maurizio sarri

“QUESTO CALCIO NON MI APPARTIENE PIU’” – SARRI RIMPIANGE LA VECCHIA SERIE A: "QUESTO NON È CALCIO, MA SHOW. I CALCIATORI SI ALLENANO PIÙ IN NAZIONALE CHE CON I CLUB. TUTTI I PARTECIPANTI VOGLIONO SPREMERE SOLDI AGLI APPASSIONATI. SONO VECCHIO PER QUESTO CALCIO, SONO INNAMORATO DI ALTRO..." - E POI SI DICE D'ACCORDO CON MOURINHO SULL'OLIMPICO: "NON UN PRATO DI ALTO LIVELLO..."

Da www.corrieredellosport.it

 

sarri dal pino

La Lazio pronta a sfidare una grossa parte del suo passato: Simone Inzaghi. All'Olimpico arriva l'Inter dell'ex allenatore. Ma per i biancocelesti, il presente è quello che conta e si chiama Maurizio Sarri. Un match da vincere per rilanciarsi alla grande in classifica. Durante la sosta riordinate le idee, non si può sbagliare. In conferenza stampa, il tecnico laziale ha dichiarato: “In queste due settimane ci siamo allenati sino a ieri a ranghi ridotti. Difficile valutare le razioni di una squadra quando ci sono giocatori in giro per il mondo.

sarri chiffi

 

Il calcio attuale è questo, ma non mi appartiene più. Sono un tecnico di campo. Certi giocatori si allenano più con le nazionali che con noi. Non è più calcio, ma uno show. Tutti i partecipanti vogliono spremere soldi agli appassionati. Sono vecchio per questo calcio, sono innamorato di altro. Mi aspetto una reazione da uomini. A Bologna fatta una partita superficiale, con quei gol presi da situazione imbarazzanti. Una palla restituita, un fallo laterale sulla nostra trequarti, situazione su cui abbiamo fatto 10-12 allenamenti. Non mi attendo la reazione dei professionisti, ma degli uomini. Radu? Casuale che non abbia ancora giocato. Fino a poco tempo non mi ha dato impressione di grande condizione, ma negli ultimi dieci giorni ha avuto miglioramenti. Dopo il Covid ha avuto problemi nel recuperare. L’ho visto in crescita e in questo ciclo sarà dentro anche lui”.

sarri lazio roma

 

Sarri e l’inizio di stagione

“Con l’Inter ci sono in punti tre punti, ma non è match spartiacque a questo punto della stagione. Soprattutto per una società che attraversa un momento di transizione e cambiamenti. Buttiamo le basi per la solidità, poi troveremo un calcio che fa divertire tutti. I nazionali? Immobile si sta allenando bene da due giorni. Visti gli ultimi dodici mesi che fatto, bene fermarsi un po'. Gli altri si sono allenati, ma senza spendere più di tanto. Oggi è il primo allenamento attendibile per loro. Che gara mi aspetto? Dopo le nazionali ho sempre timore: ti arrivano giocatori che si sono allenati in 7-8 modi diversi, giocato in diversi ruoli. Non è così scontato come può apparire. C’è un indice di rischio, ma meglio giocare con l’Inter che con una squadra meno blasonata. Non possiamo capire dove poter arrivare, ma ci sono margini di crescita enormi. Capiamo quanto tempo serva”.

sarri lazio roma

 

Si cerca la solidità

“Abbiamo un modo di difendere che presuppone l’aiuto di tutto. Nessuno deve mancare in intensità. E questo viene richiesto. Siamo una squadra che vuole condurre la partita, ma non dobbiamo commettere errori. Anche individuali. Prima di pensare ad altre cose, dobbiamo pensare ad attraversare i 10 minuti di difficoltà senza prendere gol. Il prato dell’Olimpico? Si sono lamentati in tanti. Hanno risposto solo a me, evidentemente sono gentili. Si è lamentato Mourinho, non ho sentito una risposta a lui. Non è un prato di alto livello, inutile fare giri di parole. Un terreno scadente, ci hanno assicurato che migliorerà”.

 

Il gruppo Lazio

sarri

“Il blackout? Non è facile trovarle il movente in un gruppo, anzi, in un ambiente intero. Dobbiamo andare avanti senza concedere niente a nessuno. Il lavoro è l’unica soluzione. Pensiamo solo che questo può aiutarci a cambiare mentalità, altrimenti si rimane sempre in discorsi generici. Nei confronti negli spogliatoi, ovunque, parlano sempre i soliti 2-3 giocatori. Difficile così capire cosa ci sia nella testa di tutti gli altri. Il gruppo, in alcuni momenti, va in superficialità.

 

sarri 3

Soprattutto quando le cose vanno nella maniera giusta. La grande partita è stata fatta non nel derby, ma con la Lokomotiv. Quel match poteva segnare un inizio, mi ci sono riuscito a vedere. Quello è il percorso da seguire come obiettivo finale. Inzaghi? Non credo per niente agli scontri diretti tra allenatori. Dipende che squadra stai allenando.

 

A Empoli ne ho persi diversi, a Napoli meno, ma dipende dalla forza della squadra. Simone ha fatto bene e si ritrova su una panchina che potrebbe essere quella di una squadra favorita per il titolo. Ha perso poco della propria forza. Inzaghi uomo non lo conosco a fondo, ma come allenatore sta facendo bene da diversi anni. Da Luiz Felipe mi aspetto tanto. Dietro nessuno ha preso la guida. C'è poca comunicazione e in questo momento non c'è nessuno che ha preso per mano la difesa. Sta facendo bene, ma potrebbe elevarsi a conduncente di questa linea. Non è semplice, i difensori fin qui non hanno certezze assolute su quello che le chiedo".

maurizio sarri 2

 

maurizio sarri 3

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…