binotto vasseur

BINOTTO, CHE CASOTTO! FERRARI SMENTISCE L'ARRIVO DI VASSEUR, SOSTENUTO DALL’AD DI STELLANTIS TAVARES E DA LECLERC. MA IL CAPO DEL MURETTO DELLA "ROSSA" RESTA A RISCHIO - SAREBBE STATO LO STESSO VASSEUR, CHE HA FATTO DEBUTTARE CHARLES IN F1, NEL 2018, A PROPORSI - IL RAPPORTO COL PILOTA MONEGASCO RESTA OTTIMO. COME E' ALTRETTANDO SOLIDO IL LEGAME CON TAVERES CHE AVREBBE COMUNICATO A ELKANN...

Daniele Sparisci, Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera

 

Al capolinea del Mondiale ad Abu Dhabi, fra rimpianti e regolamenti di conti interni.

piero ferrari binotto

C'è un clima da fine regno dentro la Ferrari, da congiura di palazzo. Il trono di Mattia Binotto traballa da mesi, ieri il Cavallino ha smentito la sostituzione immediata con quattro righe nelle quali non compaiono né messaggi di fiducia né parole dei vertici. Un gelo che rivela la debolezza della posizione dell'ingegnere reggiano, entrato a Maranello da stagista e promosso al timone della Scuderia nel 2019.

 

Il suo posto fa gola a molti, a cominciare da Fred Vasseur, il cui nome è circolato con forza.

 

Non uno dei soliti rumors.

Francese, 54 anni, l'attuale capo dell'Alfa-Sauber vanta una complessa rete di interessi e amicizie. Una su tutte: Carlos Tavares, a.d. di Stellantis, pare che Fred gli gestisca la collezione di auto d'epoca da corsa.

 

FREDERIC VASSEUR

Sarebbe stato lo stesso Vasseur a muoversi, dopo aver saputo che con l'arrivo dei tedeschi di Audi nella proprietà della Sauber (nel 2026) non avrebbe mantenuto il ruolo di adesso. Tavares avrebbe comunicato a John Elkann - che da tempo insieme all'ad Benedetto Vigna si occupa delle selezioni per il dopo Binotto- la disponibilità di Vasseur. Da subito, già a gennaio.

 

Se fosse soltanto così saremmo all'autocandidatura, in realtà c'è molto di più. Perché nella Ferrari c'è una corrente che ha spinto, e che spinge ancora, per accogliere Vasseur. Uomo capace di intrecciare relazioni traversali: vicino al boss della Mercedes Toto Wolff, proprietario di team in F2 e F3, di aziende come la Spark che produce telai per la Formula E. Ex socio di Nicolas Todt, manager di Leclerc, con il quale si separò non proprio pacificamente. Vasseur ha fatto debuttare Charles in F1, nel 2018, e il loro rapporto resta ottimo.

 

BINOTTO LECLERC

Sono in molti a indicare proprio Leclerc come sponsor del suo arrivo a Maranello. Il motivo? La volontà di essere nominato prima guida, di essere messo al centro come la Red Bull ha fatto con Verstappen. Ma non si tratta semplicemente di un confronto Binotto-Leclerc, su questo tema la presidenza è chiamata a esprimersi cercando di ridurre le pretese del pilota o assicurandogli un appoggio pieno, cosa difficile da mettere in pratica visto l'ingaggio di un compagno forte e ambizioso come Sainz. L'insofferenza di Charles per la gestione di Binotto è palese, se si ritroveranno ancora insieme nel 2023 che rapporto sarebbe? Il monegasco e la Ferrari si giocano il secondo posto nei piloti e nei costruttori.

 

Due traguardi che, se mancati, riapriranno il tormentone, magri comunque in una stagione partita per lottare per il Mondiale e conclusa con un'involuzione rispetto alle quattro vittorie dell'inizio. E poi un conto è smentire, un altro utilizzare una comunicazione ufficiale, in un momento delicato, per dare fiducia in via definitiva. Forse il nome di Vasseur si è «bruciato», ma altri restano nel mazzo. Binotto resiste, convinto di vincere un giorno con la Ferrari, il sogno di una vita. Se davvero si volesse andare avanti con lui, basterebbe una presa di posizione netta, uscire dall'ambiguità. Una volta per tutte. Altrimenti è meglio cambiare subito.

carlos tavares CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

binotto leclerc

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...