4 luglio festa dell indipendenza americana usa matteo salvini francesca verdini luigi di maio virginia saba

YANKEE DE’ NOANTRI – A VILLA TAVERNA COME OGNI ANNO I POLITICI ITALIANI VANNO A BACIARE LA PANTOFOLA ALL’AMBASCIATORE AMERICANO A ROMA. ANZI, ALL’INCARICATO D’AFFARI AD INTERIM, THOMAS SMITHAM, VISTO CHE WASHINGTON NON HA MAI NOMINATO IL NUOVO AMBASCIATORE – DI MAIO ORMAI PIÙ ATLANTISTA DI BIDEN SI METTE LA MANO SUL CUORE INSIEME A NANCY PELOSI, SPADAFORA E GLI ALTRI SCISSIONISTI, SALVINI CON UN’ARRUFFATA FRANCESCA VERDINI E INFINE GIORGIA MELONI: ECCO CHI SI È PRESENTATO…

1 - DI MAIO E SALVINI, «NEMICI» RIUNITI DALLA FESTA USA

Dal “Corriere della Sera”

 

luigi di maio virginia saba

Italia e Usa vantano una «straordinaria partnership» e questo «forte legame» può aiutare a risolvere alcune delle «grandi sfide» attuali, dal cambiamento climatico alle pandemie, all'ingiustificata invasione russa dell'Ucraina. Queste le parole dell'incaricato d'Affari dell'ambasciata Usa a Roma, Thomas Smitham, pronunciate ieri durante il ricevimento per l'Independence day a Villa Taverna, a Roma. Presenti, oltre all'ospite d'onore Nancy Pelosi, speaker della Camera Usa, anche il ministro Luigi Di Maio e il leader della Lega Matteo Salvini con le relative compagne.

 

francesca verdini e matteo salvini con thomas smitham

2 - DI MAIO, SALVINI, MELONI SIGLANO LA PAX AMERICANA PELOSI: "GRAZIE DRAGHI"

Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

Ci sono due feste parallele, a Villa Taverna, la residenza del capo dell'ambasciata americana a Roma, dove ieri sera si festeggiava - in anticipo sul 4 luglio - l'Independence Day. Una è la grande festa degli americani, e un'altra è quella dei tanti ospiti italiani. Un concentrato della politica, delle imprese, degli apparati italiani, presenti ogni anno a testimoniare il legame con gli Stati Uniti, ma quest' anno forse con urgenza maggiore, con la guerra della Russia all'Ucraina in pieno corso.

 

Le due feste si incrociano forse più che mai nella figura di Nancy Pelosi. Secondo le conversazioni della serata, anche di persone a conoscenza dei dossier, la speaker della Camera americana è davvero in pole position per l'incarico di ambasciatrice a Roma. Non subito, però: a Thomas Smitham, l'incaricato d'affari che ieri salutava la Capitale, subentrerà un altro incaricato, Shawn Crawley.

 

alessandro ruben mara carfagna

Ma la sensazione è che il disinteresse dell'era trumpiana per la sede italiana sia finito. Joe Biden nominerà un ambasciatore, forse si attende solo il Mid Term, la celebrazione delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti. E Pelosi, arrivata in Italia anche per riscoprire le origini abruzzesi e molisane della sua famiglia, sarebbe la candidata con più chance.

 

Ieri ha fatto un discorso senza schermirsi, come nel suo stile. «Voglio ringraziare il primo ministro italiano per la grande leadership, è un grande amico degli Usa» , ha esordito. Ha detto che l'Italia è un posto che ama, e non di rito è stata la frase successiva: «Spero di poterci tornare presto». Molti ne hanno ricavato la sensazione che la nomina sia possibile. Speranzosi in tanti, e tra questi Marisela Federici, erede di quello che resta dei salotti romani, che ha ascoltato sotto il palco.

