giorgia meloni nicola zingaretti

VOTO A PERDERE – SOLTANTO ZINGA E GIORGIA MELONI NON VOGLIONO IL RINVIO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ALL’AUTUNNO: IL PD È CONVINTO DI POTER VINCERE ALLE COMUNALI DI PRIMAVERA E CONTARE DI PIÙ NEL GOVERNO. PECCATO CHE, ECCETTO SALA A MILANO, NON SAPPIA ANCORA CHI CANDIDARE! LEGA E FORZA ITALIA D’ACCORDO PER RINVIARE TUTTO ED EVITARE DI SCASSARE SUL NASCERE L’UNITÀ NAZIONALE IN NOME DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

GIORGIA MELONI

 

Giorgia Meloni era rimasta l' unica a chiedere le elezioni politiche dopo l' uscita di scena del Conte due, nonostante Covid e contagi. E adesso sicuramente non sarà la leader di Fratelli d' Italia a chiedere che le amministrative, previste per maggio, vengano rinviate a settembre o ottobre. Anche Nicola Zingaretti non sembra per il momento orientato a chiedere il rinvio.

 

zingaretti raggi

Per il Pd è ancora presto per decidere, bisogna concentrarsi sulla campagna vaccinale e comunque, spiegano al Nazareno, è un fatto democratico votare alla scadenza naturale dei consigli comunali e dei sindaci. Improvvisamente i dem fanno un' inversione a U, come se mettersi in fila al seggio e votare per il Comuni non fosse un pericolo, mentre lo era andare alle urne per rieleggere il Parlamento.

silvio berlusconi con matteo salvini

 

La spiegazione di questa «conversione democratica», spiegano fonti di FdI, è dovuta al fatto che il Pd si sia convinto di poter vincere alle comunali di primavera nelle grandi città come Torino, Milano, Roma, Napoli. Con la conseguenza di poter contare di più nel governo Draghi.

 

È il classico e ovvio conto senza l' oste nel senso che l' esito delle comunali è ancora più imprevedibile di prima: le larghe intese, frullando le responsabilità dei partiti, potrebbero ridisegnare alleanze e gli schieramenti politici.

 

zinga e sala

A volere invece il rinvio sono la Lega e Forza Italia. Matteo Salvini lo ha già deciso: quando la ministra Luciana Lamorgese lo consulterà, la sua indicazione andrà in questa direzione. Del resto, l' ipotesi di rinvio sembra prendere sempre più corpo negli ultimi giorni anche dentro il governo guidato da Mario Draghi.

 

luciana lamorgese matteo salvini 1

Per la Lega un confronto duro in campagna elettorale avrebbe, inevitabilmente, un riflesso politico sugli equilibri di governo. Ma soprattutto questo non è il momento giusto per tuffarsi in una campagna elettorale, che sarebbe a bassissima intensità. Niente comizi, nessun incontro in teatri, in luoghi chiusi, nessun contatto diretto con gli elettori. Insomma, quello che è il terreno ideale di Salvini verrebbe tagliato via. Allora meglio rinviare a settembre o a ottobre quando, tutti se lo augurano, saremo fuori dalla fase acuta della pandemia, al termine del piano vaccinale.

IL TWEET DI BEPPE GRILLO SULLA RAGGI CHE SI RICANDIDA

 

La verità è che tutti hanno buoni motivi per chiedere il rinvio delle amministrative, al di là del Covid e dei contagi. Infatti né il centrodestra né lo schieramento attorno al Pd è pronto con i candati. Lo stesso Pd non ha ancora chiaro se riuscirà a organizzare un' alleanza elettorale con il 5 Stelle.

 

Si sa solo che a Milano i dem sosterranno il sindaco uscente Sala e a Roma lo stesso faranno i M5s con Virginia Raggi, la cui candidatura è stata rilanciata ieri da Beppe Grillo e da Luigi Di Maio. Quanto al centrodestra tutto è ancora in alto mare: non c' è ancora un solo candidato deciso in maniera stabile e ufficiale.

 

nicola zingaretti a milano

Rimane il dato di fatto che votare da qui a pochi mesi, senza l' immunità di gregge, si corre un grosso rischio. Ed quello che ha detto il capo dello Stato per spiegare perché con la crisi del governo Conte non abbia deciso di sciogliere il Parlamento. Sergio Mattarella aveva detto che nei Paesi in cui si è votato - obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti - si è verificato un grave aumento dei contagi.

 

mario draghi.

È quello che è successo in Portogallo, dove il 24 gennaio persone si sono recate alle urne.

Nell' arco di due settimane dalle presidenziali, il Paese iberico ha registrato il peggior aggravamento della pandemia a livello europeo.

 

giorgia meloni

Una crescita che gli scienziati collegano alla consultazione popolare. Ci sono ancora diverse settimane prima di dover decidere. La ministra Lamorgese dovrà fissare la data delle comunali entro la metà aprile. Consulterà i partiti che dovranno trovare un accordo e tenere conto dell' andamento della curva epidemica.

 

Si potrebbe ripeterà quello che è successo nel 2020 per le regionali: anche allora si doveva votare a maggio e si rinviò tutto a settembre.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…