giorgia meloni matteo salvini

IL VERO SCONTRO ELETTORALE E’ TRA MELONI E SALVINI - FOLLI: “QUANTO PIÙ SARÀ MAGRA LA PERCENTUALE DELLA LEGA (10%, SE NON MENO) PIÙ SALVINI AVRÀ SCARSI MARGINI PER DESTABILIZZARE. SOTTO UNA CERTA SOGLIA, PERSINO I CAUTI MARESCIALLI LEGHISTI POTREBBERO TROVARE IL CORAGGIO DI FARE I CONTI CON IL CAPO. E GIORGIA MELONI SA CHE GLI STATI UNITI NON GRADISCONO VEDERE L'AMICO DI PUTIN AL GOVERNO. QUESTO SPIEGA LA VOLONTÀ MELONIANA DI SOVRAPPORSI A SALVINI SUL TERRENO DEL "SOVRANISMO" PER TAGLIARGLI L'ERBA SOTTO I PIEDI..."

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

MELONI E SALVINI COME SANDRA E RAIMONDO - ANNETTA BAUSETTI

La visita veloce e imprevista di Enrico Letta al cancelliere tedesco Scholz contiene un messaggio trasparente. Dimostrare all'elettorato, quando mancano sei giorni al voto, che il segretario del Pd è l'uomo dai contatti giusti in Europa, in grado di trovare porte aperte a Berlino e a Parigi. Non come Giorgia Meloni, amica di Orbán e dei polacchi, leader del gruppo dei Conservatori, all'opposizione dell'Unione governata da democristiani e socialisti, nonché ben rappresentata dai "macroniani": sotto molti aspetti i più dinamici, anche se Letta non ne apprezza l'eccessiva vicinanza con Renzi.

 

In poche parole, il segretario del Pd ha giocato la carta dell'autorevolezza sul palcoscenico europeo, dove in effetti si muove con disinvoltura. Tant' è che in Germania ha agito un po' da presidente del Consiglio in pectore , a suo agio nel discutere di prezzo del gas e di Ucraina. Come dire che ha scelto di ignorare sia i sondaggi sia le voci rassegnate, soprattutto quelle del suo partito, per tentare la via della rimonta finale.

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A CERNOBBIO

 

Che essa sia verosimile o no, conta fino a un certo punto: vale di più l'intenzione di battersi fino all'ultimo in cerca della grande sorpresa (e non sarebbe la prima volta nella storia). Ora, è vero che l'Europa è il terreno su cui il Pd, muovendosi nel solco della tradizione, si sente forte. Al contrario, Giorgia Meloni e naturalmente Salvini seguono un'altra rotta, ostile alla cornice dell'europeismo ortodosso, quello per cui il diritto comunitario tende a prevalere sul diritto nazionale. Ed è proprio su questa base che è stato condannato Orbán con il voto contrario di FdI e Lega.

 

ABBRACCIO MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A MESSINA

Si sono lette interessanti analisi sui motivi di tale scelta, non del tutto chiari quando si pensa che la leader di FdI avrebbe interesse a non entrare in urto con le capitali che contano e con la Commissione Von der Leyden. Si è scritto che Meloni ha mostrato la sua vera identità, in sintonia con un sistema di "autocrazia elettorale", qual è l'Ungheria, anziché con i modelli della democrazia liberale. Tuttavia esistono anche delle spiegazioni prosaiche, connesse con la tipica "politica politicante" di chi comincia a guardare oltre il 25 settembre.

 

Qual è allora il principale problema della probabile vincitrice di domenica? Si chiama Matteo Salvini, poco propenso ad accettare la leadership meloniana e di cui si prevedono bizze a non finire. Tenere sotto controllo il capo della Lega, e sottrargli quanti più voti è possibile, è dunque l'imperativo della rivale, consapevole di una banale equazione: quanto più sarà magra la percentuale del Carroccio (intorno al 10, se non meno) tanto più Salvini avrà scarsi margini per destabilizzare.

SALVINI MELONI LETTA AL MEETING DI RIMINI

 

Al di sotto di una certa soglia, persino i cauti marescialli leghisti potrebbero trovare il coraggio di fare i conti con il capo. E Giorgia Meloni sa, come tanti, che gli Stati Uniti non gradiscono affatto vedere l'amico di Putin al governo, magari in ruoli di primo piano. Questo spiega la volontà meloniana di sovrapporsi a Salvini sul terreno del "sovranismo" per tagliargli l'erba sotto i piedi, a costo di rischiare strappi con l'Unione.

 

salvini in spiaggia

Del resto, Orbán è inviso all'Europa ma molto meno a Washington. E la linea di Giorgia Meloni è poco europeista e molto atlantista, quindi filo-americana (sia pure "trumpiana" più che democratica). Salvini invece non ha alcuna sponda in America e si è reso conto d'esser stato spinto nell'angolo. Ieri ha ricevuto un messaggio - forse sollecitato - dalla sua amica Marine Le Pen: un tentativo di far sapere che non tutto il patrimonio della destra europea è andato a Giorgia Meloni. La quale, peraltro, continua a rifiutare una politica economica fatta di maggiori debiti, come invece vogliono all'unisono Salvini e Conte. Segno che su questo punto cruciale la leader di FdI è attenta a non entrare in collisione con l'Unione. Cioè con Draghi.

matteo salvini giorgia meloni federico sboarina matteo salvini giorgia meloni federico sboarina giorgia meloni matteo salvini GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"