guardiola klopp

CITY-LIVERPOOL, IL GIORNO DEL GIUDIZIO – GUARDIOLA E KLOPP SI GIOCANO IL TITOLO NEGLI ULTIMI 90 MINUTI – PEP E LE VOCI SULLA JUVE. MA IL CITY NON LO MOLLA – SARRI NON TORNA IN ITALIA: “IL CALCIO INGLESE E’ DI UN ALTRO LIVELLO. SE QUALCUNO PRIMA CHE ANDASSI A EMPOLI, M’AVESSE DETTO: SAI, NEL 2019 TI ANDRAI A GIOCARE LA FINALE DI EUROPA LEAGUE, MI SAREI INCAZZATO. PERCHE’, CONOSCENDOMI, MAGARI GIA’ A QUEL TEMPO MI SAREI AUGURATO DI VINCERE LA CHAMPIONS…”

Da www.calciomercato.com

 

city tottenham guardiola

Pep Guardiola non è un allenatore qualsiasi. Al Manchester City è considerato il centro del mondo, per davvero; poco importa se non ha portato la Champions League allo sceicco, la dirigenza è totalmente ai piedi del manager ex Barça e Bayern. Si va oltre il legame professionale, c'è un rapporto solidissimo con Txiki Begiristain e Ferran Soriano, i dirigenti che hanno portato Guardiola al Man City e sono suoi amici intimi da anni. Per questo, negli ultimi giorni la priorità da parte del City è stata di non creare panico o crepe di fronte ai continui rumors sulla panchina della Juventus: quello che filtra dal club inglese è una posizione ferrea, rigida nei confronti di Guardiola. 

 

klopp

COSA SUCCEDE - Solo poche settimane fa, Pep ha garantito ai vertici del Manchester City di essere convinto nel voler proseguire insieme. Il suo contratto è ancora in essere fino al 2021, guadagna tantissimo fino a toccare i 19 milioni di euro netti più premi, immaginare di strapparlo ai Citizens significa fare un investimento economico enorme su Pep come sui rinforzi che pretenderebbe.

 

Difficile per chiunque. Non solo: Begiristain e Soriano sanno che non verrebbero mai traditi da Guardiola, uomo di parola. Ecco perché il Man City ha ribadito all'entourage di Pep anche in queste ore di voler assolutamente andare avanti con lui e non c'è alcuna intenzione di liberarlo di fronte ad eventuali offerte. Un segnale arrivato a Guardiola e trasmesso anche alla Juventus, il muro inglese è altissimo. Adesso Pep è totalmente focalizzato sull'ultima curva di una Premier League folle in cui ci si giocherà il titolo in 90 minuti, solo dopo programmerà la stagione 2019/2020 nel dettaglio ma il Manchester City conta su di lui. Lo dice un contratto faraonico, un rapporto solido coi dirigenti e anche la versione legata a Guardiola fino a poche settimane fa, nell'ultimo confronto. Tre indizi fanno una prova?

 

 

SARRI

city aguero guardiola

Marco Beltrami per calcio.fanpage.it

Dopo aver conquistato la matematica certezza della qualificazione alla Champions League, Maurizio Sarri si gode la conquista della finale di Europa League. Il 29 maggio a Baku il suo Chelsea sfiderà l'Arsenal nel derby inglese per quello che sarebbe il primo trofeo internazionale della carriera del mister toscano. Quest'ultimo è rimasto stregato dal calcio inglese e non ha alcuna intenzione di tornare in Italia, nonostante le voci che lo hanno accostato a diversi club della Serie A.

