lukaku branchini

“INTER, LUKAKU NON TI SERVE” – IL PROCURATORE GIOVANNI BRANCHINI IN UN'INTERVISTA A ZAZZARONI SUL "CORRIERE DELLO SPORT" BOCCIA L’OPERAZIONE DEI NERAZZURRI (“SOPRATTUTTO SE SI HA GIÀ LAUTARO”) E SCATENA UN VESPAIO DI POLEMICHE – C’E’ CHI FA NOTARE CHE L’OPERAZIONE E’ UN CAPOLAVORO DI MAROTTA: PRESTITO DA 8 MILIONI DI EURO + 2 DI BONUS, QUANDO APPENA UN ANNO FA IL CHELSEA AVEVANO VERSATO NELLE CASSE NERAZZURRE LA BELLEZZA DI 113 MILIONI DI EURO…

Estratto dell’intervista di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport

 

 

giovanni branchini

 «Come si esce dalla crisi? Attraverso scelte fatte con competenza, non inseguendo la popolarità del colpo. Scelte giovani, e comunque di giocatori che abbiano potenzialità da esprimere e una carriera da costruire, non di campioni datati con bacheche e conti correnti strapieni. Le stelle sono poche ormai e spesso inaccessibili, il potere d’acquisto dei club italiani si è ridotto notevolmente negli ultimi anni. I nostri top non possono più competere con i ricchissimi inglesi e gli Stati sovrani».

 

Giovanni Branchini non è uno di quegli agenti che fanno e disfano carriere con piglio da manager. I presidenti, gli allenatori, i giocatori, ma anche i suoi colleghi più quotati gli riconoscono doti non comuni: ha lavorato o lavora ancora con Guardiola, Ancelotti, Allegri, Rummenigge, Mourinho, Hoeness, Florentino Perez, Jorge Mendes, Andrea Berta, Gabriel Jesus, da alcuni mesi assiste Gabriele Cioffi, nuovo tecnico del Verona.

 

Sessantasei anni ad agosto, nel calcio dal dicembre dell’86 («il primo trasferimento, Alemao dal Botafogo all’Atlético Madrid» ricorda), ha portato in Italia i due Ronaldo, il secondo assistendo la Juve e Mendes. «Ho letto che il presidente Casini conta di risolvere la questione delle commissioni degli agenti e altre storture del sistema con l’aiuto della Fifa», attacca. 

 

(…)

lukaku lautaro martinez 2

 

Branchini, ammetterà che nel suo settore le mele marce non mancano. 

«Nel calcio, a tutti i livelli, non mancano quantità di esempi poco edificanti. Dirigenti della Fifa finiti in galera o ancora sotto processo, proprietà imbarazzanti, ogni anno assistiamo a tentativi di ingresso nel calcio da parte di avventurieri che come arrivano scompaiono. L’albero delle mele marce non è particolarmente selettivo, non conosce categorie. Negli anni l’aspetto sportivo ha lasciato il campo a quello finanziario e i danni si sono notati. Per questo il calcio italiano dovrebbe tornare al primo anche in funzione del secondo». 

 

 

Si spieghi meglio. 

«La soluzione sono i giovani, le intuizioni, la conoscenza, le competenze. Gli Abraham, più che i Lukaku, soprattutto se si ha già in organico un giocatore come Lautaro. La mia è soltanto un’opinione, non entro nel merito dell’operazione, tuttavia dico che solo partendo dalle conoscenze specifiche si possono risolvere i problemi del calcio italiano. I cui esponenti non possono certamente giocare con le stesse carte di 4, 5 club, dei colossi finanziari. A proposito dei giovani, in particolare degli italiani, anche il decreto crescita, così come era concepito, ha creato problemi». 

 

lukaku lautaro martinez 3

Ma i dati, secondo Casini, dicono il contrario. 

«Quali dati, scusi? Quella norma è risultata discriminatoria nei confronti dei calciatori italiani. Soprattutto dei giovani: molti club, anche minori, hanno fatto ricorso alla fiscalità agevolata comprando quasi esclusivamente stranieri. Posso condividere la sostanza del decreto quando favorisce l’ingresso di campioni, non se diventa lo strumento per imbottire le squadre di stranieri di livello medio o basso che tolgono spazio ai nostri. I dati, quelli reali, sono impressionanti». 

 

Juve, Roma, Inter, Lazio, Napoli ripetono da settimane la stessa litania: prima si vende e poi si compra. 

«Si devono creare i posti per i nuovi ingressi, e la colpa non è solo della pandemia. Se non si sbloccano alcune situazioni, i nostri club non possono operare». 

 

Risposta secca: De Ligt secondo lei resta alla Juve? 

«La decisione è soltanto sua. La Juve è pronta a rinnovargli il contratto secondo parametri convenienti a entrambe le parti, ma anche a cederlo se l’olandese ha intenzione di andar via». 

 

Ha detto che Lukaku non l’avrebbe riportato in Italia. 

«Non lo vedo, la considero una mossa non indispensabile, disponendo - l’Inter - di uno come Lautaro che secondo me ha potenzialità straordinarie non del tutto espresse. Inoltre il ritorno di Lukaku potrebbe bloccare altre operazioni tecnicamente valide». 

GALLIANI BRANCHINI 2

 

 

Dybala intende?  

«Anche».  

 

La Roma punta a una crescita progressiva senza colpi a effetto: a metà luglio Mourinho si dirà soddisfatto?  

«José è un grandissimo allenatore e un uomo di valore assoluto, andrebbe sempre assecondato. L’estate scorsa non capii tuttavia la grossa spesa che fece fare per il portiere, quando c’erano soluzioni più a basso costo e quei soldi avrebbero potuto essere destinati al miglioramento di altri settori. Ma è solo il mio parere e conta poco».  

 

giovanni branchini, ursula branchini

 

 

 Rui Patricio ha firmato il successo in Europa.  

«Non discuto il rendimento, ma l’opportunità, considerato il ruolo. Nutro perplessità, ad esempio, anche sugli acquisti di Di Maria e Origi, mentre credo che sia importante trattenere nel sistema Vlahovic, Leao, Chiesa. Un giocatore che farebbe comodo a tuttti i club di vertice è Berardi, forse il migliore italiano in circolazione... Dice che mi accontento? Guardo in faccia la realtà, registro lo scadimento della qualità degli interpreti. Quello che ha detto Pasquale Bruno l’altro giorno è Vangelo. Anche se l’ha detto a modo suo».  

 

(…)

zazzaroni 45beppe marotta

 

Ultimi Dagoreport

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…