jaki elkann allegri

ALLEGRI, MA NON TROPPO – SOTTO LA SPINTA DI JAKI ELKANN, LA JUVE RIPARTE DA MAX ALLEGRI E, COME DAGO-ANTICIPATO, SI PREPARA A SALUTARE CRISTIANO RONALDO (CHE RIMPROVERAVA ALL'ALLENATORE LIVORNESE L’ATTEGGIAMENTO SPARAGNINO) - DOPO PARATICI, VIA ANCHE NEDVED (ARRIVA CARNEVALI DAL SASSUOLO?) - S'AVVICINA L'USCITA DI ANDREA AGNELLI A FAVORE DEL CUGINO ALESSANDRO NASI – GLI OBIETTIVI DI MERCATO DEL NUOVO CORSO: DONNARUMMA E…

https://m.dagospia.com/john-elkann-a-tutto-campo-dal-gruppo-gedi-alla-juventus-ecco-potrebbe-succedere-271229

 

 

Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

MASSIMILIANO ALLEGRI CON JOHN ELKANN E ANDREA PIRLO SULLO SFONDO

Fallita la rivoluzione per mancanza di idee e forse anche per la scarsa voglia di farla davvero, alla Juventus torna di moda la restaurazione, il piatto forte della casa. Dopo l' annata con Maurizio Sarri complicata dallo scoppio della pandemia, anche la breve stagione di Andrea Pirlo, iniziata l' 8 agosto 2020, è già finita, per fare posto al ritorno per molti versi annunciato di Massimiliano Allegri. La Juve, sotto la spinta di John Elkann torna così alla casella di partenza, richiamando con un quadriennale firmato ieri sera a 9 milioni netti l' anno, l' allenatore che aveva esonerato e pagato un anno per non lavorare: due anni buttati, con i risultati peggiorati e i conti economici sotto stress.

 

paratici allegri

Se la Juve ha perso terreno, Allegri, che ha flirtato con Inter e Real ma non è mai stato così vicino alle merengues , torna da vincitore morale: senza più il direttore dell' area sportiva Paratici, Max avrà più voce sul mercato e sulla scelta dei giocatori assieme al d.s.

Cherubini. In attesa di un a.d., per il quale Giovanni Carnevali del Sassuolo resta uno dei nomi più gettonati. La missione dell' Allegri-bis è quella di ricreare prima di tutto una squadra che giochi con l' anima d' acciaio nella migliore tradizione bianconera, magari senza impelagarsi in dibattiti su «risultatismo» o «giochismo» che non hanno giovato né a Max né alla Juve.

 

jaki elkann allegri

Perché la Signora di Allegri nei suoi anni migliori, coincisi con le due finali di Champions, ha giocato un calcio a tratti esaltante, moderno nella sua aggressività e rapidità di esecuzione, nel solco del migliore artigianato della scuola italiana. Nell' ultima annata, per salvaguardare gli equilibri in campo e nello spogliatoio di fronte all' arrivo di sua maestà Ronaldo, la creatura allegriana ha mostrato segni di usura, anche se l' esonero da parte del presidente Andrea Agnelli - mal consigliato - era arrivato con «vivo dispiacere».

 

Tra una cena con lo stesso Agnelli in Versilia, davanti alla triste esibizione prepasquale nella sfida con il Torino e un abbraccio al derby del cuore di martedì sotto lo sguardo gelido di Pirlo, l' allegrismo come modo di intendere il calcio e la vita si è fatto di nuovo strada. La Juve, tra battute fulminanti e vittorie di «cortomuso» come nell' ippica, ha bisogno di tornare a sorridere e ha necessità di un punto di riferimento solido, soprattutto per i più giovani. Se Chiellini per la sua conferma ammette che «non dipende dall' allenatore ma dalla strategia societaria» Max ripartirà dagli obiettivi Donnarumma e Locatelli, oltre che da De Ligt, Chiesa, Kulusevski. E Dybala.