 

Assai coccolato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Davanti all'atroce guerra della Russia all'Ucraina non ci possono essere dubbi, stiamo dalla parte giusta della storia» ha detto. È stato notato da alcuni dei presenti quanto il suo discorso sia stato in buon inglese. Frase centrale: «La nostra comune appartenenza all'Alleanza atlantica, la nostra unità di intenti e di azione sono la chiave per fronteggiare le sfide comuni e difendere la pace».

nancy pelosi luigi di maio 3

Quando lo abbiamo incrociato, alla domanda su come vedesse il governo ha sorriso: «Su questo non rispondo».

 

È apparso rilassato, a Villa Taverna, accanto alla compagna Virginia Saba. Presenti molti degli ex Cinque stelle che lo hanno seguito, a partire da Vincenzo Spadafora. C'era anche Manlio Di Stefano, sepolta negli archivi ormai la sua fase anti Nato e filorussa.

 

E Davide Crippa, il capogruppo 5S, considerato il più vicino di tutti a Beppe Grillo.

Molto abbracciata e salutata è stata Giorgia Meloni, il cui arrivo ha lasciato la scia di chi è in fase di lancio (la stessa sensazione non si è avuta al passaggio non epocale di Matteo Salvini, molto fotografato però mentre bacia la fidanzata).

marta cartabia all ambasciata americana

 

Alla Stampa Meloni ha detto un paio di cose. Uno: «Brutta scena per noi vedere il premier costretto a tornare in Italia per una bega interna dei grillini. E non solo i giornali italiani che titolano su questo, anche quelli spagnoli. Una brutta figura che non meritiamo». La seconda è stata la risposta a questa osservazione: «Draghi oggi ha detto che è l'ultima volta che fa il premier...».

 

francesca verdini matteo salvini 1

E lei, scuotendo la testa scettica: «Non vi fate ingannare, non vi fate portare a spasso. L'ultima volta di questa legislatura, intende dire Draghi». Passa l'ex ministro Giulio Tremonti, che la abbraccia. Passano alcuni giornalisti, con cui lei scherza: «Ci sono due Giorgia! ». Marco Minniti, ex titolare del Viminale, chiacchiera della crisi ucraina: «La realtà è che il governo non può cadere proprio per oggettiva situazione esterna. L'Italia potrebbe approfittare di questa crisi per riguadagnare il suo ruolo: quello di Paese che sa trattare con il Mediterraneo e con l'Africa.

 

roberto gualtieri thomas smitham

Sono in corso rivolgimenti enormi, a sud, e potremmo avere uno spazio». Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, appena rientrato dal vertice Nato, saluta il generale Figliuolo. Dice che «da Madrid esce una Nato più forte». Passa la ministra Marta Cartabia. Enrico Giovannini si ferma con Renato Brunetta, l'ambasciatore francese Christian Masset chiacchiera con Paolo Messa, l'ex ministra Roberta Pinotti viene salutata da tanti militari. Ambasciatori e consiglieri diplomatici delle repubbliche baltiche circondano l'ambasciatore ucraino Yaroslavl Melnik. Si chiude con fuochi d'artificio, si mangia un ottimo hamburger nordamericano con patatine, pasteggiando con uno squisito Chardonnay italiano. Italia e Usa, con Draghi e Pelosi, sembrano di nuovo molto vicine.

francesca verdini matteo salvini 2nancy pelosi. nancy pelosi luigi di maio 1 luigi di maio alla festa per l indipendenza ambasciata americana francesca verdini matteo salvini francesca verdini matteo salvini 1 festa per l indipendenza all ambasciata americana maria elisabetta alberti casellati thomas smitham e signora luigi di maio all ambasciata americana per la festa dell indipendenza thomas smitham renato brunetta nancy pelosi luigi di maio. luigi di maio 1 nancy pelosi luigi di maio luciana lamorgese virginia saba luigi di maio nancy pelosi nancy pelosi luigi di maio 5 roberta pinotti con thomas smitham enrico giovannini thomas smitham luigi di maio marta cartabia roberto gualtieri francesca verdini matteo salvini 3

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...