malagò

IL CONI MELOGODO IO - MALAGÒ DEVE INDIVIDUARE IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE PER LE OLIMPIADI 2026? NESSUN PROBLEMA: IL MIGLIORE È MALAGÒ, E IL SUO MANDATO NON DEVE AVERE SCADENZA! GIOVANNINO CON LA SUA NOTA MODESTIA HA SCELTO SE STESSO PER MILANO-CORTINA, E NELLO STATUTO AVEVA MESSO ANCHE UNA DURATA ILLIMITATA DEL MANDATO. FINCHÉ SPADAFORA E I GRILLINI…

Carlo Tecce per ''il Fatto Quotidiano''

 

 

malagò

Si faccia una domanda, si risponda Giovanni Malagò. Al capo del Coni è stato chiesto di individuare il presidente della fondazione che organizza le Olimpiadi invernali di Milano e Cortina, un professionista capace, brillante, si presume ben educato e azzimato, che sappia gestire diversi miliardi di euro da qui al 2026, che sappia diffondere col turibolo mediatico lo spirito dei giochi.

 

Con la nota modestia, a Malagò non è venuto in mente altri che Malagò. S' è preso la briga poi di scrivere lo statuto per la fondazione, che ha un consiglio di amministrazione così affollato che entro il 2026 forse si troverà un equilibrio: dieci posti occupati dal Coni, dieci dai soci locali, i Comuni di Milano e Cortina, le Regioni Lombardia e Veneto, un rappresentante del governo.

 

Il dottor Malagò, che s' è laureato all' università di Siena dopo che furono invalidati tre esami sostenuti alla Sapienza, ha proposto un antico principio giuridico per la fondazione: io sono Malagò, e voi? Il principio giuridico, che ricalca l' afflato eziologico che si respira al circolo sportivo Aniene di Giovanni dove l' iscrizione è appunto un afflato di 30.000 euro, riguarda la durata del mandato nel Cda della fondazione: tre bilanci di esercizio, tre anni, per i componenti che fanno riferimento a Cortina, Milano, Veneto, Lombardia e pure al Coni, mentre l' inviato del governo decade col governo e siccome la Repubblica ha salutato 66 governi, quest' ultimo membro si può considerare uno che passa di lì per caso e per poco.

 

vincenzo spadafora foto di bacco (2)

E Giovanni? Allora il capo del Coni Malagò ha interrogato il presidente della fondazione Malagò: per quanti anni Malagò può restare al vertice della fondazione? Per sempre, è stata la prima reazione del capo del Coni Malagò al presidente della fondazione Malagò. E ancora il capo del Coni Malagò ha lottato a mani nude contro un dubbio: si può revocare il presidente della fondazione Malagò?

 

Certo, ha detto il capo del Coni Malagò, soltanto se un' ampia maggioranza del Cda, inclusi i consiglieri scelti dal capo del Coni, sfiducia il presidente della fondazione. Cioè mai, che sollievo. E tutti i Malagò erano felici e contenti.

 

Finché il ministro Vincenzo Spadafora (Sport) dei Cinque Stelle assieme ai governatori Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) - leghisti come quel barbaro dell' ex sottosegretario Giancarlo Giorgetti che ha scippato al Coni il controllo dei fondi per lo sport e l' ha affidato a una società del Tesoro - non ha suggerito al Coni di modificare la bozza di statuto.

 

Non si tratta di una ritorsione politica di Spadafora, che poi Malagò non appartiene a una parte politica bensì all' universo politico, si tratta di evitare di concentrare il potere sportivo in un solo uomo e per tanti anni. Il secondo mandato di Malagò al Coni scade nel 2021, può concorrere per un terzo, ma non può ottenere "a vita" la guida dei giochi di Milano e Cortina, un doppio incarico, con una regola su misura di uno statuto sartoriale. E per la fondazione c' è l' ad Vincenzo Novari che garantisce continuità di azione.

attilio fontana

 

Malagò ha riflettuto un attimo, tra le piscine del circolo Aniene o sobbalzando in Maserati tra le buche di Roma, e ha pensato di rendere istituzionale il confronto con il ministro per lo Sport, i governatori leghisti e il sindaco di Cortina, mentre Beppe Sala di Milano indugia. Così Malagò, che è anche delegato del Comitato olimpico internazionale, ha buttato giù una lettera per il Comitato olimpico internazionale, che poi elargisce il denaro iniziale per la fondazione. Il tema: caro Cio, ti fidi del tuo delegato in Italia?

 

Per rafforzare il concetto ha aggiunto: premesso che sono tutti d' accordo su Malagò presidente della fondazione. Al ministero per lo Sport, ricomposti dopo l' ovvia risata e pungolati dai governatori regionali, l' hanno fermato prima della spedizione: un momento, chi è d' accordo? Come chi?

Malagò con Malagò.

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...