“GIOCHERÒ FINCHÉ MI INCAZZERÒ IN CAMPO” – AGLI INTERNAZIONALI SUPER FOGNINI GIOCA "IN PIGIAMA" MA IN CAMPO NON DORME: SUPERATO IN DUE SET THIEM (IN TRIBUNA C’ERA ANCHE IMMOBILE) – “IO CONTINUO PER VIVERE L’ATMOSFERA DI GRANDI TORNEI COME QUESTO. QUANDO LA MIA CANDELINA SI SARÀ CONSUMATA VE LO FARÒ SAPERE” – ESORDIO IN TRIBUNA PER IL FIGLIO FEDERICO - “MI DAVA CONSIGLI SUL TENNIS: STAI VICINO AL CAMPO, TIRA DRITTO E ROVESCIO” - OGGI CONOSCERÀ IL SUO AVVERSARIO: POSSIBILE DERBY CON SINNER - LE IRONIE SUL COMPLETO ARMANI - FOTO BY MEZZELANI+VIDEO

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Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Stefano Semeraro per la Stampa

 

fognini fognini

Parli di Federico a papà Fogna e gli si illuminano gli occhi. «È la sua prima uscita tennistica», spiega, con un’allegria che nessuna vittoria in campo può regalare. «In realtà l’ho portato a Roma per vedere l’Inter, quindi domani conoscerà i giocatori, ma oggi in Hotel mi dava consigli sul tennis: mi raccomando papà, stai vicino al campo, tira dritto e rovescio…».

 

 

Federico, che si chiama così perché tutti i Fognini hanno un nome che inizia con la «F» – come le sorelline Flaminia e Farah – e in ricordo di Federico Luzzi, scomparso prematuramente per una leucemia fulminante, ha appena 5 anni. Ma i cromosomi di papà Fabio e mamma Flavia Pennetta garantiscono. «Diciamo che sarà così tutti i difetti li avrà presi da me, e le qualità da sua madre… Scherzi a parte, noi non lo vogliamo spingere a giocare a tennis, anzi, io spero proprio che non lo diventi perché poi da genitore soffrirei troppo. L’importante è che faccia sport, poi sceglierà lui quale».

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Papà, per il momento, sceglie ancora il tennis, nonostante i 35 anni e gli acciacchi. Una passione vera, un talento che non sfiorisce nonostante l’età, e Fabio lo ha dimostrato anche ieri sera battendo in due set Dominic Thiem. «Capisco Dominic, veniamo tutti e due da un periodo difficile, lui è stato fuori quasi un anno per una lesione importante (al polso) io nel 2021 ho dovuto recuperare dalle operazioni alle caviglie e non ho giocato bene. Il ranking scende, devi adattarti, ma a tratti si vede che giocatore è ancora Thiem, ha solo bisogno di ritrovare il ritmo». Al Foro Fabio ha ritrovato intanto il tifo del pubblico.

 

 

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«Roma è sempre magica, un «1000» così ce l’hanno in pochi; forse Monte Carlo perché c’è il mare e Indian Wells per la bellezza dell’impianto. Peccato che sia l’unico grande torneo che ha l’Italia (Atp Finals a parte….ndr) con il movimento maschile che rinasce sarebbe bello averne di più. Lo dico adesso da giocatore ma anche per il mio futuro da spettatore». Un futuro per il momento non vicinissimo.

 

«Giocherò finché ne avrò voglia, finché mi incazzerò in campo. Sinceramente, e scusate l’arroganza, non so se avrei l’umiltà di ricominciare dai Challenger. Io continuo per vivere l’atmosfera di grandi tornei e di palcoscenici come questo. Quando la mia candelina si sarà consumata ve lo farò sapere…», dice, concedendosi una pausa ad effetto. «… E mi mancherete un po’ anche voi», chiude rivolto ai giornalisti, ridacchiando sotto i baffi.

 

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Ultimamente gli era mancata la presenza di mamma Flavia, che a Parigi giocherà il torneo delle leggende con Francesca Schiavone, ma ai tornei si è fatta vedere poco. A Roma ieri era in tribuna a fianco di uno scatenato Corrado Barazzutti, capitano di famiglia, visto che ha guidato Fabio in Davis e Flavia in Fed Cup, e per un periodo anche coach di papà. «Flavia aveva un ottimo motivo per non venire ai tornei. Il suo ruolo adesso non è di tifare per me, ma di crescere al meglio i nostri tre figli. E ve lo assicuro, chi ne ha lo sa benissimo: fare il genitore è molto più difficile che giocare a tennis». Oggi Fabio conoscerà il suo avversario, il vincente del match serale fra Jannik Sinner e lo spagnolo Pedro Martinez, numero 40 del mondo.

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«Dopo l’Australia, dove ho fatto abbastanza schifo, mi sentivo in forma, fra Indian Wells e Miami purtroppo mi sono ammalato. Mi dicono che mi sono ripreso il Covid, con un febbrone a 39 gradi che non mi ha fatto uscire di casa per sei giorni. Obiettivi? Mi piacerebbe tornare nei primi venti, normale, ma gli anni passano e faccio sempre più fatica a recuperare. Intanto il secondo turno qui sogno di giocarmelo proprio contro l’Italiano che insieme a Matteo Berrettini e ad altri è presente e il futuro del nostro tennis, mi piace l’idea di uno scontro generazionale.

 

E poi stare in campo davanti alla tua famiglia è sempre speciale». Contro Sinner sarebbe un doppio derby, perché Jan è un tifoso del Milan e anche a Roma ha spiegato che vuole lo scudetto . «Eh, da domani si soffre… Ma è vero che noi dopo febbraio ci siamo addormentati. Se lo scudetto lo vincerà il Milan, sarà meritato». Grande anche nel fair play, papà Fogna. Sarà merito di Federico?

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