bonaccini de luca

TUTTI CONTRO TUTTI: IL CONGRESSO SPACCA ANCORA DI PIU’ IL PD - IL FRONTE DEL SUD, DE LUCA E EMILIANO, CONTRO IL PIANO PRO-AUTONOMIA DI BONACCINI. IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA SI CANDIDERA’? A SINISTRA BISOGNA CAPIRE SE A PARTE SCHLEIN CORRERA' ANCHE ANDREA ORLANDO O UN ALTRO LIGURE, IL CAPOGRUPPO DELLA DELEGAZIONE EUROPEA BRANDO BENIFEI - SALA SPINGE NARDELLA A CANDIDARSI E TIRA UNA STOCCATA A BONACCINI E ELLY SCHLEIN: “VEDO UNA PARTITA CHE PUÒ PORTARE NUOVAMENTE A UNA RADICALIZZAZIONE DELLE PROPOSTE”

1 - «IL PD FACCIA CHIAREZZA SU ALLEATI E IDENTITÀ» I PALETTI DI BONACCINI (E L'OMBRA DI NARDELLA)

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

STEFANO BONACCINI

Nel Pd che si prepara al congresso resta un'unica vera incognita: cosa farà Dario Nardella? Il sindaco di Firenze, che domenica a Roma terrà una grande convention a cui parteciperanno molti primi cittadini e anche esponenti di altre forze politiche, non scopre ancora le sue carte: «Ora sto lavorando sodo per questo evento, poi deciderò sulla candidatura».

 

Secondo Matteo Renzi, che qualche tempo fa ha avuto un colloquio con lui, si candiderà: «Io ho capito così». E anche molti dem la pensano così. Il suo amico Beppe Sala sarebbe favorevole: «Quello di Dario è un profilo importante e interessante. È una persona preparata ed è alla fine del suo mandato quindi è legittimo che pensi ad altro». Poi il sindaco di Milano tira una stoccata a Stefano Bonaccini ed Elly Schlein: «Vedo una partita che può portare nuovamente a una radicalizzazione delle proposte».

 

schlein bonaccini

Dunque Nardella potrebbe scendere in campo non solo in ticket con Elly Schlein ma direttamente in proprio, sottraendo alla leader di Occupy Pd consensi anche di maggiorenti dem (innanzitutto di Dario Franceschini, il cui candidato all'inizio era proprio il sindaco di Firenze). Schlein, sia detto per inciso, ancora non ha preso una decisione definitiva e intanto non ha più il sostegno - che tutti, anche tra i dem, davano per certo - di Romano Prodi.

 

Nel frattempo, Bonaccini è già partito. Con lui diversi primi cittadini: quello di Mantova Mattia Palazzi, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e quello di Bari Antonio Decaro.

Senza contare l'appoggio dei primi cittadini di Reggio Emilia, Rimini, Ravenna e Piacenza.

MATTEO RENZI E STEFANO BONACCINI

In un'intervista all'Aria che tira in onda su La7, il governatore dell'Emilia-Romagna fissa le linee del «suo» Pd che dovrà essere «un partito popolare, non populista». E si rivolge a M5S e Terzo polo , senza far loro sconti: «Dovrebbero pensare a come fare opposizione al governo anziché criticare il Pd. Il M5S ha più che dimezzato i voti di 5 anni fa e Renzi e Calenda hanno la metà dei voti del Pd, così criticato. Starei molto attento a presentare come vincenti forze che hanno perso come e più di noi».

 

Quindi Bonaccini prosegue così: «Noi siamo ancora il secondo partito di questo Paese, il primo partito fra le opposizioni. I sondaggi contano poco, contano i voti nelle urne.

Ora abbiamo il dovere di fare bene opposizione e pretendere anche dalle altre opposizioni che si faccia opposizione a questa destra e a questo governo. Terzo polo e M5S si mettano in testa che senza Pd non c'è coalizione in grado di battere la destra».

Ma il governatore dell'Emilia-Romagna ammonisce anche il suo partito: «Il Pd deve precisare la propria identità, essere molto chiaro, non regalare la rappresentanza della sinistra a Conte e quella dei moderati al Terzo polo».

 

Quanto alle alleanze, «non si studiano a tavolino: vedremo chi ci vorrà stare».

 

DE LUCA EMILIANO LETTA 3

Di sicuro, ribadisce quindi Bonaccini, «se il centrosinistra rimarrà diviso questa destra governerà per i prossimi venti anni. Perciò io vorrei che il Terzo polo e il M5S a un certo punto spiegassero e dicessero all'Italia cosa vogliono fare dei voti che hanno raccolto. Tenerli in una cassaforte per dire che hanno ragione loro o provare a discutere nel merito, seriamente, di cosa serve al Paese». Le frecciate di Bonaccini al Terzo polo non sono piaciute al leader di Azione Carlo Calenda che su Twitter sfida il governatore a dire «qualcosa di riformista» su Jobs Act, reddito di cittadinanza e armi all'Ucraina. Ma Bonaccini, dopo aver ricordato di aver parlato «più volte» di questi temi, chiude la polemica con queste parole: «Diventeremmo surreali io e a te a discutere di cose così serie su Twitter».

