“MARADONA? LA SUA MORTE ERA EVITABILE. NON E’STATO CURATO BENE” - L'AVVOCATO E COMPAGNO DELLA EX MOGLIE: “NON MERITAVA UN TRATTAMENTO DEL GENERE. IL SUO LETTO ERA ACCANTO AL BAGNO CHIMICO. SE FOSSE STATO IN UN OSPEDALE O IN UNA CLINICA SI SAREBBE SALVATO…” - LA EX COMPAGNA ASCOLTATA IN PROCURA PER 5 ORE...

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Da leggo.it

 

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A poco meno di una settimana dalla morte di Diego Armando Maradona, non accenna a placarsi la commozione ma neanche le polemiche per la prematura scomparsa del Pibe de Oro, stroncato da un arresto cardiorespiratorio in casa a 60 anni.

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Dopo le accuse dell'avvocato Rodolfo Baqué, che difende gli interessi dell'infermiera Dahiana Madrid e che ha rivelato che una settimana prima di morire Maradona era caduto dal letto battendo la testa ma non era stato ricoverato, oggi è il turno di Mario Baudry, fidanzato di Véronica Ojeda, come rappresentante di Diego Fernando Maradona, il figlio che la donna ebbe durante una relazione con il 'Diez'.

 

 

 

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Secondo Baudry Maradona «non è stato assistito bene», e «la sua morte a nostro avviso era evitabile». «Non aveva nemmeno un ambiente privato per andare al gabinetto, non meritava un trattamento del genere», le sue parole. Veronica, ex compagna di Diego, è stata ascoltata in Procura per cinque ore: e Baudry, avvocato e compagno della donna, ha svelato alcuni retroscena al quotidiano argentino El Clarin, lo stesso che prima di tutti ha dato, mercoledì scorso, la notizia della morte del campione argentino.

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Dopo le dimissioni dalla Clinica Olivos, Maradona si trovava in una situazione «fuori controllo, di negligenza e carenza di assistenza medica», secondo gli inquirenti. Secondo Baudry nella casa c’era un bagno chimico nei pressi del suo letto, la stanza era piccola, come una cella, e l’ambiente non era certamente adatto ad un paziente che doveva riprendersi da un’operazione delicata. «Se fosse stato in un ospedale o in una clinica si sarebbe salvato», ha detto l’avvocato della Ojeda.

 

Giudici, pm, avvocati e agenti di polizia lavorano a Buenos Aires su un dossier difficile, complesso, che ipotizza il reato di 'omicidio colposo' e che implica decine di testimonianze, e l'esame di una voluminosa documentazione scritta, audio e video. Per ora l'unico personaggio che è rimasto impigliato nella rete giudiziaria è il medico del 'Pibe de oro', Leopoldo Luque, che come indagato ha subito la perquisizione della casa e della clinica. Criticato dalla ex moglie di Diego, Claudia, e dalle figlie Dalma, Giannina e Jana, il medico ha cercato di farsi interrogare dai pm di San Isidro per chiarire il suo ruolo e le sue responsabilità nell'assistenza a Maradona, ma senza successo.

 

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 Uscendo dal tribunale il suo avvocato, Mara Carla Digiuni, ha parlato di «un gesto spontaneo» del suo assistito, chiarendo che Luque «non è imputato né ha rilasciato una dichiarazione». Le perquisizioni, ha sottolineato, «sono avvenute nel quadro di una sezione della causa che riguarda la documentazione» clinica. Inoltre, vista l'ampia cerchia di conoscenze e di 'amicizie' di Maradona, è comprensibile che molti personaggi siano in fila per contribuire ad agitare ulteriormente le acque torbide che circondano la dinamica della sua morte.

 

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