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DERBY D’ITALIA AL FORO: OLTRE ALLA FINALE JUVE-INTER, STASERA C’E’ ANCHE FOGNINI-SINNER AGLI INTERNAZIONALI - I DUE NON POTREBBERO ESSERE PIÙ DIVERSI SIA COME STILE DI GIOCO CHE COME CARATTERE (IL LIGURE È FUMANTINO,  L’ALTOATESINO RISERVATO) – SINNER: “FABIO MI HA AIUTATO MOLTO IN DAVIS, PECCATO DOVERCI GIOCARE CONTRO” – ATTENZIONE ALLA ZAMPATA DEL VECCHIO LEONE FOGNINI CHE HA DETTO DI VIVERE PER GRANDI MATCH COME QUESTI – AVANZANO NADAL E ZVEREV: FOTO BY MEZZELANI

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

 

FLAVIA PENNETTA E LE PAROLE DEL FIGLIO A FOGNINI

https://m.dagospia.com/papa-hai-visto-il-rovescio-ha-funzionato-bene-flavia-pennetta-e-le-parole-del-figlio-a-fognini-309717

 

 

Stefano Semeraro per “La Stampa”

 

fabio fognini in allenamento foto mezzelani gmt128

L'allenatore di Papà Fogna ha le idee chiare: «Ho portato qui a Roma mio figlio Federico per vedere l'Inter, ma in hotel già mi dà dei consigli: papà, devi stare più vicino al campo». Suggerimento azzeccato, complimenti al precocissimo coach, chissà se imboccato da mamma Flavia Pennetta.

 

Se vorrà fare partita con Jannik Sinner nel derby azzurro di oggi Fabio Fognini dovrà proprio evitare di farsi soffocare dal pressing di uno che suo figlio, 35 anni contro 20, potrebbe quasi esserlo. «Se gioco ancora a 35 anni è per in grandi match, su palcoscenici magici come questo di Roma», ha ammesso due giorni fa Fognini. «Il mio sogno qui è affrontare il giocatore che insieme con Berrettini e Musetti rappresenta il presente e il futuro del tennis italiano.

 

Sarebbe l'opportunità di confrontarmi con questa nuova generazione, poi può anche succedere di perdere». È stato accontentato. Jannik in una serata finalmente primaverile ha liquidato 6-4 6-3 Pedro Martinez e oggi l'inedito match «all italian» è il piatto forte del menu di giornata. Un confronto di stili, la fantasia di Fabio contro le cadenze infernali di Jan («Fabio mi ha aiutato molto in Davis, peccato dover giocare contro» ha detto ieri sera), l'esperienza di chi la terra rossa la conosce meglio di un geologo contro la voglia di riscattare qualche sconfitta di troppo.

jannick sinner foto mezzelani gmt103

 

Un doppio derby: l'interista Fognini, n.57 Atp, che in campo sa fare praticamente tutto, tranne spaccare il match con il servizio; e il milanista Sinner, n.13, a cui riesce benissimo soprattutto una cosa, sfondare in progressione la resistenza degli avversari. I due non potrebbero essere più diversi anche caratterialmente, ligure fumantino contro altoatesino riservato, anche se dentro Jan, sotto il cappellino calcato sul bulbo color fiamma, brucia un fuoco continuo. Non si frequentano, i due, ma si rispettano.

 

Non uscirebbero mai insieme a cena al di fuori delle occasioni di Coppa, dove però hanno dimostrato di saper fare squadra. Sinner, nel gruppo allevato prima da Barazzutti e ora da Volandri, è piombato in una squadra già rodata, come un corpo estraneo, una stella cometa agganciata da una galassia diversa (allora targata Piatti), ma ha saputo integrarsi al volo.

 

FOGNINI E IL FIGLIO

A Torino, lo scorso novembre, in assenza di Matteo Berrettini da debuttante si è trasformato in leader. E Fognini, il vecchio numero 1, non ha sofferto di gelosia; piuttosto si è speso ancora più dal solito in tribuna come supporter, suggeritore, agit-prop del team. Al Foro però non ci sono bandiere comuni per cui lottare, solo un futuro da conquistare e un orgoglio da difendere. E al Fognini genitore, una volta tornato in hotel, non dispiacerebbe sentirsi dire dal suo molto personal coach: «ben fatto, papà».

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