giuseppe conte camera

GLI USA COME LA CINA? CONTE, MA CHE STAI A DI’? LA CHEERLEADER DI TRUMP FA IL PARACULO E METTE PECHINO SULLO STESSO PIANO DEGLI USA COME ALLEATO STRATEGICO DELL’ITALIA FACENDO INCAZZARE IL CENTRODESTRA – “NON È (SOLO) CERCHIOBOTTISMO, È CHE IL PREMIER PER CASO NON SI RENDE CONTO DI QUEL CHE DICE" – LUI DICE: "L'AGENDA DI BIDEN E' LA NOSTRA" - LE URLA CONTRO “GIUSEPPI”: “MASTELLA, MASTELLA” - VIDEO

 

 

Concetto Vecchio per repubblica.it

 

giuseppe conte alla camera

A un certo punto parte il coro: "Mastella! Mastella!". Il centrodestra si fa beffe così del discorso di Conte, evocando il sindaco di Benevento in campo in queste ore come reclutatore di responsabili. E quando il premier dice che l'Italia è stato "l'unico Paese che abbia coinvolto il Parlamento così intensamente nell'elaborazione del Recovery Plan dai banchi della Lega partono le grida: "Bugiardo! Bugiardo!" Tre parlamentari esibiscono i cartelli: "Conte dimettiti!".

 

Il presidente del Consiglio alla Camera parla 54 minuti, viene interrotto da dodici applausi dei suoi, ma alla fine la destra lo congeda con il coro "dimissioni! dimissioni!" Altre proteste fioriscono spontanee quando lancia un appello alle forze responsabili ed europeiste contro "la destra sovranista". Il presidente della Camera Roberto Fico è costretto a richiamare i deputati all'ordine.

 

il centrodestra contro conte alla camera 1

Salvini lo punzecchia sul riferimento alla legge elettorale proporzionale, una delle priorità da realizzare secondo il premier. "Vive su Marte!" "La via maestra è quella del voto. O, se il presidente della Repubblica volesse, il centrodestra ha donne, uomini, energie ed entusiasmo, non raccattato nei corridoi grazie a Tabacci", aggiunge Salvini, in diretta Facebook. "Prima erano i traditori, gli Scilipoti, ora sono responsabili e costruttori, i poltronari", lamenta. E dice che si può votare anche con la pandemia: "In Olanda si vota il 17 marzo ed in Portogallo domenica eleggono il nuovo presidente della Repubblica".

 

"Volevano i nostri, ma sono stati respinti con perdite" esulta Antonio Tajani, commentando l'appello del premier alle forze liberali, ovvero agli scontenti azzurri. 'Il discorso di Conte è un libro di intenzioni con offerte di posti..." ha aggiunto.

il centrodestra contro conte alla camera 2

 

Poi il centrodestra presenta una risoluzione in cui chiede a Conte di dimettersi. Vi si legge: "La Camera, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione politica in atto; considerata la drammaticità della crisi sanitaria, economica e sociale in corso e l'evidente incapacità dell'attuale esecutivo nell'affrontarla; ritenute le dichiarazioni insufficienti a garantire un governo stabile e, soprattutto, compatto nelle decisioni che investono la guida del Paese; preso atto delle modalità tutt'altro che politiche-istituzionali con cui l'attuale esecutivo tenta di risolvere la parlamentarizzazione della crisi di governo;

 

considerato, altresì, che gli eventuali numeri in parlamento porterebbero a maggioranze artificiose, che configurerebbero un esecutivo depotenziato e privo di un sostegno parlamentare adeguato; evidenziato che comunque, qualunque maggioranza a sostegno del governo esca dalla parlamentarizzazione della crisi, la stessa non rispecchia la volontà popolare; impegna il Governo: a rassegnare le proprie dimissioni".

salvini

 

E' firmata dai capigruppo Molinari (Lega), Gelmini (Forza Italia), Lollobrigida (Fdi), lupi (Noi con l'Italia) e Silli (Cambiamo!).Una posizione che Francesco Lollobrigida riassume così: "La via maestra è quella del voto". "Non capisco come Italia Viva possa astenersi dopo un discorso di questo tipo e non votare contro" scrive su Twitter Claudio Borghi (Lega).

 

giuseppe conte alla camera

"Conte ha messo la Cina sullo stesso piano degli Stati Uniti come alleato strategico dell'Italia. Non è (solo) cerchiobottismo, è che il premier per caso non si rende davvero conto di quel che dice", fa notare in un tweet il senatore di Forza Italia Andrea Cangini. Mentre lo diceva dai banchi del centrodestra erano partite vivaci proteste.

meme sulla crisi di governo mattarella e contememe sulla crisi di governo conte non schioda

 

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…