nei prossimi giorni».

 

GIOVANNI TOTI - L UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAMALLI - MEME BY EMILIANO CARLI

Dall’arresto del 7 maggio per le presunte tangenti che, secondo la Procura, avrebbe ricevuto dall’imprenditore portuale Aldo Spinelli sotto forma di finanziamenti legali per 74 mila euro ai suoi comitati elettorali, attraverso il suo avvocato Stefano Savi, Toti ha ripetuto come un mantra che qualunque decisione, a cominciare dalle dimissioni dalla carica che ricopre da due mandati, l’avrebbe presa solo dopo aver consultato i suoi collaboratori, i vertici di Noi Moderati, il suo partito e gli alleati liguri e nazionali.

 

I primi incontri «politici» che ha potuto fare nella villetta familiare di Ameglia, grazie alla inusuale autorizzazione che gli ha concesso il gip Paola Faggioni, sembravano averlo rafforzato nella convinzione di non mollare, di fare una battaglia di principio restando nell’alveo della moderazione, ma alcune recenti iniziative degli alleati in Regione lo hanno irritato, spiega una fonte genovese.

 

LUIGI BRUGNARO GIOVANNI TOTI

Lo hanno infastidito le dichiarazioni con le quali il presidente ad interim della giunta ligure Alessandro Piana (Lega) ha sollevato dubbi sul rigassificatore a Vado Ligure, a favore del quale lui si è molto battuto.

 

Così come non gli è piaciuta la decisione (pare revocata) degli altri partiti di riunirsi venerdì prossimo, ovviamente in sua assenza forzata, per «analizzare le implicazioni politiche e amministrative e garantire la continuità e l’efficienza nella gestione della Regione».

 

Soprattutto perché presa alla «luce dei recenti sviluppi, che hanno coinvolto il presidente Giovanni Toti», che nuovi non sono perché la seconda ordinanza ai domiciliari per violazione della legge sul finanziamento dei partiti rilegge in un modo diverso gli stessi fatti che già sono contestati come corruzione. Si sarebbe aspettato più lealtà quando l’ordinanza gli è stata notificata proprio il giorno della manifestazione con cui il centrosinistra chiedeva le sue dimissioni.

 

giovanni toti nello yacht di spinelli - meme by osho

Questo quadro mette in forse, si dice negli ambienti «totiani», l’incontro con il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini che non è stato più riprogrammato dopo essere saltato venerdì scorso perché Toti doveva essere interrogato sulle nuove accuse. Il governatore sente che è arrivato il momento di affrontare una situazione in stallo sia sul fronte politico che su quello, non meno importante, giudiziario.

 

Da subito dopo gli arresti del 7 maggio, negli uffici della Procura diretta da Nicola Piacente si sta valutando se chiedere per Toti, Spinelli e per l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Signorini, tutti in custodia ai domiciliari, il giudizio immediato «cautelare» che si svolge con gli imputati che restano in stato di detenzione per l’intero processo. Per scongiurare questa prospettiva, Toti dovrebbe dimettersi dalla carica perché così, molto probabilmente, tornerebbe libero. La sua non sarebbe una semplice minaccia, assicurano i suoi

giovanni toti al festival di sanremo giovanni toti 1GIOVANNI TOTI - VIGNETTA DI FRANCESCO FRANK FEDERIGHI

 

(...)

flavio briatore aldo spinelli giovanni toti

 

giovanni toti 2

Ultimi Dagoreport

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEODORE KYRIAKOU. IL PRINCIPE SAUDITA BIN SALMAN, PERÒ, NON C’ENTRA UN TUBO, ESSENDO SOLO AZIONISTA DI UNA DELLE MOLTE SOCIETÀ DEL MILIARDARIO GRECO (MA NON DI QUELLA CHE VUOLE RILEVARE GEDI, LA “ANTENNA GROUP BV”) – CERTO, KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”