 

2 - PD, IL PESO DEI CAPICORRENTE SULLA SFIDA DELLA VIA EMILIA GLI SCHIERAMENTI IN CAMPO

Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

elly schlein bonaccini

Ci mettiamo dentro personalità esterne oppure anche politici? La discussione che anima il Pd adesso è concentrata sulla direzione di giovedì, quando Enrico Letta dovrà comunicare i nomi dei componenti della commissione costituente, circa 30-40 persone che nelle prossime settimane lavoreranno a una nuova carta dei valori e dei principi del Pd, cominciando poi a buttare giù le regole per arrivare alla seconda fase del percorso, quella congressuale e delle primarie.

 

Il segretario uscente avrebbe preferito individuare solo nomi di area, intellettuali o accademici, senza tessere o ruoli. Ma in queste ore c'è un certo pressing per arrivare a una composizione mista, con esponenti di partito. Coinvolgendo nella ricerca anche le realtà esterne che stanno partecipando al processo, da Articolo 1-Mdp a Demos, oppure singoli esponenti come Elly Schlein. Si fanno molti nomi: Luigi Manconi, Massimo Bray, Enrico Giovannini, Fabrizio Barca, l'ex segretario della Fim-Cisl Marco Bentivogli oppure qualcuno vicino alla Cgil, tra giuslavoristi e membri di centri studi o fondazioni culturalmente vicine alla sinistra.

 

nardella franceschini

E però la cronaca dice che il percorso che porterà all'elezione di una nuova assemblea nazionale (per l'80 per cento composta dal vecchio Pd, per il 20 dai "nuovi") rischia di venire offuscato dall'antipasto delle primarie. «Logica avrebbe voluto che le candidature si presentassero dopo la costituente ma non è scontato che in politica si segua una logica...», dice il vicesegretario Peppe Provenzano.

 

Il riferimento è ovviamente alla candidatura annunciata domenica da Stefano Bonaccini, il presidente dell'Emilia-Romagna che al momento non è il favorito ma poco ci manca. Oltre a lui, sono in corsa anche la ex ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e più o meno ufficiosamente il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, atteso per domani a Legnano, in provincia di Milano, e venerdì a Roma, due eventi pubblici che segneranno con ogni probabilità il lancio anche della sua candidatura.

bonaccini renzi

 

Insomma, si doveva andare oltre il Pd, o perlomeno provarci, e invece tira già aria di congresso, con le correnti che di fatto si stanno sgretolando. Domenica ad esempio è prevista un'altra convention, stavolta del sindaco di Firenze Dario Nardella. Si candiderà anche lui? Oppure potrebbe convergere su Bonaccini, magari opzionando per sé la presidenza del partito?

 

A quel punto un Pd così disegnato sarebbe sempre più quello dei territori e degli amministratori, guidato da un presidente di Regione e da un sindaco. «Il rilancio del Pd adesso passa soprattutto dalla forza creativa, innovatrice e credibile dei sindaci italiani », diceva Nardella ieri da Milano, presentando il suo libro con Beppe Sala. Bonaccini per adesso può contare sull'appoggio della destra interna, cioè Base riformista. Matteo Orfini fa sapere che invece l'area dei Giovani turchi non ha ancora una posizione chiara, «faremo una riunione interna la prossima settimana, vorremmo capire meglio la questione dei programmi. E poi mancano ancora tutte le candidature, difficile decidere così».

 

goffredo bettini andrea orlando foto di bacco

C'è anche da vedere come si evolverà la "questione meridionale", ovvero se Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, presidenti di Campania e Puglia, si faranno avanti contro il piano nordista e pro-autonomia di Bonaccini. Spaccature trasversali, perché sul fronte più di sinistra bisogna capire se a parte Schlein si candiderà anche un esponente laburista, come ad esempio Andrea Orlando o un altro ligure, il capogruppo della delegazione europea Brando Benifei.

 

La neodeputata emiliana sulla carta ha già il sostegno di Dario Franceschini, che ha un peso non da poco nelle dinamiche interne. Anche se finora l'unico appoggio pubblico è arrivato dalla sardina Mattia Santori, che però è anche lui un indipendente del Pd. «Schlein potenzialmente pesca più fuori dal partito che dentro - è l'analisi di un parlamentare ben addentro - E sul piano politico poi quale sarebbe la discontinuità con Enrico Letta? A parte la guerra, hanno posizioni simili su praticamente tutto». Un eventuale endorsement di Letta non sembra molto conteso. Di sicuro il reggente non ha alcuna intenzione di esporsi, perlomeno in questa fase costituente che si concluderà il 20 gennaio.

ORLANDO GIOCA A CALCIO

de luca emiliano 19

LETTA BETTINI BONACCINIsergio mattarella con bonaccini e i sindaci a ravenna BONACCINISCHLEIN BONACCINI 5

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO