boris johnson

UK, IL PREZZO È GIUSTO – BORIS JOHNSON CONTINUA A DIRE CHE IL REGNO UNITO NON PAGHERÀ IL COSIDDETTO BREXIT BILL DA 39 MILIARDI DI STERLINE, CIOÈ LA “FATTURA DI DIVORZIO” CONCORDATA DA LONDRA E BRUXELLES PER L’ADDIO ALL’UE – TECNICAMENTE È POSSIBILE IN CASO DI NO DEAL, MA IL CONTO FINALE DA PAGARE POTREBBE ESSERE ANCORA PIÙ SALATO - VIDEO

 

 

Alberto Magnani per www.ilsole24ore.com

 

BORIS JOHNSON

Lo aveva annunciato in campagna elettorale. Ora vuole essere di parola, costi - letteralmente - quel che costi. Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha ribadito la sua volontà di non pagare i 39 miliardi di sterline dovuti alla Ue: il cosiddetto Brexit bill, la «fattura di divorzio» concordata da Londra e Bruxelles per l’addio del Regno Unito dal perimetro comunitario.

 

Johnson ha confermato il proposito nei suoi primi interventi alla Camera dei Comuni, il parlamento britannico, spiegando che la somma potrebbe essere lasciata in sospeso come strumento di pressing nelle nuove negoziazioni con la Ue ( o diventare un serbatoio d’emergenza per attutire lo choc economico di una Brexit no-deal).

boris johnson con la regina elisabetta a buckingham palace

 

I vertici europei non sembrano avere alcuna intenzione di cedere, anche se Johnson ha già messo in chiaro che non si farà vivo a Bruxelles senza un via libera formale alle sue “proposte” di rinegoziazione dell’accordo. L’ipotesi di trattenere in patria una somma pari a quasi il 2% del Pil britannico non può che fare breccia sull’elettorato conservatore. Ma il conto da pagare potrebbe essere ben più salato della «bill» contesa fra Regno Unito e Bruxelles.

 

Perché il Regno Unito deve pagare?

boris johnson fischiato in scozia

Il Brexit bill, negoziato dall’allora premier Theresa May, equivale a un «patteggiamento» per corrispondere alla Ue tutti gli obblighi che avrebbero dovuto essere onorati prima del suo addio all’Europa: dai contributi ordinari al b udget europeo per il 2019 e il 2020 al finanziamento delle pensioni per lo staff Ue. L’intesa di May non specifica la cifra esatta, facendo sì che manchi a tutt’ora un valore concordato della «fattura di divorzio» dovuta da Londra a Bruxelles.

 

boris johnson con la premier scozzese nicola sturgeon 2

Nell’ accordo siglato dall’ex premier con i partner europei si parla infatti genericamente di «calcoli» che dovranno essere svolti sulle varie voci di spesa rimaste in sospeso dopo il divorzio fra Londra e Bruxelles. Ad esempio l’Office for budget responsability, l’istituto del Tesoro britannico che si occupa di analisi e previsioni sull’economia nazionale, si orienta su un valore di circa 38 miliardi di sterline, mentre il governo fissa una forbice fra i 35 e i 39 miliardi di sterline. Sempre l’Obr, scrive l’emittente britannica Bbc, prevede che il pagamento possa essere smaltitoper oltre il 75% entro il 2020, dilatando poi alcuni versamenti fino al 2060.

 

boris johnson a buckingham palace

Johnson può trattenerli. A suo rischio e pericolo

Lo scenario tratteggiato dall’Obr, però, si attiene ai patti precedenti all’ascesa di Johnson. Il neopremier vuole ora «congelare» il pagamento fino al raggiungimento di una intesa più favorevole al Regno Unito, attingendo nel frattempo alle risorse nazionali per un fondo che faccia da cuscinetto a uno strappo no-deal con l’Europa.

glasgow, proteste contro boris johnson 1

 

Tecnicamente è possibile: la tesi di Johnson è che l’accordo di Theresa May è «morto» perché non ha ricevuto la ratifica della Camera dei Comuni. «In caso di no-deal, Johnson può non tenere conto delle condizioni di recesso perché l'accordo di recesso non entrerà in vigore - spiega Federico Casolari, professore di Diritto europeo all’Università di Bologna - Comprese le disposizioni che sono relative al quadro finanziario».

