benedetta pilato

BUON SANGUE NON MENTE – BENEDETTA PILATO SPIEGA IL RECORD MANCATO NEI 100 RANA AI MONDIALI: “ERO IN PRE CICLO. SI POTRÀ DIRE CHE AGLI UOMINI BASTA ESSERE IN FORMA, MENTRE NOI ABBIAMO CONDIZIONI FISICHE CHE NON POSSIAMO CONTROLLARE E CHE CERTE VOLTE CI DESTABILIZZANO?” - PER ME NON È UN TABÙ, SONO MOLTO APERTA. NON VEDO LA VERGOGNA” – “POTREI PRENDERE GLI ANTICONCEZIONALI PER ESSERE SICURA DELLE DATE, MA POI…”

Giulia Zonca per “la Stampa”

 

BENEDETTA PILATO

La campionessa del mondo dei 100 rana Benedetta Pilato chiarisce le urgenze della sua generazione quando spiega perché la gara vinta non è stata veloce come avrebbe desiderato: «Ero in pre ciclo, non avrei dovuto secondo il calendario, ma mi ci sono ritrovata e non stavo proprio benissimo». La giornata di cui parla è finita con un oro, si toglie subito dall'orizzonte il dubbio che si tratti di chissà quale insormontabile problema, «ma si potrà dire che gli uomini ai Mondiali o alle Olimpiadi devono essere in forma e poi dipende tutto da loro, mentre noi abbiamo condizioni fisiche che non possiamo controllare e che certe volte ci destabilizzano?».

benedetta pilato tokyo 2020 3

 

 Sì, si può dire, ma solo di recente. Questa diciassettenne che oggi nuota la finale dei 50 rana lo sa benissimo: «Per me non è un tabù, sono molto aperta e anzi al mio allenatore, che è arrivato adesso, ho chiesto di portarmi gli assorbenti. Necessità. Non vedo la vergogna». Non c'è e il Mondiale dei teenager travolge pure certi convenevoli.

 

La generazione zeta vuole poterne parlare: «è uno dei fattori che magari mi portano a essere un po' più lenta qui. Io non sono troppo regolare quindi è difficile gestirmi. Potrei prendere gli anticoncezionali per essere sicura delle date, ma poi pure quelli potrebbero avere effetti indesiderati e quindi sto così. Pace».

 

BENEDETTA PILATO 2

Lei lo dice a Budapest mentre a Wimbledon le tenniste si organizzano per il bianco assoluto con crescente fastidio. Il dibattito è iniziato con un tweet seccato di Monica Puig, oro ai Giochi di Rio: «Bene, aggiungiamo allo stress di un grande avvenimento pure l'ansia per il bianco, atlete che pregano di non avere le mestruazioni nei giorni in cui si gioca per colpa del dress code». La frecciata è arrivate alle ex che oggi commentano in tv, loro hanno appoggiato la mozione rimpallata dentro l'ennesima partita tra i sessi iniziata da Billie Jean King e mai finita. In sostanza, le donne sostengono che se il bianco obbligatorio causasse qualche problema agli uomini lo avrebbero già levato dal regolamento mentre siccome la questione è tutta al femminile si andrà avanti con eleganza e candore per l'eternità. Forse.

benedetta pilato tokyo 2020 1

 

La generazione Benny strappa, «qui tra noi non mi pare proprio un argomento proibito, sarà che siamo piccoli e forti, non so. Io parlo con tutti, di tutto, senza problema. Poi si cambia, nella rana circola una ragazza nata nel 2008...», tanto per quantificare la distanza rispetto alle vecchie abitudini, ai pudori che hanno contribuito a qualche ansia inutile. 

 

benedetta pilato

Sempre Pilato: «Ognuna la vive secondo le reazioni del proprio fisico, mi piacerebbe semplicemente che fosse un parametro, da mettere lì. Insieme a tutti gli altri». Federica Pellegrini lo ha fatto dopo le Olimpiadi girate a vuoto, nel 2016. Una gara studiata al millimetro nella distribuzione dello sforzo, poi cambiata all'improvviso per colpa di un ciclo anticipato: «L'avevo calcolato malissimo, si è fatto sentire».

 

Qinwen Zheng dopo la sconfitta all'ultimo Roland Garros contro Iga Swiatek ha motivato con i «crampi premestruali» la fatica di reagire. Il soggetto ha perso il sospetto di scusa e pure mosso a qualche ricerca mirata. A Milano c'è appena stato il primo Festival del ciclo mestruale che ha giocato assai sul gran numero di persone che lo trova inutile. Invece le organizzatrici e le relatrici hanno compilato un diligente programma pieno di buoni motivi per farlo e ripeterlo. 

 

BENEDETTA PILATO

L'approccio destrutturato di Benny Pilato non chiede attenzione o considerazione, nemmeno una ulteriore riduzione dell'Iva sugli assorbenti, che pure ci starebbe, solo la libertà di portare l'argomento dentro l'infinità di variabili che già occupano la preparazione di un'atleta di alto livello. Non si tratta di trovare un equilibrio a tutti i costi, solo di levare di mezzo almeno un'ansia extra. 

 

benedetta pilato tokyo 2020 2

Che sia per il bianco imposto quando proprio non ha senso indossarlo o che sia per fingere indifferenza a tutti i costi. Pilato ci tiene a precisare che i record del mondo oggi non sono previsti, «però la mano davanti la voglio mettere». Per fermare il cronometro prima degli altri e per spingere via anche le ultime resistenze su quel che si può dire oppure no.

benedetta pilato record del mondo 50 rana benedetta pilatobenedetta pilato record del mondo 50 ranabenedetta pilatobenedetta pilatobenedetta pilatobenedetta pilato tokyo 2020 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”