cleveland indians guardians

CI AVETE FATTO DUE PALLE COSÌ – LA SQUADRA DI BASEBALL DI CLEVELAND, GLI “INDIANS”, CAMBIERÀ NOME PER NON OFFENDERE I NATIVI D’AMERICA. VIA ANCHE IL MITICO LOGO CON “CHIEF WAHOO”, CHE AVEVA 95 ANNI DI VITA – LA SQUADRA DA ORA IN POI SI CHIAMERÀ “GUARDIANS”: LA SCELTA È ARRIVATA DOPO UN LUNGO PERCORSO DI “PRESA DI COSCIENZA”, E SOPRATTUTTO DOPO LE MINACCE DEGLI SPONSOR – TRUMP SI INCAZZA: “È UNA VERGOGNA. POSSO ASSICURARE CHE LA GENTE PIÙ ARRABBIATA SONO PROPRIO GLI INDIANI DEL NOSTRO PAESE. PER LORO AVERE UNA SQUADRA COL LORO NOME ERA UN ONORE” – VIDEO

 

 

 

1 - VIA IL NOME INDIANS DALLA SQUADRA DI BASEBALL, IRA DI TRUMP

Da www.ansa.it

 

chief wahoo cleveland indians

"Una vergogna": così Donald Trump definisce la decisione della squadra di baseball di Cleveland di cambiare dopo cento anni il suo nome, scegliendo quello di Guardians e rinunciando a quello storico di Indians che risale al 1915 ma viene ritenuto da molti offensivo per i nativi americani e razzista. Una posizione quest'ultima condivisa dal presidente Joe Biden che, ha fatto sapere la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, è favorevole alla svolta.

 

cleveland indians

 

    "Posso assicurare che la gente più arrabbiata sono proprio gli indiani del nostro Paese, per loro avere una squadra col loro nome era un onore", afferma Trump in un comunicato in cui accusa "un piccolo gruppo di persone di avere avuto una idea folle volta a distruggere la nostra cultura e la nostra eredità.

 

donald trump contro il cambio di nome dei cleveland indians

    A un certo punto la gente non ne potrà più", conclude l'ex presidente.

    La vicenda di Cleveland è l'ultima di una serie frutto delle proteste contro l'uso dei nomi e dei simboli dei nativi nello sport. Lo scorso anno il caso più eclatante è stato quello che ha portato a squadra di football americano della capitale Washington ad abbandonare lo storico nome di Redskins (pellerossa).

 

 

DONALD TRUMP

2 - «INDIANS? OFFENDE I NATIVI» E LA SQUADRA CAMBIA NOME

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

Dopo i Pellerossa di Washington anche la squadra di baseball gli Indiani di Cleveland cambia nome per cancellare ogni ombra di sfruttamento e di mancanza di rispetto per la comunità dei nativi d'America.

 

Diventerà i Guardians (guardiani) in omaggio alle quattro statue di custodi mitologici della città, bassorilievi in pietra nello stile dell'art déco, che decorano le colonne di uno dei ponti che attraversano il fiume Coyahoga. Per inciso un nome coniato dagli indiani irochesi, che significa: fiume tortuoso.

 

chief wahoo nella maglia degli indians

LA SCELTA

 La scelta è venuta al termine di un lungo percorso di presa di coscienza, culminato con un referendum nel quale il nome Guardians era in realtà arrivato terzo, dopo Spiders (ragni) e Rockers (in omaggio alla sede della Hall of Fame musicale che risiede nella città), ma è sembrato la migliore alternativa ai proprietari della squadra, forse per evitare future polemiche con gli animalisti e con gli amanti del tango.

lou boudreau bob feller cleveland indians nel 1948

 

Il procedimento che sta portando ad una revisione della nomenclatura sportiva, come in tanti altri settori, è iniziato con la morte di George Floyd, pietra miliare per l'affermazione di un movimento che intende riscrivere l'intera storia statunitense, alla ricerca degli stereotipi che hanno segnato la discriminazione di alcuni gruppi sociali ed etnici, tra cui i neri, gli asiatici e i nativi indiani.

 

È sulla base di questa discriminazione codificata, dicono i membri del Black Lives Matter, che è oggi possibile per un poliziotto bianco trattare la dignità e la vita di una persona di colore con una attenzione ben diversa di quella che concederebbe ad un bianco.

 

la squadra di baseball cleveland indians diventa guardians

Nessun cambiamento reale è possibile se alla base della comunicazione il linguaggio continua ad incorporare la licenza discriminatoria. Oltre le parole e la semantica, questa attività di riscrittura ha un forte connotato politico perché prelude ad un riequilibrio delle dinamiche tra gruppi sociali che potrebbe avere un conto salato per la classe bianca che domina il paese. Ed è per questo che ognuno dei passi che sta segnando il percorso è accompagnato da violente polemiche.

 

LA TRANSIZIONE

I conservatori resistono alla domanda di transizione arroccandosi

la squadra di baseball cleveland indians diventa guardians 2

intorno ai concetti del rispetto, dell'onore e dell'orgoglio di una storia che non sono disposti a rivedere.

 

Molti sportivi sono ferocemente contrari all'idea di perdere un logo come quello dei Cleveland Indians che ha 95 anni di vita e ha riunito quattro generazioni di tifosi. Gli stessi nativi indiani erano molto divisi sulla questione, perché tanti tra loro traggono orgoglio nel vedere la testa del capo Wahoo nei gagliardetti e nelle divise della squadra. I sondaggi davano la spinta per il cambio a non più del 27%.

 

CLEVELAND INDIANS

Alla fine però la decisione della squadra di baseball di Cleveland, così come era successo a quella dei Redskins di Washington, non è scaturita dal dibattito tra le parti sociali o in seguito alle pressioni di una parte del pubblico dei tifosi. L'iniziativa è partita dall'interno della dirigenza della squadra due giorni dopo l'uscita del video che mostrava la morte del nero americano Gorge Floyd soffocato dal ginocchio sul collo di un poliziotto bianco. Ma a forzarla nel tempo di due mesi da quell'evento tragico sono stati i principali sponsor commerciali della squadra: FedEx, Pepsi e Nike.

cleveland indians

 

Nella migliore tradizione capitalista è stato il mercato a decidere. La triade di finanziatori ha messo il proprietario Paul Dolan di fronte ad una scelta improrogabile: consentire al cambiamento o perdere le sponsorizzazioni a favore delle due altre squadre cittadine; i Cavaliers (pallacanestro) oi Browns (football). Nessuno dei tre re del mercato può permettersi di perdere una fetta di clienti pari al 27%.

cleveland indiansIL LOGO CHIEF WAHOO CLEVELAND INDIANSla squadra di baseball cleveland indians diventa guardians

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...