diritti tv serie a

LA BATTAGLIA DEL CALCIO IN TV: A MENO DI UN MESE DALLA PARTENZA DEL CAMPIONATO TIM E DAZN CERCANO DI CORRERE AI RIPARI PER EVITARE LA BATOSTA DELL’ANTITRUST SUL LORO ACCORDO PER LA SERIE A. PROPONGONO DEI CORRETTIVI (CI SAREBBE L’IMPEGNO A VENDERE L’ACCESSO A TIMVISION) MA NON MOLLANO SULL’ESCLUSIVA: BASTERA’? QUELLA CHE STA INIZIANDO È UNA SETTIMANA DECISIVA…

Gloria Martinozzi per linkiesta.it

 

TIM DAZN

Quella che sta iniziando è una settimana decisiva per la Serie A di calcio. È imminente, infatti, la decisione dell’Autorità di Garanzia per la Concorrenza sull’indagine in merito all’accordo fra Tim e Dazn per i diritti televisivi delle partite. Dall’indagine preliminare dell’Agcm è emersa infatti la necessità di adottare misure cautelari affinché la partnership non determini danni immediati e irreparabili alla concorrenza.

 

Una posizione molto netta che non sarà semplice addolcire e che la cordata vincitrice tenta di neutralizzare proponendo correttivi senza però metterne in discussione le caratteristiche principali. Dall’altra parte ci sono le pesanti segnalazioni presentate da Fastweb, Vodafone, Sky e Wind Tre relative alle possibili conseguenze per il mercato in caso di violazione della concorrenza. Si tratta quindi di una decisione non semplice, per l’Autorità, anche perché le ripercussioni interesseranno con l’inizio del campionato milioni di appassionati di calcio.

 

 

I rimedi proposti dalla cordata Tim-Dazn

luigi gubitosi di tim

Secondo alcuni documenti riservati, visionati da Linkiesta, tra le contromisure proposte ci sarebbe l’impegno di Tim a vendere il box TimVision – incluso dei prodotti Dazn – anche a clienti broadband di altri operatori. Telecom Italia si impegnerebbe inoltre a non obbligare il consumatore ad acquistare anche broadband Tim in bundle, ovvero in un pacchetto indivisibile, con TimVision. Due soluzioni che dal loro punto di vista sarebbero sufficienti a evitare la sospensione delle esclusive commerciali e di piattaforma a favore di Tim, come richiesto dall’Autorità.

 

Per quanto riguarda l’esclusiva di distribuzione sulla piattaforma internet, Dazn si impegnerebbe a trasmettere i propri contenuti anche su un canale del digitale terrestre. Una soluzione disponibile, però, solo per le persone che si trovano in determinate aree, caratterizzate da una limitata copertura internet, in caso di effettivi problemi ad accendere solo mediante l’app Dazn.

LEONARD BLAVATNIK 3

 

 

Sorprende invece la scelta di Tim e di Dazn di chiamare in causa la modalità di assegnazione dei diritti tv. Si tratta infatti di un tema che sembra avere poco a che fare con l’istruttoria stessa: da un lato perché il bando non viene messo in discussione dall’Agcm o dai competitor; dall’altro perché la stessa Tim non ha, almeno ufficialmente, legami con il bando, dato che non vi ha partecipato e che Dazn risulta essere l’unico assegnatario dei diritti da parte della Lega Serie A.

 

L’accordo Tim-Dazn e i rischi per la libera concorrenza

tim dazn

L’accordo tra le due aziende, sul quale fino a oggi è stata mantenuta massima riservatezza, prevede che Tim paghi a Dazn 340 milioni di euro l’anno, oltre un miliardo nei tre anni. In cambio, la società di Len Blavatnik non potrebbe concludere accordi commerciali o tecnologici con aziende concorrenti di Tim. In altre parole, come confermato dallo stesso amministratore delegato di Tim Luigi Gubitosi, l’accordo renderebbe Tim l’unica telco autorizzata a distribuire gli abbonamenti Dazn, proprio come avvenuto in passato con Disney+.

Leonard Blavatnik

 

Una formula che ha registrato un primo parere negativo dell’Autorità, la cui reazione è stata quella di paventare l’adozione in via eccezionale di misure cautelari. Questo perché, come motivato dalla stessa Agcm, dai comportamenti di Tim e di Dazn emergerebbe il «rischio di un danno grave e irreparabile per la concorrenza».

 

Tra le misure che potrebbero essere comminate c’è la sospensione dell’esclusiva commerciale e di piattaforma a favore di Tim: un vincolo che, di fatto, impedisce ad altri operatori di vendere in abbinamento ai loro servizi l’abbonamento a Dazn, ma anche di trasmettere i contenuti su satellite e digitale terrestre o di rendere disponibile l’app su device come Vodafone Tv o SkyQ.

 

Le posizioni delle telco

Da Vodafone a Wind Tre, da Sky a Fastweb: tutti i principali operatori telco a livello nazionale hanno preso posizione sulla vicenda indicando come necessarie le misure cautelari e sottolineando l’urgenza di imporre a Dazn l’obbligo di mantenere e stipulare accordi commerciali anche con gli altri operatori.

 

Oltre alle clausole di limitazione commerciale, tecnologica e di distribuzione, nella memoria presentata all’Agcm, Wind Tre ha posto l’accento sul tema del vantaggio competitivo: «Bisognerà prevedere delle misure compensative che permettano di recuperare […] tutto il tempo in cui, a causa delle clausole in questione, Tim ha potuto godere di un vantaggio competitivo altrimenti non recuperabile».

diritti tv dazn

 

Una posizione rafforzata anche da Fastweb, per la quale è fondamentale assicurare ai consumatori la libertà di poter accedere ai contenuti di Dazn anche senza passare necessariamente per la tecnologia e la connettività di Tim. Favorevoli all’azione dell’Autorità anche Vodafone, secondo cui è essenziale sanare gli effetti anti-competitivi dell’accordo, e Sky, che ritiene le misure cautelari «imprescindibili per poter scongiurare danni gravi e irreparabili al mercato» sottolineando, al tempo stesso, il rischio che Dazn si limiti a rispettarle formalmente, senza svolgere le attività necessarie a rendere effettivamente disponibili i propri servizi a operatori diversi da Tim.

 

Il campionato è alle porte

veronica diquattro

Tra l’istruttoria e le dure misure cautelari proposte dall’Antitrust, l’agitazione del mercato e le aspettative di milioni di tifosi in vista del prossimo campionato che inizierà a fine agosto, resta quindi da capire se i correttivi proposti in corsa possano essere sufficienti a consentire alla cordata Tim-Dazn di far cambiare idea all’Agcm e conservare l’esclusiva sancita dal contratto. Si attende per i prossimi giorni la pronuncia dell’Autorità, che si muove tra la necessità di assicurare l’equilibrio concorrenziale a tutela della libertà di scelta dei consumatori. Una decisione che oggi suscita l’interesse degli addetti ai lavori ma che, a meno di un mese dal calcio d’inizio del nuovo campionato, toccherà direttamente milioni di appassionati.

diritti tv 3diritti tv serie a

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…