A WASHINGTON COME A MOSCA HANNO VINTO I FALCHI - AL CREMLINO C'È STATO UNO SCONTRO SULLA CONDOTTA DELLA GUERRA E SUI SUOI OBIETTIVI - SI SONO CONFRONTATE DUE LINEE: QUELLA MODERATA, CHE SOSTIENE LA NECESSITÀ, DOPO AVER OTTENUTO UNA “DECISIVA VITTORIA” IN DONBASS, DI PROPORRE ALL'UCRAINA E ALL'OCCIDENTE UN ACCORDO NEI TERMINI DESIDERATI DALLA RUSSIA; E QUELLA MASSIMALISTA, CHE PUNTA NON SOLO AL DONBASS MA MIRA A CONQUISTARE L'INTERA CINTURA SUD-ORIENTALE, COMPRESA ODESSA - E HANNO VINTO I FALCHI CON PUTIN PRONTO AD ANDARE AVANTI IN UN CONFLITTO DI LUNGA DURATA

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

vladimir putin al cremlino nel 2004

«Tempo e pazienza. Pazienza e tempo. La Grande Armata è ferita. Ma lo è mortalmente?», diceva il generale Kutuzov in Guerra e Pace. Sulla guerra in Ucraina Vladimir Putin sembra pensarla allo stesso modo. Ma a differenza del grande generale zarista che sconfisse Napoleone, questa volta lui non è l'aggredito, ma l'aggressore.

 

LE DUE LINEE

C'è stato uno scontro nelle scorse settimane all'interno del Cremlino, sulla condotta della guerra e sui suoi obiettivi. Come ha rivelato al Corriere il politologo Dmitrij Suslov, che dirige un centro studi vicino al governo, due linee si sono confrontate.

Perdite esercito russo

 

Quella moderata, che sostiene la necessità, dopo aver ottenuto una «decisiva vittoria» in Donbass, di proporre all'Ucraina e all'Occidente un accordo nei termini desiderati dalla Russia, che lascerebbe lo status quo territoriale del 2014; quindi riconoscendo l'annessione della Crimea e l'indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk, con il resto del Paese vincolato alla neutralità e alla demilitarizzazione.

 

cremlino 1

E quella massimalista, che punta non solo al Donbass ma mira a conquistare l'intera cintura sud-orientale, compresa Odessa, in modo da privare l'Ucraina di ogni accesso al mare, e stabilendo sia una continuità territoriale con la Crimea, sia un collegamento con la Transnistria. Un conflitto a oltranza quindi, senza alcuna preoccupazione dei costi militari, politici ed economici: «La scuola massimalista - secondo Suslov - non ha paura di una guerra protratta, non cerca alcun riconoscimento dall'Occidente, non pensa sia possibile vedere abolite o ridotte le sanzioni».

offensiva sul donbass

 

L'impressione, sostenuta da varie fonti, è che abbia vinto la linea dura. Secondo quanto ha scritto il Financial Times , Putin è pronto ad andare avanti in un conflitto di lunga durata, ben oltre l'obiettivo apparente - indicato dopo la rinuncia all'assedio di Kiev - di «liberare il Donbass».

 

Il quotidiano britannico cita una fonte impegnata nei tentativi di negoziato, che ricorre alla metafora del judo, arte nella quale Putin eccelle forte di una cintura nera, per spiegare il suo approccio alla guerra. È nel judo, infatti, che Putin ha imparato il kuzushi, la finta che fa perdere l'equilibrio fisico e mentale all'avversario per poi rovesciarlo e farlo cadere spalle in giù. Il kuzushi in questo caso sarebbe l'attacco al Donbass. «È un tattico, un judoka. Ha una visione distorta del mondo e gli scenari cambiano di continuo».

soldati russi pentiti 1

 

UNA REALTÀ ALTERNATIVA

La visione alterata del mondo di Putin, secondo le fonti citate, deriva da una percezione completamente falsata della realtà: poche o punte delle difficoltà segnalate nei rapporti dal campo arriverebbero infatti al tavolo dello Zar, tutto viene smussato o distorto da collaboratori zelanti per presentargli un quadro favorevole della situazione. All'evidenza, il risultato è che ormai Putin abbia scelto di continuare a rilanciare, secondo una logica di approssimazioni successive: un obiettivo dopo l'altro, un tentativo di conquista ne precede sempre uno nuovo, al momento in pectore.

 

SERGEI LAVROV IN TURCHIA

La stessa retorica ufficiale, dallo Zar al ministro degli Esteri Lavrov, è ormai apertamente massimalista. Il presidente ha accusato i Paesi occidentali di fomentare il terrorismo sul territorio russo, con la Cia addirittura impegnata a guidare i servizi ucraini in un tentativo di attentato contro gli aedi televisivi del regime. Il capo della diplomazia evoca di continuo il rischio di un conflitto nucleare con l'Occidente e lo scenario di una Terza guerra mondiale. Mentre ogni tentativo di riannodare un negoziato, da ultimo quello del segretario generale dell'Onu Guterres, viene liquidato e quasi deriso.

 

Nikolaj Patrushev

L'idea di una trattativa è completamente sparita dalla scena mediatica, il che segnala non solo una radicalizzazione del sentimento pubblico, ma soprattutto un adeguamento alla realtà del campo. Il pieno controllo del sudest dell'Ucraina è ormai obiettivo conclamato. I falchi del Cremlino, come Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio federale per la Sicurezza, evocano esplicitamente una «frantumazione dell'Ucraina in diversi Stati» teorizzando la «conquista della maggior quantità di territorio possibile». Mentre il generale Minnikaev parla della necessità di aprirsi una strada fino alla Transnistria, l'enclave russofona autoproclamatasi indipendente dalla Moldavia.

 

esercitazioni militare russe 1

Una serie di esplosioni registrate su quel territorio ha già destato allarme.

Nessun passo indietro Quanto durerà? «Tutto il tempo necessario per poterlo vendere all'elettorato russo come una vittoria», dice un anonimo miliardario russo al Times . «Per il momento- spiega la politologa Tatiana Stanovaia - Putin non vuole alcuna pace. Non avendo espugnato Kiev, sceglie l'escalation. La conquista del Donbass e l'apertura di un corridoio verso la Crimea sono per lui obiettivi minimi. Putin pensa che la Storia sia dalla sua parte e che il prezzo di sangue pagato sia ancora accettabile. È pronto a combattere ancora a lungo, inviando segnali sempre più minacciosi all'Occidente». Tempo e pazienza, appunto.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...