eleonora giorgi 19

LA LUNGA MARCIA DI ELEONORA GIORGI – AI MONDIALI L’ATLETA MILANESE CONQUISTA IL BRONZO NELLA MASSACRANTE 50 KM DI MARCIA: “VOMITO, CRAMPI E MAL DI PANCIA. HO PENSATO DI NON FARCELA. AVEVO TALMENTE TANTA SETE CHE VOLEVO BERMI DI TUTTO” – NEI 100 METRI, COLEMAN D’ORO, TORTU (PRIMO ITALIANO DOPO 32 ANNI IN FINALE) CHIUDE SETTIMO: “IN SEMIFINALE C’ERA DA TIRAR FUORI LE PALLE E L’HO FATTO” – VIDEO

 

Da gazzetta.it

Generosa, coraggiosa, volitiva: il bronzo di Eleonora Giorgi nella 50 km di marcia è un inno alla tenacia. La 30enne milanese, dottoressa a pieni voti in economia alla Bocconi, dopo una carriera prestigiosa, alla quale mancava ancora l’acuto di un podio in una rassegna globale, regala all’Italia una preziosa medaglia. Una medaglia strameritata, conquistata al termine di una gara durissima. Di un’altra notte da fachiri, di altre scene di fatica estrema.

eleonora giorgi

 

Dopo la maratona femminile, ecco le 50 km del tacco e punta. Con un sforzo persino più prolungato. Con partenze alle 23.30 del Qatar, le 22.30 italiane e arrivo poco prima delle 4 del mattino. Sempre lungo la Corniche, il lungomare di Doha. Su un circuito illuminato artificialmente da ripetere 25 volte. In una situazione di caldo-umido proibitivo. Ai limiti della sopportazione.

 

LE DONNE 

L’allieva di Gianni Perricelli – nella stessa specialità argento a Göteborg 1995 – più di 5500 km nella gambe nell’ultimo anno, alla sola seconda esperienza sulla distanza dopo il successo di maggio in Coppa Europa in terra lituana con tanto di record europeo (4h04’50”), fa gara di testa sin dalle prime battute. Fino intorno al 18° km c’è un quartetto a menare le danze: con la portacolori delle Fiamme Azzurre, le cinesi Rui Liang e Maocuo Li, tra le favorite della vigilia e la portoghese Ines Henriques, la campionessa uscente. Quest’ultima è la prima a cedere (si ritirerà). Eleonora ha due momenti difficili, intorno al 15° km e soprattutto intorno al 34° , con attacchi di vomito. Ma, con le cinesi involatesi, in entrambi i casi ha la forza di riprendere. E di controllare i ritorni da dietro. L’ucraina Sobchuk, al 35° km, le è solo a 19”.

 

eleonora giorgi 19

Ma poi, anche lei, entra in crisi. L’azzurra fatica, come tutte è alla continua ricerca di acqua e di ghiaccio, deve anche fare i conti con un cartellino rosso, ma con la forza della volontà mantiene la posizione. Fino a un traguardo mai tanto agognato, con altri conati negli ultimi metri. Vince la 25enne Rui Liang, già prima nella Coppa del Mondo 2018 (4h23’25”), la 26enne Maocuo Li è d’argento (4’26”40), il bronzo premia l’azzurra (4’29”13”). La Sobchuk le finisce lontana, quarta in 4h33’38”. Ritirate le altre due azzurre: Mariavittoria Becchetti dopo il 30° km, Nicole Colombi dopo il 40° (con tanto di ricorso a una barella), quando viaggiava intorno alla quindicesima piazza.

 

GLI UOMINI 

elenora giorgi 7

La gara maschile è un entusiasmante one-man show. Protagonista il 31enne giapponese Yusuke Suzuki. Il primatista del mondo della 20 (1h16’36” nel 2015), dopo due anni persi per infortunio (2016 e 2017) è progressivamente rientrato sulla grande scena. Fino a questo exploit. In testa praticamente da subito (10” di vantaggio sul gruppo già al 5° km), dapprima vede il tentativo di rientro del campione uscente, il francese Yohann Diniz, presto ritiratosi e poi fa solitaria gara di testa. Incrementando via via il proprio vantaggio. Passato in 2h01’07” a metà gara, raggiunge quello massimo sul primo inseguitore al 35° km (3’34”), ma dopo il 40° prende ad accusare la fatica.

