cr7 perez

LA GUERRA DEI MONDI – LA JUVE ALL’ATTACCO DEL POTERE REAL. DOPO CHIELLINI ANCHE PARATICI VA GIU’ DURO: “CR7 MERITAVA IL PALLONE D'ORO. MA REAL E BARCELLONA HANNO UN GRANDE PESO”. L’IRRITAZIONE DI FLORENTINO PEREZ - DIETRO LO SCONTRO TOTALE TRA BIANCONERI E LA CASA BLANCA LE SCORIE DELLA DRAMMATICA NOTTE DI MADRID DEL 2018 E L’AFFARE CR7 CHE NON HA MIGLIORATO LA SITUAZIONE. FLORENTINO NON HA GRADITO…

Fabiana Della Valle per la Gazzetta dello Sport

 

agnelli cr7 paratici

La bomba è arrivata a tarda sera, quando la doppia cerimonia di premiazione era già stata consumata. Giorgio Chiellini da difensore navigato è entrato in tackle sulla questione Pallone d' oro, coinvolgendo in maniera pesante il Real Madrid: «Il furto a Ronaldo è stato lo scorso anno - ha detto il capitano della Juve a Sky -. Il Real ha deciso di non fargli vincere il premio.

 

È stato palese, perché Modric non era nemmeno nel suo migliore anno». Chiello non usa giri di parole per tirare fuori un argomento delicato: la sudditanza del mondo del pallone nei confronti del club di Florentino Perez.

 

paratici

Sull' argomento è tornato anche Fabio Paratici, che ieri sera nella sua Piacenza ha ricevuto il premio di Piacentino Benemerito, assegnato dal Consiglio direttivo della Famiglia Piasinteina:

 

«E' difficile dire se sia stato tolto un Pallone d' oro a Ronaldo, però è indubbio che certe società come Real e Barcellona abbiano un grande peso. Noi pensavamo che meritasse di vincerlo quest' anno, figuriamoci l' anno scorso quando ha segnato 15 gol in Champions, di cui 6 dagli ottavi in poi. Chiellini ha detto una cosa sacrosanta: Ronaldo e Messi sono come Federer e Nadal, se in questi anni lo vince un terzo fa uno strano effetto».

cr7

 

Sicuramente più diplomatico, ma il concetto di fondo resta, anche se il capo dell' area sportiva bianconera non tira mai in ballo il Real. Paratici sul palco ha dedicato anche una battuta ad Antonio Conte: «All' inizio mi faceva effetto vederlo all' Inter. Sapevo che il duello sarebbe stato con lui e lo sarà fino alla fine, gli faccio l' in bocca al lupo ma non troppo».

 

Dietro alla strenua difesa di CR7, rimasto senza trono per la seconda volta di fila, c' è molto di più. L' attacco porta in superficie una guerra di potere tra Real e Juventus. Sono le scorie della drammatica notte di Madrid del 2018, quando Ronaldo era ancora dall' altra parte della barricata e fece piangere lacrime amare ai bianconeri. Una ferita che non si è mai rimarginata e che ha creato delle tensioni sotterranee, nonostante i buoni rapporti da sempre intrattenuti tra le due società.

 

Quel rigore concesso nei minuti di recupero, che ha regalato la qualificazione al Real dopo la grande rimonta bianconera, non è mai stato dimenticato. Buffon dopo l' espulsione sbottò contro l' arbitro, Andrea Agnelli tuonò contro l' assenza della Var e il designatore degli arbitri Pierluigi Collina («Avremmo meritato di andare almeno ai supplementari», disse) e Giorgio Chiellini dopo il penalty fece il gesto dei soldi con la mano.

 

Da lì qualcosa si è rotto, e lo sgarbo di Ronaldo, che pochi mesi dopo ha scelto di lasciare il Real per diventare bianconero, non ha migliorato la situazione. Florentino non ha gradito che Cristiano lo abbia messo davanti al fatto compiuto.

cr7

Sotto la gestione Agnelli la Juve ha allargato i suoi orizzonti internazionali, ponendosi come obiettivo quello di diventare un top club in stile Real, e l' acquisto di Ronaldo le ha dato una nuova dimensione, molto più internazionale. In 5 anni Madama è passata da poco più di 300 milioni di fatturato a quasi 500, ma è ancora parecchio distante dai 750 abbondanti del Real. E sul piano sportivo le 13 Champions in bacheca dei Bianchi pesano parecchio, anche se negli ultimi 10 anni la Juve è cresciuta molto sotto tutti i punti di vista.

Sul piano politico, Agnelli da presidente dell' Eca è diventato un personaggio importante e influente. Lui e Florentino sono su posizioni opposte riguardo al Mondiale per club: Perez è sempre stato un sostenitore (non a caso è diventato di recente il presidente della World Football Association, che dialogherà con la Fifa sul futuro di questo torneo, che partirà nel 2021 in Cina), Agnelli era contrario ma è stato costretto a digerirla.

 

cr7 georgina dolores

Restando in tema di Pallone d' oro, da Parigi il fresco vincitore Leo Messi ha parlato del rivale: «La corsa con Ronaldo non è finita. Finché saremo in attività continuerà. Siamo in concorrenza e alla pari da dieci anni. Non ci si rende conto che è qualcosa di straordinario, che resterà nella storia. Quando vinceva lui, lo meritava. Se non l' ho vinto per quattro anni è perché non siamo stati competivi di squadra. Ma quando Ronaldo mi ha raggiunto con 5 Palloni d' oro ci sono rimasto un po' male. Non ero più solo in vetta. Ma era logico».