 

jaki elkann allegri

Allegri di recente ha dimostrato di non aver perso la verve dialettica e di aver accumulato la giusta carica agonistica, senza però aver rinnovato molto il repertorio, sintetizzato dal titolo del libro scritto nell' ultimo anno in bianconero: «Il calcio è molto semplice». A giudicare dal lavoro che lo attende, la semplificazione della Juve sarà una bella sfida, anche se il ringiovanimento della rosa è avviato e l' obiettivo di tornare subito vincenti è realizzabile. Fare meglio dei cinque scudetti consecutivi però sarà un' impresa: Trap e Lippi tornarono a Torino dopo aver vinto la Coppa dei Campioni nella loro prima vita juventina. E Marcello andò a un passo dal bis nel 2003. Allegri ha un' altra occasione per riempire quel vuoto.

 

jaki elkann allegri

2 - QUANDO RONALDO VOTÒ CONTRO MAX (CHE LO FAREBBE PARTIRE)

Massimiliano Nerozzi per il “Corriere della Sera”

 

Far partire il marziano per ripartire dai (bravissimi) terrestri, fu l' ultima cartolina di Massimiliano Allegri ad Andrea Agnelli due estati fa, nei giorni dell' addio: Cristiano Ronaldo era stato il solito pistolero (28 gol in 43 partite), ma aveva finito per sottrarre tutte le munizioni al resto dell' arsenale. Infrangendo il primo comandamento del calcio secondo l' allenatore: l' equilibrio. Quello che inseguirà pure nel suo governo bis, ritrovandosi però un CR7 reduce da una stagione ancor più bulimica (36 reti in 44 gare). Miscela non facile da trovare, anche se Allegri ha la sensibilità del piccolo chimico e il fiuto del grande tattico.

allegri cr7

Soprattutto, l' esperienza di chi sa maneggiare pezzi deluxe: «Se pensi di trattare Ibra come gli altri significa che non sai fare l' allenatore», disse nel 2014, appena diventato bianconero. Con Ronaldo è lo stesso, ma con il rischio di qualche precedente.

 

In fondo, un gesto vale più di mille parole, come quello che il portoghese fece in eurovisione, dopo la sconfitta contro l' Ajax in Champions, in un video presto virale: quelle dita aperte e poi chiuse, come dire, «ce la siamo fatta sotto».

cr7 allegri

 

Allegri, per mestiere, glissò: «Cristiano è deluso, come tutti noi, ma sereno». Sarà. Eppure il numero 7 non fece molto per impedirne l' esonero. Anzi, a metà ottobre del 2019, sull' uscio della sfida con la Lokomotiv, sibilò un commento acido, tra il complimento a Sarri e la frecciata ad Allegri: «Adesso abbiamo più fiducia. Abbiamo più occasioni. Siamo più offensivi». Pausa: «Abbiamo cambiato per migliorare».

 

cr7 elkann agnelli

S' annuncia dunque una convivenza non banale, anche se, da tempo, l' entourage di Ronaldo sta esplorando i mercati per scovare eventuali approdi: c' era uno spiraglio a Manchester, quartiere United, ma il rinnovo di Cavani ha stretto l' attracco. Per l' addio alla Juve, ci vorrebbero sui 25 milioni di euro al club, per l' ammortamento del cartellino, e a lui una ricca busta paga. Difficile, ad anni 36, come quella percepita a Torino (31 milioni l' anno). L' avventura passa da qui, perché con o senza CR7 fa la differenza, a partire dalle truppe di invasione. Perché ci sarebbe un Dybala da cedere o da rinnovare, quello stesso che Allegri portò alla stagione dei 26 gol (in 46 partite) e, per una fantastica notte, pure oltre Messi. Salvo poi doverlo rimpicciolire, per far posto al marziano.

agnelli cr7 paratici

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…