gravina spadafora dal pino

“SE NON PASSA IL PROTOCOLLO DELLA FIGC, IL GOVERNO CHIUDERÀ IL CALCIO" – SPADAFORA A “MI MANDA RAITRE”: "IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO STA INCONTRANDO LE VARIE COMPONENTI DEL MONDO DEL CALCIO PER AVERE APPROFONDIMENTI SUL PROTOCOLLO" - IL MINISTRO DELLO SPORT HA AVVIATO UN ASSE CON LA FRANCIA PER UN'INIZIATIVA IN SEDE EUROPEA. INTANTO LA LEGA DI A VA ANCORA AVANTI: DOMANI L'ASSEMBLEA…

FULVIO BIANCHI per repubblica.it

 

gravina spadafora dal pino

Ok al protocollo Figc, o il Governo decreterà lo stop del calcio. E' in sintesi la posizione espressa dal ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora in collegamento con la trasmissione "Mi Manda Raitre".

 

"In questi giorni il Comitato tecnico scientifico sta incontrando le varie componenti del mondo del calcio, non solo la Figc, per avere approfondimenti sul protocollo presentato. Se verrà trovata una sintesi tra il Comitato e la Federcalcio gli allenamenti potranno riprendere e questo avrà una ricaduta positiva anche sulla possibile ripartenza del campionato. Viceversa sarà il governo a decretare, per motivi di evidente emergenza sanitaria, la chiusura del campionato anche creando, nei limiti del possibile, le condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibile".

 

 

spadafora

"In questo secondo caso ci assumeremmo noi le responsabilita' della decisione", ha aggiunto il ministro, precisando che in questo momento "bisogna lanciare un appello anche alla Serie A per finire qui polemiche e scontri, perche' il calcio deve essere anche in questo momento un simbolo di leggerezza, passione e gioco".

 

 

SPADAFORA

Alessandro Grandesso e Valerio Piccioni per la Gazzetta dello Sport

 

Lo «spiraglio» è diventato «un sentiero sempre più stretto». Le parole di Vincenzo Spadafora sulla ripartenza del campionato danno l' idea che le speranze si siano ulteriormente ridotte. Ieri, il ministro dello Sport ha chiesto esplicitamente al calcio un piano B. Anche se l' intervento ospitato da «Omnibus» su La7, non ha chiuso tutte le porte. In particolare, c' è il contatto Comitato tecnico-scientifico/Commissione medica Figc che dovrebbe lavorare sul protocollo per ricominciare gli allenamenti.

 

spadafora malagò

In serata, però, c' è stato un rilancio di Gabriele Gravina. Il presidente della Federcalcio ha detto: «Non sarò io a firmare per il blocco dei campionati perché sarebbe la morte del calcio italiano». Una presa di posizione categorica, espressa nel meeting online con i dirigenti dell' Ascoli calcio.

 

Ulteriormente esplicitata dalle parole successive: «Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori. Qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti». Questo «qualcuno» è chiaramente il governo.

 

Insomma, se la ripresa agonistica sembra circondata dalla nebbia, Gravina esce allo scoperto per dire io non ci sto. Non è in discussione l' esistenza del piano B. Ieri, nella conference call fra i presidenti federali e lo stato maggiore Coni guidato da Malagò, il presidente Figc lo ha detto: «Il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C, D». Ma per arrivarci, il senso del discorso specificato poi in serata, bisogna che qualcuno me lo dica.

Spadafora

 

Dunque il sentiero è sempre più stretto (Spadafora dixit), ma ci vuole qualcuno, fuori dal calcio, che piazzi il cartello del divieto definitivo. Ieri, il ministro ha fatto accenno all' ipotesi che gli stessi presidenti dei club chiedano un intervento al governo in direzione. La Lega di Serie A si riunirà domani in forma straordinaria, ma già oggi potrebbe partire una lettera (ma alcuni club sarebbero contrari, altri dubbiosi) al ministro dello Sport per chiedere una decisione. L' ultima fotografia scattata vede però una robusta maggioranza di favorevoli alla ripartenza.

 

La Federcalcio, comunque, non vuole forzare i tempi. Gravina è contro ogni «fuga in avanti», l' ha detto anche alludendo alla polemica della Lega di A sul presunto (e smentito dallo stesso presidente federale) accordo con Spadafora sulla ripartenza del campionato.

vincenzo spadafora foto mezzelani gmt 15

Certo non si può andare avanti all' infinito. E allora a fare da spartiacque ci potrebbe essere la data dell' 8 maggio, il consiglio federale. In quel momento, anche sulla base della situazione dei contagi nel Paese, e dopo l' approfondimento del Comitato tecnico-scientifico del governo, si potrebbe scrivere l' ultima parola. In pratica, se entro quella data non ci fosse il via libera per la ripresa degli allenamenti il 18 maggio, anche la più ottimistica delle tabelle di marcia - quella che prevede le semifinali di coppa Italia il 10 giugno e la ripresa del campionato al 14 - finirebbe definitivamente nel cestino.

 

Poi c' è l' Europa. Non è un caso che Spadafora stia insistendo parecchio sul riferimento internazionale e abbia ripetutamente parlato in queste ore della Francia, e della sua decisione di dichiarare terminata la stagione con le parole del primo ministro Edouard Philippe.

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT45

Di certo, il nostro ministro dello sport si è sentito in queste ore con la sua collega francese Roxana Maracineanu. E c' è una grande attenzione a ciò che sta accadendo all' estero dove si mischiano tentativi di ripartenza e stop definitivi. Spadafora aveva già posto in sede di Ue il problema di un punto di vista continentale su questa frantumazione della stagione schiacciata dalla tempesta coronavirus. Anche la Francia spingerebbe per un coordinamento provando a dialogare con la Uefa.

Anche perché se la lista dei campionati stoppati si allungasse si porrebbe un problema anche per le coppe europee.

 

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT43

Per fermarci a Italia e Francia, come farebbero Juventus e Lione a giocare la loro sfida di Champions a cinque mesi dall' ultima partita ufficiale? Ieri, però, c' è stato un pronunciamento possibilista dell' Uefa proprio sui campionati. «È sicuramente possibile pianificare la ripresa delle competizioni sospese durante la stagione in corso», ha detto Tim Meyer, presidente del comitato medico dell' organismo calcistico europeo. Ma il problema naturalmente non riguarderebbe soltanto l' azzoppatissima stagione in corso. Quanto quella successiva, in cui bisognerà ricompattare un calendario spezzato dalle diverse scelte dei singoli Paesi.

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina Foto Mezzelani GMT41

Prima delle partite, c' è anche il problema degli allenamenti.

 

«Tante persone stanno vivendo un momento di crisi, come riaprono le altre attività lo stesso deve avvenire per il calcio - ha detto Ciro Immobile - Voglio soltanto fare il mio lavoro e voglio spiegazioni da cittadino italiano come le aspettano Assoallenatori e l' Assocalciatori». Il problema del sì all' apertura dei parchi e no a quella dei centri di allenamento delle squadre è rimbalzato anche nel confronto governo-regioni. Tanto che il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, avrebbe promesso una «precisazione» del dpcm. Dopo il momento della «precisazione», dovrà arrivare comunque quello della decisione. Finale.

vincenzo spadafora foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?