 

 

Maurizio Sarri, il sogno Champions

Nella lunga intervista concessa al Corriere dello Sport poco dopo la conquista della finale di Europa League con il suo Chelsea, Maurizio Sarri confessa tutta la sua ambizione: "Se qualcuno, prima che andassi a Empoli, m’avesse detto: sai, nel 2019 ti andrai a giocare la finale di Europa League, io mi sarei anche un po’ incazzato. Perché, conoscendomi, magari già a quel tempo mi sarei augurato di vincere la Champions".

sacchi sarri guardiola

 

Il bilancio della prima stagione al Chelsea

E' già tempo di bilanci per l'ex Napoli che considera più che positiva la sua prima annata con i Blues: "Siamo stati bravi, vero, in questo percorso che ora ci porta alla prova decisiva. E a chi mi chiede pagelle, onestamente faccio fatica a rispondere: perché io con i voti, sin dai tempi della scuola, non ho mai avuto un buon rapporto. Però diciamo che un 8 si può dare. Io lavoro anche 14 ore al giorno, mi piace e poi sono fatto così. Ora è tutto bello intorno a noi, ma non abbiamo ancora vinto niente, conviene ricordarselo. Però ci siamo e questo è un premio per tutti noi".

 

sacchi sarri guardiola

Perché la Premier è di un altro pianeta, Sarri esalta Guardiola

A Maurizio Sarri è bastata una stagione per innamorarsi del calcio inglese: "Qui c’è il top, in tutti i sensi, come organizzazione, come strutture, come atmosfera negli stadi, come partecipazione. Non troverete mai un seggiolino vuoto, sugli spalti, e fa niente se siamo arrivati alla 61esima partita e quando arriveremo a Baku saranno 63. Qua – ha proseguito l’allenatore italiano – non si disdegna nulla, le coppe hanno un valore prepotente, non rappresentano sfide minori". E non manca anche un'attestazione di stima per Pep Guardiola che Sarri considera il migliore: "Nel quartetto delle finaliste manca Guardiola, il più bravo di tutti che per me allena la squadra più bella di tutte".

KLOPPGuardiola

 

Le differenze con la Serie A, calcio inglese di un altro pianeta per Sarri

Quali sono le differenze tra l'Italia e l'Inghilterra? Maurizio Sarri esalta la Premier League definita un "pianeta diverso": "Ho trovato un pianeta chiaramente diverso, in ogni sua espressione, com’era giusto che fosse: dagli allenamenti, alla mentalità, all’alimentazione. E poi anche un calendario nettamente più denso, che a chi ha il piacere di organizzare il proprio lavoro in una certa maniera forse toglie spazio ma che ti consente di divertirsi".

 

guardiola

A favorire lo spettacolo, la presenza di tante big: "Qui ti scontri con dei giganti, il livello tecnico è altissimo, soprattutto in City e Liverpool, ma anche Tottenham, Arsenal e United, e la dimostrazione è nelle due finali in cui si parlerà esclusivamente inglese. Ma a me sembra che anche tatticamente ci siano stati dei mutamenti, con un’evoluzione che ha fuso le idee degli allenatori all’intensità storica di questo football".

 

Niente ritorno in Serie A per Maurizio Sarri

Tante le emozioni vissute nel corso della stagione, e soprattutto nella semifinale di Europa League contro l'Eintracht. Sarri si è rifiutato di vedere gli ultimi calci di rigore: "Non ho voluto vedere gli ultimi due rigori perché avevo già dato tanto nel corso della partita. Non so ancora cosa sia la felicità: semmai dovessimo riuscire a farcela potrei assaporarla e dunque mi confesserei. Però è chiaro che questo successo mi ha lasciato dentro sensazioni forti". A proposito di emozioni, il tecnico porta nel cuore ancora quelle dell'esperienza al Napoli: "Le emozioni di Napoli, ad esempio, erano possenti, anche perché diverse, per tanti motivi, e sono rimaste, perché quello era un coinvolgimento esistenziale". Tante le voci su un possibile ritorno in Serie A (Roma e Milan sulle sue tracce), che però non si verificherà, almeno per ora: "Io non credo di poter tornare in Italia – Sarri ha un contratto fino al 2021 con il Chelsea – Ora, in questo momento, posso dire che non torno".

 

Guardiola Cruijff klopp ancelottisacchi sarri guardiolaguardiola city doc 1sacchi guardiola ancelotti festival dello sportsacchi guardiola ancelottisacchi guardiolaGuardiola city tottenham guardiola

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...