 

cr7 sarri

Luka Modric invece ha mandato una frecciatina all' ex compagno: «Quando non vinci, devi esserci lo stesso per mostrare rispetto. Ho dato a Messi il premio e mi sono congratulato con lui». La sorella di Cristiano, Katia, ha attaccato Van Dijk per la frase «Ronaldo era un mio rivale?» (una battuta, ha poi precisato l' olandese): «Ci sono persone frustrate, che vivono fuori dalla realtà e senza umiltà», ha scritto sui social.

 

Il Pallone d' oro lascia sempre tanti stascichi. Però in casa Juve c' è anche chi è tornato da Parigi felice: Matthijs de Ligt ha vinto il primo Kopa. «E' un mostro - l' ha esaltato Paratici - me l' hanno detto anche i compagni. Diventerà il difensore centrale più forte dei prossimi 10 anni. E' il nostro miglior investimento di sempre». Di sicuro si riparlerà di lui anche in chiave Pallone d' oro.

 

 

MADRID IRRITATA E FLORENTINO SOFFRE ANCORA QUELL'ADDIO

cr7

Filippo Maria Ricci per la Gazzetta dello Sport

 

Di ufficiale c' è solo il silenzio. Il Madrid non ha commentato le parole di Chiellini sul Pallone d' Oro 2018 che la Casa Blanca avrebbe deviato dalle mani di Cristiano Ronaldo, col quale nell' estate dello scorso anno era andato in onda un addio da Grande Freddo, a quelle di Luka Modric, il preferito del Bernabeu.

 

Notizia, quella della picconata del "Chiello", che sul sito del quotidiano sportivo madrileno As ieri pomeriggio era al terzo posto tra le più lette del giorno.

 

Nessun commento da parte del Madrid, e non ci si aspettava certo un comunicato, però c' è sorpresa per questo rivangare nell' edizione precedente del premio.

 

Le parole di Chiellini hanno riportato a galla il cadavere di una relazione, quella tra Cristiano Ronaldo e il Real Madrid, leggasi il presidente Florentino Perez, sempre complessa e raramente fluida.

 

cr7 sarriparatici sarri agnelli nedved

Tanto nei 9 anni di convivenza al Bernabeu come nel gelido finale di un matrimonio arricchito da 450 gol.Florentino Cristiano Ronaldo se l' è trovato in casa, acquistato dal presidente precedente, Ramón Calderon: peccato originale mai espiato dal portoghese.

 

Anni di tira e molla, con CR7 che dichiarava pubblicamente di non essere felice, per arrivare al sospirato primo rinnovo di contratto mentre a Barcellona Leo Messi firmava nuovi accordi col Barcellona a scadenza quasi annuale. I fischi del Bernabeu che si sovrapponevano alle critiche in camera caritatis di Perez a Ronaldo. Il silenzio della Casa Blanca nei giorni della tempesta fiscale che a Cristiano è costata una condanna. Nessun omaggio nel momento dell' addio nonostante i 50 gol di media segnati da CR7 con la maglia del Madrid per 9 lunghe stagioni.

 

fabio paratici

E nessuna ricerca di un sostituto, con la maglia numero 7 data addirittura a Mariano Diaz in un disperato esorcismo normalizzatore per una partenza che è stata invece traumatica e che ancora non è stata assorbita. Da quando è andato via Ronaldo, 16 mesi fa, il Madrid ha cambiato 3 allenatori, Lopetegui, Solari e Zidane. Che se n' era andato tra la sorpresa generale e lo sconvolgimento di Florentino anche perché aveva capito che Ronaldo aveva deciso di uscire dal luna park del Madrid, come aveva annunciato sull' erba di Kiev con in mano la terza Champions consecutiva, quarta in 5 gloriosi anni.

 

Da lì, più nulla. No Ronaldo, zero títuli, per citare un altro portoghese. Pochi gol, quasi tutti di Benzema, e un buco in mezzo all' area, dove Cristiano si era sistemato negli ultimi tempi madrileni per colpire e segnare. Florentino Perez non ha ritenuto necessario sostituirlo, perché ritiene che nessuno sia insostituibile e perché voleva dimostrare a se stesso di aver fatto bene a rinunciare a Ronaldo e al mondo che la cosa non avrebbe complicato la vita offensiva del Madrid.

base paratici nedved foto mezzelani gmt

 

I fatti hanno detto che si è sbagliato: quasi un anno e mezzo dopo il Madrid è ancora alla disperata ricerca di un goleador col povero Benzema che deve farsi in due (o più). Perez è stato criticato per non aver cercato un ricambio all' altezza di Ronaldo, e ovviamente la cosa non è che gli abbia fatto un grande piacere. A Ronaldo per curarsi dalla delusione accumulata in questi tempi resta una sola strada: vincere la Champions con la Juve per arrivare al sesto Pallone d' Oro, che poi sarebbe il primo in 12 anni ad andare fuori dal circolo vizioso Barça-Madrid.

cristiano ronaldo florentino perezfabio paraticiflorentino perez

 

A Florentino la cosa darebbe molto fastidio. Molto più che le parole di Chiellini.

florentino perez cristiano ronaldoFLORENTINO PEREZ E JORGE MENDESfabio paratici pavel nedved

Ultimi Dagoreport

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA) , HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E EDLLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO, ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…