 

Chiude comunque vincitore in 4h04’20”, primo nipponico a conquistare l’oro iridato della specialità. Alle sue spalle commuove il 43enne portoghese Joao Vieira (4h04’59”), per la prima volta sul podio all’11° Mondiale consecutivo (da Siviglia 1999), quindi a un’incollatura, capace di un gran finale, il canadese Evan Dunfee (4h05’02”). E lo spagnolo Jesus Angel Garcia, 50 anni tra 18 giorni (il più anziano atleta a Doha 2019), al 13° Mondiale, è splendido ottavo. In chiave azzurra, ritirato Teodorico Caporaso prima del 35° km (era 10° al 30°), Michele Antonelli finisce 16° in 4h22’20.

 

 

tortu

COLEMAN D’ORO

Valerio Piccioni per gazzetta.it

 

L’importante era esserci. Ma esserci in finale. E Filippo Tortu, primo italiano dopo 32 anni a farlo, c’era. E’ finito settimo in 10”07, il miglior risultato stagionale, e questa è una circostanza che generalmente dà lo spessore di un valore. Se ti migliori quando possono tremarti le gambe, vuol dire che sei uno vero. E Tortu lo è, anche se forse il suo talento deve ancora sbocciare in pieno. “Tecnicamente forse sono andato meglio in finale - dice l’azzurro -, ma è stato in semifinale che c’era da tirar fuori le palle e l’ho fatto. Comunque ho realizzato il mio primato stagionale in finale, questo è quello che conta”.

TENERSI A GALLA

—   

Il futuro è suo. Il presente è di Christian Coleman, che sfodera un quasi “boltiano” 9”76 nel primo Mondiale senza Usain, e deve guardarsi proprio da Justin Gatlin, secondo in 9’89, quasi morto in semifinale con una qualificazione acciuffata soltanto di un soffio. Il canadese De Grasse è bronzo con 9”90. Tortu ce li ha a destra i due statunitensi, se li vede partire come razzi nonostante una partenza migliore del solito, ma non affonda, non se la fa sotto, si tiene in qualche modo a galla, non sfigura, non fa la figura di chi tanto la sua pagella se l’è presa con la qualificazione alla finale e chi se ne importa di quanto succede in un ultimo atto riservato solo ai marziani.

 

E’ stata una finale di 100 metri strana, inevitabilmente orfana, non solo di Usain ma anche di una folla all’altezza di un Mondiale. Tanti vuoti sugli spalti, troppi. Gli organizzatori hanno provato però a costruire un’atmosfera: al freddo della “climatizzazione” hanno aggiunto il caldo del buio con i nomi dei finalisti proiettati sulla pista. Quello di Tortu è stato il primo, ma si è capito che la forza di Filippo sta veramente nella capacità di gestire il peso delle situazioni. Ieri ha visto davanti a sé lo spettro di un bilancio stagionale più che deludente, e se l’è tolto di torno alla grande.

tortu

 

IL... BOLT DEL LUNGO

Altre cartoline dalla seconda giornata. Bellissimo il finale dei 10mila femminili con la grande Sifan Hassan, passaporto olandese e origini etiopi, che ha la meglio in 30’17”62 sull’ex connazionale Gidey, coraggiosissima nel provare la fuga trascinata dal grande tifo degli etiopi, che a Doha sono una comunità molto numerosa. Ma il risultato più grande lo firma Tajay Gayle, che nel lungo che plana a 8.69 e vince a sorpresa il derby centroamericano con il cubano Echevarria, 8.34, bronzo anche dietro l’8.39 statunitense Henderson.

 

I giamaicani, orfani (ma non solo loro) di Bolt, possono comunque festeggiare. L’oro del martello femminile è made in Usa con il 77.54 della Price, che festeggia con un grande pianto di gioia. Quanto alle altre prestazioni azzurre della giornata, il quartetto della staffetta 4 x 400 mista ha mancato l’obiettivo della qualificazione alla finale e alle Olimpiadi. Primo tempo degli esclusi, 3’16”52, a 36 centesimi dall’ottavo posto, per Edoardo Scotti, Giancarla Trevisan, Raphaela Lukudo e Brayan Lopez. Niente finale anche per Giovanni Faloci nel disco con 59.77.

tortu

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...