 

boris johnson con la premier scozzese nicola sturgeon

Nei fatti, però, l’intesa è stata firmata dai leader europei e ha quindi valore per una delle due parti al tavolo. La stessa che potrebbe sentirsi lesa e rivalersi in vari modi di fronte alla decisione di Johnson. «Finché resta nella Ue, il Regno Unito è tenuto a fare fede agli obblighi di contributo finanziario che ha assunto - dice Casolari - In caso di Hard-Brexit questo verrebbe meno. Ma si creerebbe una controversia internazionale».

ALEX STOJANOVIC 1

 

Johnson in Scozia, la “sua” Brexit infiamma gli indipendentisti

La disputa può esplodere in vari modi. Alex Stojanovic, ricercatore al think tank Institute for governament, spiega che il boomerang del non-pagamento si abbatterebbe su Londra a livello reputazionale e giuridico: «In primo luogo - dice Stojanovic - si danneggerebbe la fiducia nel paese: la Ue sostiene che quei soldi siano dovuti e, davanti al rifiuto di Johnson, potrebbe far saltare accordi bilaterali favorevoli al Regno Unito» .

 

boris johnson

In seconda battuta, prosegue Stojanovic, i leader Ue potrebbero fare ricorso alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia. Non alla Corte europea di giustizia? «No, perché in caso di divorzio no-deal non avrebbe più alcun potere su Londra - dice Stojanovic - E in ogni caso la Ue potrebbe decidere, ad esempio, di sospendere ogni trattativa fino a un cambio di opinione di Johnson». In ogni caso, anche la sede stessa dell’Aia non può essere data per scontata. Trattandosi di una controversia senza precedenti, sarebbe difficile stabilire una sede competente per giudicare chi abbia ragione nella disputa sul versamento dei 39 (o 38, o 35) miliardi rimasti in sospeso.

ALEX STOJANOVIC

 

No-deal, crescono le probabilità

Di sicuro peggiorerebbeiln muro contro muro fra Londra e Bruxelles, anche se la situazione sembra giàampiamente in stallo “grazie” ai problemi di comunicazione emersi con l’insediamento dell’ex sindaco di Londra alla guida dei Conservatori e del paese.

glasgow, proteste contro boris johnson

 

i ministri del governo di boris johnson 1

Boris Johnson ha dichiarato che non si siederà al tavolo con i leader europei in assenza di apertura su una revisione dell’accordo. Il caponegoziatore per conto dell’Europa, Michel Barnier, ha liquidato come «inaccettabili» le rivendicazioni di Johnson, dalla stesso congelamento del Brexit bill al tentativo di riaprire la partita sui confini irlandesi.

priti patel

 

Il risultato è che Johnson ha ufficialmente mobilitato la squadra governativa in direzione di una Brexit no-deal. Il gabinetto è nato già con una chiara impronta euroscettica, complice il coinvolgimento di hard-Brexiteer come Jacob Rees Mogg (nominato responsabile dei rapporti governo-parlamento) e altre figure che hanno sposato dalla prima ora la causa del Leave, come l’attuale ministro degli Interni Priti Patel.

 

boris johnson nel tempio hindu

Ora Johnson ha fornito l’indicazione di lavorare con serietà sulla rotta di un divorzio no-deal, cercando di attutire le conseguenze per i contribuent britannici. Johnson pensa anche ai 39 miliardi di sterline rimasti in sospeso con la Ue. Bisognerà capire come reagiranno i diretti interessati.

Jacob Rees Moggil primo discorso di boris johnson da premier alla camera dei comuni 1boris johnson 2un selfie con boris johnsonboris johnson prende il toro per le cornaboris johnson salutiboris johnsonboris johnsonboris johnson 3jeremy hunt 2jeremy huntbevande zuccherate tassate dal governo britannicostanley e rachel johnsonboris johnson kim darrochBORIS JOHNSONjeremy hunt boris johnson 1boris johnson eletto leader dei torytheresa may e il marito philip lasciano downing streetboris johnson con la premier scozzese nicola sturgeon 1

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...