LADY PERCASSI NON AMA “LA DEA” - A PERCASSI SONO ARRIVATE TRE OFFERTE PER L’ATALANTA MA LA FAMIGLIA È DIVISA SULLA CESSIONE - L’ATTUALE COMPAGNA DEL PATRON NERAZZURRO NON COSÌ FELICE DI ANDARE ALLO STADIO TUTTE LE DOMENICHE, PREFERENDO PIUTTOSTO ANDARE A SCIARE - IL FONDO KKR (GIA’ NOTO PER IL BLITZ SU TIM) SMENTISCE LE INDISCREZIONI SULL’ACQUISTO DELL’ATALANTA: “MAI PRESA IN CONSIDERAZIONE QUESTA IPOTESI”

-

Condividi questo articolo


PERCASSI E LA COMPAGNA SABRINA PERCASSI E LA COMPAGNA SABRINA

 (ANSA) Il fondo Usa Kkr smentisce le indiscrezioni su una possibile acquisizione dell'Atalanta. E' quanto riferisce un portavoce che sottolinea come il Fondo "non ha mai preso in considerazione questa ipotesi".

 

 

KKR

Gianluca Zapponini per formiche.net

 

 

Bisogna saperli vendere, i gioielli. E anche comprarli. Il gioiello in questione è l’Atalanta, una delle rivelazioni calcistiche degli ultimi anni, tutta bel gioco e conti in ordine. Ora però, al vertice della Dea, questo il soprannome di matrice mitologica del club bergamasco, potrebbe esserci un passaggio di consegne con la famiglia Percassi, proprietaria della società sportiva e attiva nel settore della moda. Sarebbe infatti in fase di negoziazione con il fondo americano Kkr, agli onori della cronaca recente per aver lanciato un’offerta da 50 centesimi ad azione per il 100% di Tim.

 

PERCASSI LA COMPAGNA SABRINA E IL FIGLIO PERCASSI LA COMPAGNA SABRINA E IL FIGLIO

Un affare da 350 milioni di euro per non meno del 70% del club, oggi guidato da Antonio Percassi, imprenditore classe 1953 a capo della holding di famiglia, la Odissea, che gestisce tra le altre cose i marchi Kiko e Vergelio e con un passato da calciatore, nel ruolo di difensore, proprio con la maglia nerazzurra. Ora, a dispetto dei rumors che vorrebbero il passaggio di proprietà imminente, al termine di una due diligence di Kkr conclusasi poche settimane fa, Formiche.net è in grado di rivelare come stanno davvero le cose, in casa Atalanta.

 

Tanto per cominciare, sul tavolo della famiglia Percassi sarebbero arrivate non una ma ben tre offerte, delle cui successive negoziazioni, due sarebbero in stato avanzato. La trattativa con il fondo americano c’è, ma il deal non è ancora certo. E questo perché nell’ambito della famiglia bergamasca (Percassi è natio di Clusone, paese della provincia da 8.500 anime) ci sarebbero non poche divisioni. C’è chi preme per la vendita e chi, invece, ne farebbe volentieri a meno, tenendosi stretto uno dei club più sani e competitivi nella massima serie degli ultimi anni.

gasperini percassi 1 gasperini percassi 1

 

Tra chi preme, per esempio, ci sarebbe Sabrina, attuale compagna di Percassi senior, che ha sei figli, l’ultimo dei quali, una bambina, è nata proprio dalla relazione con Sabrina, circa 10 anni fa quando il patron dell’Atalanta aveva 59 anni. La compagna dell’imprenditore non sarebbe così felice di andare allo stadio tutte le domeniche, preferendo piuttosto andare a sciare. Ma non è tutto.

 

A rendere più complessa la cessione del club ci sono anche i numeri. Non bisogna mai dimenticare che l’Atalanta, oltre ad aver sfornato numerosi talenti, ha i bilanci in utile da diversi anni, il che nel mondo del pallone non è certo la prassi. I conti al 31 dicembre 2020 hanno fatto registrare un nuovo record di ricavi con 241,9 milioni di euro, in netta crescita rispetto ai 188 milioni del 2019. Si tratta del quarto club per fatturato in Italia, dietro a Juventus (573 milioni), Inter (372 milioni) e Napoli (274 milioni), ma davanti al Milan (192 milioni). E per il 2021 gli utili potrebbero arrivare fino a 70 milioni.

kkr kkr

 

Dunque, se è vero che non c’è momento migliore di questo per vendere il club, al suo massimo potenziale e con i conti più in salute che mai, è anche vero che per la famiglia si aspetta un’offerta all’altezza delle aspettative. Inoltre, alla luce dei numeri, non si può dire che i Percassi, che hanno gestito il club come una vera e propria azienda, con logiche lontane da quelle di un fondo, vendano per necessità, semmai per sfruttare il picco di valorizzazione. Non resta che aspettare.

percassi 1 percassi 1 percassi percassi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...