romelu lukaku

INTER FA GOL: PORTA A CASA LUKAKU - AL MANCHESTER VANNO 65 MILIONI (E 10 DI BONUS) - OGGI VISITE E FIRMA FINO AL 2024: CONTRATTO DA 8,5 MILIONI A STAGIONE - IL PAGAMENTO ALLO UNITED SARÀ QUINQUENNALE - COSÌ MAROTTA HA BEFFATO IN CONTROPIEDE L’EX AMICO PARATICI, CHE HA GIOCATO (DUE VOLTE) INVANO LA CARTA DYBALA…

Carlo Laudisa e Davide Stoppini per “la Gazzetta dello Sport”

 

ROMELU LUKAKU

Non è Godot, Romelu Lukaku è arrivato davvero. Ed è arrivato all' Inter: il grande duello di mercato ha i colori nerazzurri, la Juventus non ha saputo opporre resistenza. Martedì sette agosto è il giorno della felicità di Antonio Conte, che abbraccia così il centravanti dei suoi sogni. È il giorno immaginato da Lukaku, che ha atteso a Bruxelles il via libera per imbarcarsi su un volo direzione Malpensa: è accaduto ieri sera.

 

Il belga ha passato la notte in un hotel in zona San Siro, stamattina le visite mediche, nel pomeriggio la firma su un contratto fino al 2024 da 8,5 milioni di euro a stagione, bonus compresi. La svolta nell' affare Lukaku è arrivato a poche ore dal fallito (estremo) tentativo della Juventus di ingolosire il Manchester United per il belga con i 70 milioni di euro offerti dal Tottenham per Paulo Dybala.

 

ROMELU LUKAKU

Quella trattativa, però, s' è arenata ieri mattina di buon' ora; così i vertici dei Red Devils hanno dovuto cambiare in fretta atteggiamento, accettando (finalmente) di sedersi al tavolo con i nerazzurri, dopo giorni e giorni pieni di secchi rinvii e di ostinati no. Ma calato il vento dell' asta, tutto ha giocato per l' Inter nella sfida più cara dell' estate. Una tappa miliare nella partita del mercato tra i campioni d' Italia e i loro rivali milanesi.

 

MAROTTA PARATICI

Insomma, la pazienza interista è stata premiata, con il timbro di Beppe Marotta, abile a cavalcare le onde anche di fronte ai ripetuti attacchi bianconeri. Non sono mancati i momenti di tensione, soprattutto quando il manager bianconero Fabio Paratici ha definito lo scambio tra la Joya e Lukaku pur di togliere a Conte il boccone a cui tiene tanto. Ma il mancato accordo con l' attaccante argentino ha rimescolato le carte, tenendo in partita l' Inter.

 

E così ieri alle 14.30 è scattato l' affondo nerazzurro. A Londra l' agente Federico Pastorello si riuniva con il Manchester United, alla presenza dell' amministratore delegato del club, Ed Woodward. Da viale della Liberazione, collegati in conference call, ecco Beppe Marotta, Piero Ausilio e il presidente Steven Zhang. Trattativa complicata, con qualche momento di tensione legata (anche) alle modalità di pagamento.

 

antonio conte marotta

Poi l' offerta Inter si è così articolata: 65 milioni di euro, più altri 10 di bonus, oltre a una percentuale di rivendita del 5%. Lo United ha ascoltato. Poi il CdA del Red Devils ha comunicato il via libera, per la stesura dei contratti: a quel punto son entrati in scena i legali del club, ma il più era ormai fatto. Per la gioia di Lukaku, che otteneva l' ok per organizzare lo sbarco a Milano, proveniente da Bruxelles. Particolare a corredo: il pagamento dei 65 milioni sarà quinquennale.

 

Con quest' operazione, la più costosa della storia nerazzurra (il primo in classifica fino a ieri era Vieri, 90 miliardi di vecchie lire), la famiglia Zhang dimostra con i fatti che questo mercato è un autentico trampolino di lancio per le ambizioni di un club che sta cambiando pelle per puntare al top. E questo lungo braccio di ferro con i rivali storici stuzzica non poco la tifoseria, che oggi si appresta ad accogliere il nuovo centravanti con evidente entusiasmo.

 

romelu lukaku 8

A questo punto passa sotto silenzio il feeling nato strada facendo con la Juve. Anche perché il suo agente, Pastorello, ha confermato le sue attitudini diplomatiche in questa delicatissima vicenda. Tanto è vero che l' Inter si è fidata di lui e lo ha autorizzato a rappresentarla negli incontri cruciali con il Manchester United, in particolare degli ultimi giorni. Un lavoro preparatorio, in prima linea, decisivo per avvicinare le parti, bloccate dalla rigidità inglese.

 

romelu lukaku 10

E a questo proposito va presa nella dovuta considerazione anche la spallata del giocatore che ha indotto l' a.d. Woodward ad abbandonare l' idea iniziale di venderlo a 83 milioni di euro. Addirittura Romelu negli ultimi giorni ha disertato per protesta gli allenamenti con la squadra di Solskjaer, fermandosi nella sua Bruxelles dopo un giorno concordato di riposo. Un gesto finale di stizza che i Red Devils hanno inteso punire con una multa salata (circa 400 mila euro).

 

paulo dybala

E non a caso nel vertice londinese di ieri è stato toccato anche questo punto. In assoluto, però, Lukaku ha sempre gestito il rapporto con il Manchester United con discrezione e sin dall' inizio ha speso le sue parole in favore dei nerazzurri, facendo presente che riteneva conclusa la sua esperienza in Premier League. Evidentemente gli piace la Serie A, Milano lo attrae. E il feeling con Conte ha fatto il resto.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…